http://www.terranews.it I referendum e una nuova Italia I referendum del 12 e 13 giugno rappresentano un bivio fondamentale per il nostro Paese, un appuntamento ben più importante delle elezioni amministrative. Con i referendum si fonda una nuova Italia e si sceglie il futuro che vogliamo consegnare alle generazioni future. Si decide se puntare sull’energia del pericolo radioattivo o quella pulita e sicura delle rinnovabili. Si decide se l’acqua è di tutti o delle lobby. Possiamo, attraverso l’esercizio di uno strumento di democrazia diretta, fermare la privatizzazione di questo bene comune limitato ed essenziale alla vita che, invece, rischia di diventare ostaggio del profitto. Possiamo fermare in modo definitivo la follia nuclearista di un governo che in nome degli affari che ruotano intorno all’atomo (ben oltre 30 miliardi di euro) non esitano a condannarci al rischio radioattivo, dramma che oggi, dopo Chernobyl, deve purtroppo affrontare il popolo giapponese. Possiamo rispedire al mittente il legittimo impedimento riaffermando il principio democratico che “tutti i cittadini sono uguali dinanzi alla legge”. Questo lo sa bene il governo che sta facendo di tutto per sabotare i referendum. Prima ha spostato le consultazioni referendarie all’ultima data utile a giugno, rigettando la proposta di accorparle con i ballottaggi delle amministrative, operazione che avrebbe consentito di risparmiare ben 350 milioni di euro, da investire in ricerca e nella scuola. Dopo il disastro di Fukushima, temendo di essere sommerso da valanga di sì al quesito contro il nucleare il governo ha tentato l’ennesimo inganno con una moratoria di un anno alla costruzione delle centrali: una truffa che serve solo ad affossare il referendum. Dopo giugno riprenderanno il loro percorso, come dimostra il fatto che nello stesso giorno della moratoria il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo sulla localizzazione delle centrali. Gli italiani possono smascherare questi trucchi e scardinare i progetti di un governo mummificato e di un Parlamento che legifera in nome di una sola persona. E sono sicuro che lo faranno attraverso un voto democratico che fermerà chi vuole fare affari sull’acqua e chi vuole condannarci ad un futuro radioattivo.
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