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TRASH-MOB (CT, 30/09/2011) - rete catanese 15 ottobre


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04/10/2011

'Noi la crisi non la paghiamo'
di Stella Spinelli

La rete catanese 15 ottobre - data scelta per manifestare contro la finanziaria che sta imponendo alle fasce deboli tutto il peso della crisi - ha già iniziato a manifestare per tenere alta l'attenzione verso il grande giorno

Il 15 ottobre, giovani, precari, migranti, disoccupati e gli sfruttati di tutta Europa scenderanno in piazza per sostenere sostanzialmente quattro battaglie. Nel frattempo, per mantenere viva l'attenzione, gli esponenti della Rete catanese 15 ottobre, hanno realizzato una significativa manifestazione incentrata su sacchi neri di 'rifiuti speciali' trascinati per le vie di Catania, denunciando, così, il dramma italiano e ribadendo i quattro punti da difendere:

1 - "Non pagare il debito estero: L'Unione europea (UE) e la Banca Centrale Europea (BCE) ci impongono il pareggio di bilancio e quindi di fare pagare le manovre anti-crisi ai più deboli, tagliando la spesa sociale (istruzione, sanità , servizi, pensioni...) senza eliminare i privilegi dei più ricchi e le speculazioni; costringono gli stati a svendere i beni di tutti (reti idriche- telefoniche- elettriche-gas, porti-aeroporti-autostrade, università e centri di ricerca...) e il territorio (milioni di ettari di terreno) mettendoli sul mercato per saldare il debito, così pochi speculatori diventano sempre più ricchi. Nessuno si oppone a tali politiche, né i partiti in parlamento né i sindacati concertativi".

2 - "Lavorare meno, lavorare tutti/e: abolizione di tutte le leggi sul precariato, miglioramento delle condizioni di lavoro, eguaglianza retributiva (taglio ai superstipendi dei manager e della casta), istituzione di un reddito minimo garantito (per chi è disoccupato e non trova lavoro, per chi studia)".

3. "Beni comuni per un nuovo modello di democrazia. Le risorse dei nostri territori e i beni comuni (acqua, energia, alimenti, servizi) devono essere sottratti al mercato ed essere gestiti direttamente con la partecipazione dei cittadini".

4. "Cessazione di ogni missione di guerra e riduzione delle spese militari. Smettiamo di spendere soldi in criminali guerre, che seminano morti e distruzioni, costringendo a drammatiche fughe migliaia di migranti, vittime innocenti, come noi, di questo sistema".

 

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