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27 giugno 2007

Improvviso Vertice Militare Usa-Israele Su Iran

Ammiraglio Mullen: ai cambiamenti guardo sempre dalla prospettiva israeliana

Gerusalemme 27 giugno 2007 Nena News – Si sono incontrati oggi in Israele, per la 15esima volta in tre anni, il capo degli stati maggiori  unificati degli Usa, ammiraglio Mike Mullen, e il suo omologo israeliano, generale Gabi Ashkenazi. E’ stato un vertice militare al massimo livello tra Israele e Stati Uniti che, secondo i media locali, ha continuato la discussione tra i due paesi sulla definizione di politica comune nei riguardi dell’Iran. «Gli interessi di Israele sono i nostri interessi», ha detto Mullen, che mantiene contatti telefonici costanti con Ashkenazi. ”Ai cambiamenti guardo sempre dalla prospettiva israeliana”, ha aggiunto volendo affermare la sua vicinanza alla linea strategica dello Stato ebraico.

  L’incontro non era stato annunciato e la sua importanza è resa evidente dal fatto che vi hanno preso parte oltre ad Ashkenazi ben cinque alti ufficiali israeliani, tra i quali il comandante della Marina e il capo dell’intelligence. L’Iran viene accusato da Israele e Stati Uniti di volersi dotare di armi atomiche. Un’accusa che Tehran nega con decisione e ripete di voler produrre nelle sue centrali nucleari soltanto energia per scopi civili.

      Nelle scorse settimane sono state varate nuove e più dure sanzioni contro l’Iran ma Israele – unico Stato del Vicino Oriente a possedere segretamente bombe atomiche  (tra 100 e 200) – continua a minacciare un attacco aereo contro le centrali iraniane, con o senza il consenso degli Stati Uniti. Da parte sua il presidente americano Barack Obama se da un lato sembra preferire la diplomazia e le sanzioni nei riguardi dell’Iran, dall’altro non esclude un’azione militare.

      I colloqui di Mullen in Israele hanno riguardato anche la questione del blocco navale di Gaza che Israele attua anche con l’uso della forza – lo scorso 31 maggio commando israeliani hanno arrembato le navi della Freedom Flotilla dirette a Gaza con aiuti umanitari ed ucciso nove civili turchi – e il recente passaggio attraverso il Canale di Suez di 11 navi da guerra statunitensi, e, pare, anche di una unità israeliana, dirette con ogni probabilità nel Golfo Persico. (red) Nena News





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