Tratto da La Nonviolenza è in Cammino
Paolo Arena e Marco Graziotti Intervistano Luisa Morgantini
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza?
- Luisa Morgantini: Un profondo amore per ogni essere vivente, persone, cielo, terra, mare, animali, fiori e tanto altro. Vedere e riconoscere l'altra/o, capacita' di agire i conflitti e non rimuoverli, capacita' di assumersi la responsabilita' dell'agire per la giustizia, contro le guerre, la violenza, la poverta', il razzismo, a partire da se' e con gli altri, per s e per gli altri, con tenerezza e solidarieta'.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali sono le personalita' e le esperienze a suo parere piu' significative della nonviolenza?
- Luisa Morgantini: San Francesco, soprattutto quello che va a Gerusalemme per fermare i crociati e la guerra; Mother Jones e i minatori; le Madri di Plaza de Mayo; le lotte operaie e contadine in tutto il mondo; Gandhi, per la resistenza nonviolenta e il tentativo di costruire ponti tra musulmani e indu' per cui e' stato ucciso; Nurit Peled e Rami Elhanan, Bassam Aramin, Izzeldin Abuelaish; le donne in nero di Gerusalemme e di Belgrado e del mondo; Martin Luther King e il movimento per i diritti civili; Simone Weil... ma potrei citarne tante e tanti e scoprire quelli nascosti che i poteri dominanti non hanno mai permesso di raccontare; i comitati popolari per la resistenza nonviolenta, palestinesi, israeliani ed internazionali insieme per vincere l'occupazione militare e il furto della terra, ma anche qui quanti e quante altre, occuperei pagine intere.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa consiglierebbe di leggere sulla nonviolenza?
- Luisa Morgantini: Leggere le vostre interviste e la newsletter del Centro di ricerca per la pace di Viterbo, li' si trovano tutti i migliori consigli, da Gandhi a Pontara. Io leggo poco, sono sempre stata troppo immersa nel fare, anche se nel mio fare c'e' consapevolezza e pensiero (almeno spero); ho cominciato a lavorare a dodici anni, si', ero ancora bambina, sono figlia di operai e a quel tempo pochi andavano a scuola, sono stata sindacalista e tanto altro. Ho amato e letto le vite di Gandhi, Mandela, Martin Luther King, Rosa Luxemburg, Gramsci, La storia di Elsa Morante, L'obbedienza non e' piu' una virtu' di Lorenzo Milani, e tanti altri che non mi tornano alla memoria ma che certamente sono dentro di me.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali esperienze o iniziative nonviolente a suo parere oggi meritano maggior sostegno ovvero meriterebbero di essere intraprese?
- Luisa Morgantini: La Ruta pacifica de las mujeres in Colombia; i Combattenti per la pace palestinesi e israeliani che hannno lasciato le armi, i comitati popolari per la resistenza nonviolenta, palestinesi, israeliani e internazionali che manifestano insieme contro l`occupazione militare, il muro e le colonie che portano via terra, acqua e vita e diritti ai palestinesi, da anni confrontano i soldati che sparano, arrestano, buttano gas lacrimogeni, per riuscire ad aprire i blocchi e poter coltivare la terra; la rete delle donne africane per la pace. Il lavoro costante dei gruppi in italia che lavorano per l'accoglienza dei profughi e degli immigrati, le associazioni come Libera, contro le mafie e la corruzione. Un lavoro quotidiano per smilitarizzare le coscienze e por fine alla produzione di armi nucleari e non, la lotta per la giustiza e per cacciare la poverta', le guerre, la violenza ed il razzismo fuori dalla storia.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Potrebbe presentare la sua stessa persona a un lettore che non la conoscesse affatto?
- Luisa Morgantini: Ho 70 anni, non ditemi che essere vecchia e' bello; due gatti: Lulu e Paco che purtroppo vedo molto poco perche' come Mother Jones disse al giudice che le chiedeva qual era il suo indirizzo, lei rispose: "il mio indirizzo e' dove stanno i miei piedi", ed i miei piedi in questo momento sono in Palestina, sui sentieri e strade dove il Muro divide palestinesi da palestinesi e palestinesi da Israeliani, ma soprattutto annette terra ad Israele, in una politica coloniale che con la complicita internazionale dura da troppo tempo. Difficile che io mi descriva, mi sento un po' come acqua in gabbia, spero solo che non mi abbandoni l'amore per la giustizia, per i diseredati del mondo e i dannati della terra. Come altri anch'io ho un sito: www.luisamorgantini.net, ma riguarda solo gli ultimi anni da parlamentare europea; una raccolta di miei interventi e scritti e' stata pubblicata da Nutrimenti col titolo Oltre la danza macabra di guerra e terrorismo.
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