Egitto: Quasi Pronto Muro A Rafah Roma, 08 giugno 2010 (foto dal sito palestinianpundit.blogspot.com), Nena News Nel giro di un anno, le potenti escavatrici egiziane finanziate dagli Stati Uniti hanno quasi completato la barriera di acciao a prova di bomba che, estendendosi per 10 -11 km lungo il confine tra Egitto e Gaza, mettera’ fine, secondo quanto dichiarato dall’Egitto, al sistema di tunnel sotterranei. Il “muro della vergogna”, cosi’ lo hanno definito scrittori e opinionisti politici del mondo arabo, secondo i quali la barriera non blocchera’ di fatto i tunnel, ma costringera’ i palestinesi a scavare ancora piu’ a fondo, per far entrare a Gaza merci negate alla popolazione della Striscia dal soffocante e illegale embargo imposto da Israele. Infatti non solo le armi, come continua a dire Israele, ma soprattutto beni di prima necessita’ entrano a Gaza con il sistema dei tunnel sotterranei, che ha anche garantito la sopravvivenza alla popolazione beduina del Sinai abbandonata dalle autorita’ centrali egiziane. Il governo di Mubarak, non solo non ha mai fornito dettagli precisi sulla barriera; ma e’ sempre rimasto in silenzio di fronte alle proteste arrivate da parte del mondo arabo per questa “opera di ingegneria” che affamera’ ancora di piu’ la popolazione della Striscia, se nel frattempo Israele non mettera’ fine all’assedio. La polizia egiziana ha piu’ volte intimidito i residenti della parte egiziana di Rahah, per far in modo che non parlassero con la stampa straniera, arrivata nell’area diventata ormai una groviera svizzera, tra tunnel e buchi, per seguire il business commerciale che si snoda lungo le gallerie sotterranee. Nemmeno la campagna mediatica lanciata da Hamas contro Mubarak e’ riuscita a fermare i lavori. “Chiuderemo tutti i tunnel, e’ un nostro diritto costruire questa barriera, ed e’ anche legittimo”, ha dichiarato alla stampa un ufficiale della sicurezza egiziana rimasto anonimo, alla fine del summit che si e’ tenuto lunedi a Sharm El Sheikh tra il Presidente Mubarak e il Vice Presidente USA, Joe Biden. Ma se da una parte sotto pressione di Israele e Stati uniti, l’Egitto ha da tempo intrapreso questa campagna anti-tunnel, dall’altra deve pur cedere ogni tanto almeno in apparenza alle insofferenze causate dalla sua posizione ambigua. Oggi e’ stato Mubarak a dichiarare aperto a tempo indeterminato il valico di Rafah, pur sempre con la condizione “fino a quando non ci saranno violazioni dall’altra parte”. Durante lo scorso fine settimana, in un comunicato diffuso da alcune agenzie di stampa arabe, si e’ appreso che le autorita’ egiziane hanno rifiutato la richiesta dell’Unione dei medici arabi, di far entrare a Gaza 400 tonnellate di aiuti e materiale da costruzione, compreso il cemento: una richiesta respinta senza fornire ulteriori spiegazioni. Munir Al Barsh, portavoce dell’Unione ha denunciato che “nonostante il valico sia aperto, l’Egitto continua a vietare l’afflusso di materiale da costruzione e altri beni destinati alla popolazione di Gaza, accatastati al momento ad Al Arish in attesa di ottenere un permesso dall’Egitto.” (Ba.An.) Nena News
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