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http://www.elpais.com La Sfida di Bachelet La ex presidente cilena Michelle Bachelet è una donna intelligente, molto preparata, una grande diplomatica, tuttavia mi domando se è stato giusto accettare di presiedere la nuova agenzia per i diritti delle donne alle Nazioni Unite, Donne ONU, che inizierà a funzionare il primo gennaio 2011. Bachelet affronterà ostacoli enormi per migliorare la situazione delle donne più oppresse nel mondo. Donne ONU, che beneficerà di un finanziamento annuale di 500 milioni di dollari, riunirà quattro organizzazioni dell’ONU già esistenti, che quasi non si parlano tra di loro. La nuova agenzia sarà supervisionata da un comitato esecutivo di 41 paesi che include alcuni dei peggiori trasgressori dei diritti delle donne, incluse Arabia Saudita, Pakistan e Congo. In una intervista televisiva che verrà trasmessa prossimamente è stato chiesto a Bachelet come farà a difendere i diritti delle donne con un comitato esecutivo fatoo da membri come l’Arabia Saudita, dove le donne non possono neppure guidare l’automobile. Bachelet risponde che il comitato esecutivo di Donne ONU è stato eletto dai membri dell’Assemblea Generale dell’ONU, e che lei, come direttrice esecutiva lavorerà con tutti i paesi che lo compongono. Speriamo di avere le migliori relazioni con tutti gli stati membri e di riuscire in tutti i paesi del mondo, ma proprio tutti, ad ottenere migliori condizioni per le donne. Ma potrà denunciare i paesi che maggiormente opprimono le donne, anche se alcuni di questi fanno parte del suo esecutivo? Bachelet mi rispose che: - Ci sono mille problemi diversi nel mondo, e lavoreremo con perseveranzaa per risolverli. In alcuni luoghi si faranno passi avanti più rapidamente su alcune tematiche, in altri occorrerà più tempo. Ma io sono perseverante e molto ottimista. Ma l’ONU non usa forse un doppio metro di misura quando denuncia gli abusi contro le donne in paesi relativamente deboli, come la Somalia e il Congo, mentre ha la vista corta davanti agli abusi contro le donne che avvengono nelle potenze petrolifere come l’Arabia Saudita, o in potenze nucleari come il Pakistan? - Noi lavoreremo con tutti i paesi allo scopo di ottenere risultati. E questo significa, come quando si governa una repubblica, che si stabiliscono i temi prioritari e le strategie più adeguate per conseguire gli obiettivi. Perché non abbiamo solo bisogno che Donne ONU alzi forte la voce per coloro che non hanno voce, cosa che faremo, ma anche di risultati concreti. Aggiunge poi che una delle sue priorità sara quella di generare leaderships, appoggiando le persone che lottano per i diritti delle donne ovunque. Quando le ho domandato se l’America Latina sia una regione maschilista, Bachelet rispose che Finalmente, si sta vivendo un cambio culturale nella regione, che ha permesso la recente elezzione di donne in paesi come il Brasile, l’Argentina, la Costa Rica e il Cile. Ma comunque penso che il maschilismo sia ancora presente. Abbiamo ancora pochissime donne alla testa di grandi banche e di grandi imprese, o nel campo dell fisica, della matematica o delle scienze. Marianne Mollman, una specialista in diritto delle donne, della organizzazione per i diritti umani Rights Watch, mi disse di essere certa che Donne ONU avrà successo. Quando le domandai se la nuova organizzazione non potesse diventare simile al controverso Consiglio dei Diritti Umani, tra i cui membri si contano varie dittature che bloccarono qualsiasi investigazione a loro carico, casa che gli ha permesso di rimanere saldaente al potere. La Mollman rispose che si tratta di organizzazioni molto diverse. Inoltre il comitato esecutivo di Donne ONU non avrà così ampi poteri come il Consiglio dei Diritti Umani, per inficiare l’agenda delle organizzazioni o frenare i loro progetti. - Io penso che la Bachelet ha una linea chiara di lotta per i diritti delle donne. Durante la sua presidenza in Cile, stabilì, tra le altre cose, un’osservatorio nazionale per le donne lavoratrici, e creò anche un sistema di pensionamento per le casalinghe. Fu criticata, con ragione in quel momento, per non essere stata più ferma nella difesa dei diritti umani universali, andò in visita ufficiale a Cuba per inaugurare una fiera del libro, una dittatura militare che incarcera scrittori dissidenti e proibisce la stampa indipendente, ma fu comunque, in linea generale, una buona presidente. Spero che Bachelet abbia successo nel suo nuovo incarico, e che non venga divorata dalla burocrazia ne dalla componente politica dell’ONU. Se riuscirà a creare grandi titoli, sarà la miglior prova che le cose stanno cambiando. http://www.elpais.com El desafío de Bachelet La ex presidenta chilena Michelle Bachelet es una mujer inteligente, muy preparada, una gran negociadora, pero me pregunto si hizo lo correcto al aceptar presidir la nueva agencia para los derechos de la mujer en las Naciones Unidas, ONU Mujeres, que empezará a funcionar el 1 de enero. Bachelet afrontará enormes obstáculos para mejorar la situación de las mujeres más oprimidas del mundo. ONU Mujeres, que tendrá un presupuesto de 500 millones de dólares anuales, reunirá a cuatro organizaciones existentes de la ONU que casi no se dirigen la palabra entre ellas. Y la nueva agencia estará supervisada por un comité ejecutivo de 41 países que incluye algunos de los peores transgresores de los derechos de la mujer, incluyendo a Arabia Saudí, Pakistán y Congo. En una entrevista televisada que saldrá al aire próximamente le pregunté a Bachelet cómo hará para defender los derechos de las mujeres con un comité ejecutivo con miembros como Arabia Saudí, donde las mujeres todavía no pueden votar e incluso tienen prohibido conducir automóviles. Bachelet respondió que el comité ejecutivo de ONU Mujeres fue elegido por los miembros de la ONU, y que ella, como directora ejecutiva, trabajará con todos los países que lo integran. "Esperamos tener la mejor relación con todos los Estados miembros y lograr que en todos los países del mundo, absolutamente todos, logremos mejorar las condiciones de las mujeres", señaló. ¿Pero podrá denunciar a los países que más oprimen a las mujeres, cuando algunos de ellos forman parte de su comité ejecutivo?, le pregunté. Bachelet respondió: "Hay miles de problemas diferentes [en el mundo] y vamos a trabajar persistentemente para resolverlos". "En algunos lugares se podrá avanzar más rápidamente en algunos temas, y en otros nos tomará más tiempo. Pero yo soy persistente, soy paciente, y soy muy optimista", dijo Bachelet. ¿Pero no practica un doble rasero la ONU cuando denuncia los abusos contra las mujeres en países relativamente débiles como Somalia y Congo, y hace la vista gorda ante los abusos contra las mujeres en potencias petroleras como Arabia Saudí, o en potencias nucleares como Pakistán?, pregunté. "Nosotros vamos a hacer el trabajo con todos los países con el fin de lograr resultados. Y eso significa, igual que cuando uno es presidente de la República, que uno elige los temas prioritarios, las estrategias más adecuadas, para conseguir un resultado. Porque no solo necesitamos que ONU Mujeres levante una voz fuerte para las que no tienen voz, cosa que vamos a hacer, sino también necesitamos resultados", dijo Bachelet, que agregó que una de sus prioridades será "generar liderazgos", apoyando a personas que luchan por defender los derechos de las mujeres en todas partes. Cuando le pregunté si América Latina todavía es una región machista, Bachelet contestó que "finalmente, está habiendo un cambio cultural" en la región, que ha permitido la reciente elección de mujeres en países como Brasil, Argentina, Costa Rica, y Chile. "Pero creo que todavía hay machismo. Tenemos muy pocas mujeres todavía a la cabeza de grandes bancos, a la cabeza de grandes empresas, o en áreas como la física, las matemáticas o las ciencias", añadió. Marianne Mollmann, una especialista en derechos de la mujer de la organización de derechos humanos Human Rights Watch, me dijo que tiene "toda la esperanza del mundo" de que ONU Mujeres tendrá éxito. Cuando le pregunté si la nueva organización no se convertirá en algo semejante al controvertido Consejo de Derechos Humanos de la ONU -entre cuyos miembros se cuentan varias dictaduras que bloquean cualquier investigación en su contra, lo que le ha restado toda efectividad-, Mollmann respondió que se trata de dos organizaciones muy diferentes. Según explicó, el comité ejecutivo de ONU Mujeres no tendrá poderes tan amplios como los miembros del Consejo de Derechos Humanos de la ONU para fijar la agenda de la organización o frenar proyectos. Mi opinión: Bachelet tiene una distinguida trayectoria de lucha por los derechos de la mujer. Durante su presidencia en Chile, estableció, entre otras cosas, una red nacional de guarderías para mujeres trabajadoras, y creó un sistema de jubilaciones para las amas de casa. Fue criticada, con razón en su momento, por no haber sido más firme en la defensa de los derechos humanos universales -hizo una visita oficial para inaugurar una feria del libro en Cuba, una dictadura militar que encarcela a escritores disidentes y prohíbe la prensa independiente-, pero fue en líneas generales una buena presidenta. Espero que Bachelet tenga éxito en su nuevo cargo, y que no sea devorada por la burocracia y las componendas políticas de la ONU. Si logra generar grandes titulares, será la mejor señal de que estará cambiando las cosas.
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