Fukushima Stralci di metà aprile Fukushima come Cernobyl 12 aprile 2011 Un rapporto preliminare della Commissione per la sicurezza nucleare secondo cui, a un certo punto, dalla centrale di Fukushima sono stati rilasciati fino a 10.000 terabecquerel per ora, dove un terabecquerel equivale a 1.000 miliardi di becquerel. Haruki Madarame, presidente della Commissione, ha riferito di aver stimato che il rilascio di 10.000 terabecquerel per ora di materiali radioattivi è andato avanti per diverse ore. (Il becquerel è l'unità di misura del Sistema internazionale dell'attività di un radionuclide (spesso chiamata in modo non corretto radioattività), ed è definita come l'attività di un radionuclide. Perciò 1Bq equivale ad 1 disintegrazione al secondo.) Sempre la stessa Commissione, continua la Kyodo, ha inoltre pubblicato un calcolo preliminare sui valori cumulativi di esposizione alle radiazioni esterne, rilevando che è stato superato il limite annuale di 1 millisievert nelle aree oltre i 60 km a nordovest e circa 40 km a sud-sudovest dalla centrale. In questa proiezione sono incluse le città di Fukushima, Data, Soma, Minamisoma, e Iwaki, che sono tutti nella prefettura di Fukushima, e alcuni altri settori tra cui la città di Hirono. All'interno dell'area di evacuazione dei 20 km deciso dal governo, la quantità di radioattività varia da meno di 1 a 100 millisievert o più, mentre nella fascia di rispetto di 20-30 km é inferiore ai 50 millisievert.
"La perdita radioattiva non si e' ancora arrestata completamente - ha detto ai giornalisti un funzionario della società - e la nostra preoccupazione è che possa anche superare Cernobyl". Nelle scorse ore, intanto, si è registrata una nuova forte scossa dopo il terremoto del settimo gradi di ieri. La magnitudo è stata del 6,3 in mare a est di Tokyo, ed è stato fortemente avvertito nella capitale, dove ha scosso gli edifici. Nessun allarme tsunami è stato diramato. Nuovo sisma e allarme tsunami 10 aprile Nuovo terremoto 7,1 Richter seguito da allarme tsunami con onde alte un metro, così come è avvenuto la scorsa settimana. Dopo il dramma di Fukushima almeno 5mila persone hanno sfilato a Tokyo oggi contro il nucleare - i corrispondenti dicono che per il paese nipponico 5mila persone sono moltissime - tornando a chiedere la chiusura della centrale di Hamaoka: distante 200 km a sud della capitale e a 120 da Nagoya, l'impianto ha cinque reattori costruiti sulla confluenza di due placche tettoniche malgrado nell'area possano verificarsi forti terremoti. Ieri il Giappone aveva continuato a scaricare volontariamente acqua a basso tasso di radioattività nel Pacifico e la Corea del Sud, quinta potenza mondiale nel nucleare civile, aveva protestato proponendo di fare test propri. Guai in un'altra centrale nucleare 7 aprile L'ennesimo sisma, 7.4 Richter, che ha provocato almeno quattro morti accertati e centoquaranta feriti, ha lasciato senza energia elettrica oltre due milioni e mezzo di abitazioni private nel nord-est del Giappone. Circa 3,6 milioni di famiglie, secondo le prime stime, sono rimaste senza elettricità. Il movimento tellurico più recente ha tuttavia provocato perdite di acqua radioattiva in tutti e tre i reattori di un'altra centrale, quella di Onagawa, situata oltre un centinaio di chilometri a nord-est di Fukushima: nella centrale atomica di Rokkasho, situata nella prefettura di Aomori, è venuta a mancare la corrente elettrica di provenienza esterna, che è però poi stata ripristinata. Analoga l'emergenza nella centrale nucleare di Higashidori, dove la temporanea e pur parziale interruzione nella somministrazione esterna di elettricità ha causato un blocco nel sistema di raffreddamento delle barre esaurite, che è però ripreso regolarmente in seguito, quando l'alimentazione è tornata normale. Iodio radiattivo 7,5 milioni oltre limite 5 aprile 2011 Stando a quanto riporta la stampa nipponica, lo iodio radioattivo trovato nell'acqua marina dinanzi al reattore numero 2 dell'impianto atomico è 7,5 milioni di volte superiore al limite legale. Acqua radiottiva in mare 4 aprile 2011 Il gestore della centrale nucleare di Fukushima, la Tepco, ha deciso di riversare nell'oceano le oltre 11.500 tonnellate di acqua radioattiva che si sono accumulate nel corso delle operazioni di raffreddamento dei reattori. Lo ha reso noto l'agenzia giapponese Jiji. Il livello di contaminazione dell'acqua riversata in mare è cento volte superiore alla soglia massima, quindi "relativamente basso", secondo la Tepco. A sentire altri esperti giapponesi, questo rilascio di liquidi "pesanti" avrà ripercussioni drammatiche sulla fauna e la flora costiere, a cominciare dalle mutazioni genetiche che potranno colpire i pesci. Diluendole poco per volta, l'oceano è in grado di assorbire grandi quantità di sostanze venefiche. Diverso è quando la contaminazione si prolunga nel tempo: gravi pericoli minacciano allora l'ecosistema e cresce il rischio che la radioattività entri nella catena alimentare umana. Il livello di radiazioni in un tunnel sotterraneo all’esterno dell’edificio che ospita la turbina del reattore numero 2 è 10mila volte superiore ai limiti normali registrati nei reattori. "Difficile prevedere i danni che subiranno gli organismi viventi dell'oceano. Una cosa così non era mai successa", spiega Giuseppe Notarbartolo di Sciara, esperto in conservazione della biodiversità marina. 03 aprile 2011 Nel mondo, oltre una centrale nucleare su dieci sorge in un luogo dove potrebbero verificarsi terremoti e tsunami. Ora, molti di questi impianti si trovano in Paesi tecnologicamente meno preparati del Giappone per far fronte a un eventuale evento disastroso. Secondo uno studio della Maplecroft, sulle 442 centrali esistenti nel mondo, 76 si trovano in zone costiere esposte al rischio di tsunami e oltre una su dieci in regioni a estremo rischio sismico. Tra queste, quella in Slovenia è la più vicino all'Italia.
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