Alternative Information Center I coloni di Gerusalemme Est: impunità se spariamo ai palestinesi I coloni israeliani del quartiere palestinese di Sheikh Jarrah, a Gerusalemme Est, si preparano per la domanda di indipendenza della Palestina di settembre: chiesto il permesso di sparare a tutti i palestinesi che tenteranno di avvicinarsi alle loro case. La proposta è arrivata da Yoni Yosef, uno dei portavoce della comunità ebraica di Sheikh Jarrah, che si è appellato alla legge israeliana Dromi Law: se gruppi di palestinesi proveranno ad organizzare marce e manifestazioni e ad avvicinarsi alle abitazioni israeliane del quartiere, gli ebrei “non dovrebbero esitare ad applicare la Dromi Law”. La legge, approvata dalla Knesset nel giugno del 2008, autorizza i proprietari di una casa a sparare contro un eventuale intruso, anche se questi non rappresenta una concreta minaccia e senza che si stia macchiando di un qualche crimine. La normativa prende il nome dal cittadino israeliano Shai Dromi, che nel gennaio del 2007 sparò ed uccise Khaled el-Atrash, un beduino palestinese che si era introdotto nella sua abitazione nel Negev, a Sud di Israele, durante la notte. Il processo si concluse con l’assoluzione di Dromi dall’accusa di omicidio colposo. L’uomo fu solo condannato per aver utilizzato un’arma illegale, non regolarmente registrata. A salvare il contadino israeliano fu proprio la neonata legge, che ha stabilito che “una persona non va considerata responsabile penalmente se l’atto compiuto è necessario a fermare subito qualcuno che viola o cerca di violare la proprietà privata”. I coloni israeliani di Sheikh Jarrah si sono quindi appellati ad una legge da spaghetti western, chiedendone l’applicazione a settembre: impunità per gli israeliani che apriranno il fuoco contro i palestinesi che si avvicineranno alle loro case, anche se soltanto per manifestazioni pacifiche. La richiesta non appare troppo nuova, alla luce dei preparativi in casa israeliana in vista dell’iniziativa palestinese di settembre. Tra questi, il lancio dell’Operazione Summer Seeds: l’esercito israeliano sta addestrando i coloni in Cisgiordania a reagire ad eventuali manifestazioni e marce da parte palestinese “verso le principali arterie stradali, verso le comunità israeliane, i centri educativi e i tentativi di distruggere i simboli del governo israeliano”. Per questo un ordine interno all’esercito di Tel Aviv ha stabilito che i capi della sicurezza delle colonie potranno utilizzare liberamente gas lacrimogeni e bombe sonore per disperdere eventuali manifestazioni. Inoltre, i militari hanno preparato mappe dettagliate e stabilito “linee rosse” oltre le quali i palestinesi non saranno autorizzati ad andare; in caso contrario, i soldati saranno legittimati ad aprire il fuoco.
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