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Il FPLP condanna i tentativi israelo-statunitensi di minare i diritti palestinesi
Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina ha denunciato il cosiddetto piano americano per la ripresa dei negoziati, contrario a tutti i principi e le norme del diritto e delle risoluzioni internazionali, ribadendo che si tratta di un tentativo per legittimare gli insediamenti dell'occupante, l'annessione di Gerusalemme e minare gli interessi nazionali palestinesi. In una dichiarazione rilasciata il 14 novembre 2010, il Fronte mette in guardia contro l'alleanza per la sicurezza israelo-statunitense, affermando che essa rappresenta intrinsecamente una violazione dei diritti di palestinesi e arabi, e fornisce ancora maggiori armamenti allo stato criminale di guerra, che verranno utilizzati una volta ancora in massacri e crimini contro il popolo palestinese e arabo e contro i loro diritti. Il Fronte rileva che l'autorità USA/Israele non verrà mai accettata come un sostituto dei diritti nazionali di autodeterminazione, indipendenza e ritorno. Il Fronte evidenzia che la ripresa dei negoziati sarebbe non solo una violazione delle decisioni del Consiglio centrale dell'OLP, ma anche dei fondamenti della causa nazionale palestinese e, in realtà, della legittimità internazionale. Sollecita quindi a respingere qualsiasi falsa promessa e rassicurazione da parte degli Stati Uniti, in quanto, in ultima analisi, servono unicamente all'occupante e ai piani imperialistici statunitensi.
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