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Celebrazioni a Gaza per accogliere i prigionieri: 'Matrimonio collettivo della nazione' Gaza - Speciale InfoPal. Dopo più di sette anni di prigione in Israele dove ha patito torture e le peggiori sofferenze umane, senza poter ricevere le visite dei familiari e sottoposta ad uno stress psicologico senza pari, la prigioniera palestinese Wafa' Ilbis sarà liberata da Israele nelle prossime ore. I suoi genitori oggi piangono di gioia nel poter vivere la certezza di poterla riabbracciare presto. Entrambi hanno urlato quando hanno sentito fare il nome della figlia in Tv mentre hanno avuto inizio lunghe e interminabili visite dei parenti per far loro gli auguri. "In verità, la speranza non è mai andata persa". Abu Yasser, padre di Wafa', ha confidato di non aver mai perso la speranza - nemmeno un momento - di poter vedere la figlia libera. Il Movimento di resistenza islamica lo aveva promesso "Wafa' sarà liberata". La madre della detenuta attesa a Gaza ha raccontato i ripetuti rifiuti delle autorità d'occupazione israeliane di permetterle di visitare la figlia. "In sette anni l'ho potuta sentire solo quattro volte e di nascosto grazie al telefono cellulare in carcere". Wafa' era stata arrestata da Israele il 20 giugno del 2005, mentre attraversava a nord di Gaza il valico di Eretz (Beit Hanoun) per condurre un'operazione di resistenza. Israele l'aveva condannata a 12 anni di prigione. Parole di ringraziamento per la resistenza. Approfittando dell'incontro con il nostro corrispondente da Gaza, è ancora la madre della prigioniera palestinese a parlare, riservando parole di ringraziamento per tutte le fazioni palestinesi che, della cattura del caporale israeliano Gilad Shalit, ne hanno fatto un mezzo per giungere oggi all'accordo di scambio. Auspicando che lo scambio dia speranza al resto dei familiari i cui cari resteranno nelle prigioni dell'occupazione israeliana, la madre di Wafa' dice: "La liberazione di mia figlia sarà una festa nazionale per tutti". L'inizio del trasferimento, ovvero la liberazione dei primi prigionieri palestinesi avverrà domani intorno alle 11 locali. A casa di Wafa' tutti fremono tra preparativi e allestimenti. I momenti dell'attesa. La donna non nasconde l'euforia provata nel momento in cui ha appreso la notizia: "Il sogno atteso ogni giorno da sette anni a questa parte stava per realizzarsi". E' scesa per strada e si è messa a ballare per il successo dell'accordo. Non solo in casa di Abu Yasser ma è in tutto il territorio palestinese assediato da Israele che sono iniziati i preparativi nazionali per accogliere i prigionieri. Ed è incredibile quello che si vorrebbe esprimere con i festeggiamenti per l'accoglienza dei propri connazionali, alcuni dei quali da domani saranno liberi dopo decenni di detenzione in Israele. Il ministero dell'Interno di Gaza avverte: "Non approfittare dell'euforia e avere rispetto per la sicurezza". Tra i vari provvedimenti dal ministero dell'Interno, vi è anche l'arresto per chi oserà contravvenire alle disposizioni adottate in occasione dei festeggiamenti. Sarà vietato usare fuochi d'artificio. Il nostro corrispondente da Gaza ha incontrato Ehab al-Ghussain, portavoce del ministero, il quale ha confermato che "nell'ambito dell'incontro d'emergenza sono state adottate misure straordinarie in previsione di una partecipazione di massa". "Al fine di garantire l'accoglienza dell'alto numero di palestinesi che saranno rilasciati da Israele, abbiamo messo a punto un piano di sicurezza dettagliato. Abbiamo dispiegato già numerosi poliziotti su tutte le arterie stradali principali di Gaza". Sarà un matrimonio collettivo della nazione. Al-Ghusseim ha invitato tutti i cittadini palestinesi a partecipare alla festa per la storica vittoria nazionale e di farlo anche per dimostrare al mondo intero quanto contano i prigionieri palestinesi nella lotta di liberazione nazionale. Il gruppo per i prigionieri palestinesi "Wa'ed" sta svolgendo un ruolo prioritario nel piano per l'accoglienza e il loro reinserimento messo a punto. In una riunione straordinaria tenutasi sabato scorso, è stata decisa la formazione di un comitato preposto ad accogliere e a seguire individualmente gli ex detenuti in un momento così delicato. Allo stesso scopo, è in corso oggi un incontro tra il ministero per gli Affari dei prigionieri e i familiari, alla presenza di membri di "Wa'ed" ed esponenti di Hamas. Domani al valico di Rafah. Da Wa'ed fanno sapere: "Ad attendere i prigionieri ci saranno ministri e leader delle fazioni, deputati e responsabili per i diritti umani e tre familiari per ciascun prigioniero atteso. Si terranno a una distanza di 1km dal valico di Rafah. Dall'alto degli altoparlanti delle moschee si darà il benvenuto ai prigionieri e si inviterà il pubblico a convogliare tutti nello spiazzo di Katibah al-Khadrah, ad ovest di Gaza. Il titolo prescelto per la festa di domani è "La fede nella liberazione" (la promessa di Yassin), con riferimento al co-fondatore e leader spirituale di Hamas, Shaykh Ahmed Yassin, assassinato da Israele nel 2004. In piazza è atteso il discorso del premier Isma'il Haniyah e l'intervento di un prigioniero palestinese, libero dopo 23 anni di carcere in Israele. Nella Striscia di Gaza, sono attesi domani, 18 ottobre, 330 prigionieri dei 477 della prima fase dell'accordo di scambio. 130 prigionieri torneranno nelle proprie case a Gaza, mentre 200 provenienti da Cisgiordania e da al-Quds (Gerusalemme) giungeranno nel territori palestinese assediato da Israele su istanza di deportazione di quest'ultimo.
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