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'Oliva' proteggerà i pescatori palestinesi e riporterà le violazioni israeliane sul web Gaza - Speciale InfoPal. "Oliva", la barca internazionali che nel mare di Gaza farà monitoraggio delle violazioni israeliane contro i pescatori palestinesi, è all'opera e ogni azione del suo team riceverà la copertura mediatica che sarà divulgata sul web. I primi tre attivisti ad essere saliti a bordo di "Oliva" sono stati un britannico, uno svedese e un americano. Sabato scorso hanno accompagnato i pescatori al largo di Gaza, il tutto con un vasto coordinamento con la Croce rossa, il Palestinian Centre for Human Rights e i vari comitati di categoria agricoli e dell'attività ittica. "Oliva" fu un'idea condivisa e fortemente incoraggiata da Vittorio Arrigoni, assassinato a Gaza lo scorso 14 aprile. Stando alle modalità di organizzazione, "Oliva" trasporterà dai 3 ai sette attivisti per volta, attrezzati di videocamere e macchine fotografiche per riportare ogni infrazione da parte della Marina israeliana contro i pescatori di Gaza. Mohammed az-Za'im è un palestinese membro del progetto di "Oliva". Mohammed sarà appostato nella sala operativa nel porto di Gaza. Al nostro corrispondente ha riferito: "Oliva sarà operativa 4 giorni a settimana e i ragazzi a bordo scenderanno in mare con i pescatori palestinesi. I limiti attualmente posti da Israele non superano oltre le 3 miglia nautiche. Anche per questo gli internazionali avranno un navigatore che permetterà loro di attenersi a queste distanze. "Dopo la guerra israeliana 'Piombo Fuso' (2008-2009), Israele ha limitato ulteriormente la distanza permessa per la pesca. Tre miglia precludono ai pescatori palestinesi di pescare in acque profonde. Per quanto riguarda la pesca notturna, non siamo in grado di inserire l'azione di 'Oliva' poiché riprendere eventuali violazioni e attacchi nella notte sarebbe difficile. "Il sito www.cpsgaza.org riporterà ogni violazione e aggiornamento sul lavoro di Oliva a Gaza, mentre si stanno allestendo altri network come Facebook o Twitter". I pescatori a Gaza sono circa 4mila su 900 piccole imbarcazioni da pesca. Sono 70mila i cittadini palestinesi che da questo mestiere traggono sostentamento, mentre la media del reddito pro capite giornaliero derivante dalla pesca è di un dollaro e mezzo. Mahfouz al-Kabarit, responsabile dell'associazione per la pesca e per lo sport di Gaza, ha elogiato il progetto "Oliva", nonostante il pericolo cui gli internazionali si esporranno. Al-Kabariti si dice certo che "la rilevazione delle violazioni israeliane avrà un effetto sulla denuncia dell'occupazione e sul persistere dell'assedio illegale su Gaza".
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