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Il nucleare vien di notte... e io ero lì
Un presidio per denunciare il passaggio di un treno con scorie nucleari senza protezione, senza preavvisare la cittadinanza e senza piani alternativi. Cariche immotivate dei duecento poliziotti contro i 30 dimostranti alla stazione di Condove-in Valle Susa Metti che uno sms o Facebook ti avvisi che stanotte bisogna trovarsi alla stazione urgentemente. Metti che, non credi ai tuoi occhi, stanotte passi vicino a casa tua un treno di scorie nucleari allo stato liquido. Dall'Italia, Saluggia, Vercelli vanno in Francia, per essere ricoperti e seccati. Poi tornerranno indietro, dove non si sa, perché mica c'è ancora un deposito sicuro, in Italia. Metti che tu ti dica, porca miseria, questo è troppo, vogliono già riempirla di cemento e amianto, questa valle. Il treno dei veleni no! E come mai nessuno è stato avvertito? E dove sono i piani di emergenza in caso di incidente ferroviario? Va bene, vado, cristonando per il gelo, il freddo. All'inizio siamo pochi. Ci riscaldiamo, qualcuno chiede se si sa l'ora. Ma ecco che vediamo arrivare, dai due lati della stazione, camionette e poliziotti e Digos. Almeno duecento. Ci chiudono e ci spingono contro un muro. Qualcuno protesta e tira gomme bruciate sui binari. Partono cariche brutali nel buio irreale. Ci mettono a terra, ci perquisiscono. Quando alle 6 ci lasciano andare via, non sappiamo se il treno fantasma sia passato. Quello che è certo è che dobbiamo svegliarci e chiedere almeno il rispetto delle leggi vigenti. E poi, siamo sicuri che non sia solo per soldi, che queste bombe nucleari vengono spostate, come denunciato dagli stessi tecnici?
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