http://www.megachipdue.info Nota di Pino Cabras Il Mediterraneo del 2010 è come l'Europa dell'Est del 1989? E' presto per dirlo. Di certo però stiamo assistendo a un grande scossone geopolitico, in cui la prima cosa che risalta è il protagonismo diretto di grandi masse, non più disposte a fermarsi davanti alle feroci repressioni dei dittatori a lungo puntellati dall'Occidente. La folla che arrivava a riempire le piazze del Cairo la sera del 25 gennaio dava un colpo d'occhio straordinariamente simile alle piazze di Praga nell'autunno del fatidico 1989, e nelle facce - soprattutto dei giovani - si vedeva quel tipo di determinazione che ai dittatori fa contare i minuti, e ai loro familiari i passi dall'elicottero col rotore già in movimento. Questi sono scossoni che ringalluzziscono gattopardi e trasformisti, ma fanno anche cadere i muri. Pure in Egitto ce n'è uno: il valico di Rafah con Gaza. Se cade quel muro finisce una fase di assedio durata 3 anni, con Mubarak complice delle vessazioni israeliane sulla popolazione civile palestinese. Se si rimuove quella barriera si aprono scenari imprevedibili, incluso l'avventurismo bellico della classe dirigente israeliana. Questo mondo a noi vicino per lunghi anni non ci è stato raccontato, né le principali testate italiane hanno avuto una buona copertura giornalistica. Sarà tempo di recuperare, perché le cose stanno accadendo lì, e ci riguarderanno.
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