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La redazione di InfoPal esprime solidarietà agli attivisti della barca Dignité arrestati da Israele La nostra redazione esprime solidarietà agli attivisti internazionali a bordo della barca Dignité-Al Karama, condotti forzatamente e contro la loro volontà al porto di Ashdod, in Israele, e incarcerati, e condanna questo ennesimo atto di violenza e illegalità del regime di Tel Aviv contro civili inermi. L'obiettivo del viaggio di Dignité- Al Karama, come di tutta la FF2, e come fu per la FF1, era rompere l'illegale e disumano assedio alla Striscia di Gaza, e NON di entrare in Israele. La Marina israeliana ha abbordato, come consuetudine di uno stato che pratica la "legge della Pirateria internazionale", la barca e l'ha dirottata verso il porto di Ashdod, sequestrando i passeggeri a bordo e imprigionandoli. Avendo sperimentato l'anno scorso lo stesso disumano trattamento, la direzione di InfoPal non può che sottolineare piena solidarietà agli attivisti arrestati, e esprimere grave preoccupazione per la loro incolumità, augurandosi che vengano rilasciati immediatamente e senza indugio. Secondo il quotidiano israeliano Haaretz, gli attivisti saranno deportati oggi nei rispettivi Paesi. Ogni analisi e riflessione dovrà necessariamente essere rinviata ad altro momento. La priorità è la liberazione dei cittadini illegalmente detenuti da Israele. La nave francese, con cittadini israeliani e internazionali a bordo, è stata intercettata verso le 10 ora locale di ieri mattna, a circa 50 miglia dalla costa di Gaza. Le navi da guerra israeliane hanno chiesto ai passeggeri quale fosse la loro destinazione e se portavano armi, e questi hanno risposto "Gaza", e che erano completamente disarmati. Alle 12 ora locale è stata abbordata in modo non aggressivo. La Marina ha dunque preso il controllo della nave, che è stata condotta al porto di Ashdod, in Israele. Ad Ashdod, i passeggeri sono stati sottoposti a controllo medico e a un interrogatorio da parte delle autorità di immigrazione. E' stato inoltre offerto loro del cibo, secondo quanto ha affermato l'esercito. I passeggeri sono stati posti in stato di fermo e dovranno rispondere, probabilmente, della solita ridicola contestazione israeliana della "violazione della legge sull'immigrazione". Ridicola perché, come avvenne per la Freedom Flotilla 1, a maggio del 2010, Dignité è stata abbordata in acque internazionali (50 miglia da Gaza) e costretta ad approdare ad Ashdod (con relativo sequestro di persona degli internazionali a bordo). Salpando dalla Grecia, Dignité - al Karama aveva dichiarato di dirigersi verso Alessandria d'Egitto, e non verso Gaza, poi ha cambiato rotta, come previsto, e s'è diretta verso Gaza. Gli attivisti sono attualmente in stato di prigionia.
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