Cosi’ Inizia l’Anno in Cisgiordania
L’uccisione di Jawaher Abu Rahme a causa dei gas lacrimogeni israeliani lanciati sulla protesta di fine anno nel villaggio di Bi’lin,
Ramallah 3 gennaio 2011 L’uccisione di Jawaher Abu Rahme a causa dei gas lacrimogeni israeliani lanciati sulla protesta di fine anno nel villaggio di Bi’lin, apre tragicamente il nuovo anno in Cisgiordania e per la lotta popolare non violenta dei palestinesi nei villaggi.
Dal 2005, il villaggio della Cisgiordania di Bi’lin organizza settimanalmente una protesta non violenta contro la costruzione del muro israeliano che ha sottratto terra agricola ai residenti palestinesi. Il 31 dicembre dopo il lancio massiccio di gas lacrimogeni, Jawaher Abu Rahme, palestinese di 36 anni, viene ricoverata all’ospedale di Ramallah dove è morta alle 9 di mattina di sabato 1 gennaio. Jawaher era la sorella di Bassem, attivista del comitato popolare, ucciso da un gas lacrimogeno che gli ha perforato il torace il 17 aprile 2009.
Secondo quanto dichiarato dalla stampa israeliana, l’esercito avrebbe aperto le indagini relative alla morte della donna. Secondo il comitato popolare e i familiari di Jawaher, i dottori avrebbero tentato in tutti i modi di salvare la donna, dopo un vero e proprio avvelenamento e un’insufficienza respiratoria causata da una delle sostanze che compongono il gas lacrimogeno che le forze dell’esercito israeliano utilizzano abitualmente per disperdere i manifestanti. Abu Rahmah comunque è arrivata all’ospedale di Ramallah in stato di incoscienza “E’ morta non per mancanza di trattamenti medici (come parte della stampa isrealiana ha fatto credere all’inizio diffondendo la notizia che Jawaher fosse stata rimandata a casa dai medici palestinesi, NDR) ma per l’uso massicio di gas lacrimogeni, vietati in molti paesi europei “ ha dichiarato l’attivista israeliano Jonathan Pollack.
L’esercito isrealiano usa un gas conosciuto come CS, prodotto e sviluppato circa mezzo secolo fa (fonti Ha’aretz) in Gran Bretagna e Stati Uniti. Nel corso degli ultimi anni, una serie di studi hanno sollevato criticità sull’uso di questo gas, in seguito al numero di decessi causati dalla sua inalazione.
Circa 200 manifestanti si sono ritrovati a Tel Aviv il 1 gennaio per protestare davanti al Ministero della Difesa, contro l’uccisione di Jawaher Abu Rahme. Molti di loro sono stati portati via dalle forze dell’ordine israeliane, accusati di intralciare e fermare il traffico.
Undici attivisti sono apparsi di fronte alla Corte di Tel Aviv il 2 gennaio 2011, dopo essere stati arrestati sabato notte per aver protestato di fronte all’abitazione dell’ambasciatore statunitense a Tel Aviv, James B. Cunningham, ad Herzliya, in seguito all’uccisione della donna palestinese. In un atto dimostrativo, gli attivisti hanno riconsegnato i candelotti cilindrici vuoti lanciati a Bi’lin, prodotti dall’azienda Combined System Inc, una compagnia americana con sede in Pennsylvania.