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01/02/2010

Israele, marcia indietro sul fosforo
di Luca Galassi

Con le sanzioni disciplinari a due alti ufficiali, Tel Aviv ammette l'uso delle armi incendiarie su Gaza

L'esercito israeliano ha preso misure disciplinari nei confronti dei comandi militari che ordinarono l'utilizzo delle bombe al fosforo bianco sulla popolazione civile a Gaza.

Lo ha rivelato il quotidiano israeliano Haaretz, citando la relazione consegnata da Israele nel week-end all'Onu in risposta al rapporto della Commissione Goldstone. Nel documento, Israele in parte ammette le denunce fatte dalle organizzazioni umanitarie internazionali: il colonnello Ilan Malka e il generale di brigata Eyal Eisenberg andarono oltre la propria autorità "nel consentire l'utilizzo delle bombe al fosforo che misero in pericolo vite umane". L'episodio in questione e l'attacco alla struttura dell'Agenzia Onu per i Rifugiati palestinesi (UNRWA), il 15 gennaio del 2009, due giorni prima della conclusione dell'operazione "Piombo Fuso", un raid durato 22 giorni e in cui morirono piu' di 1.400 palestinesi.

"Diversi colpi di artiglieria sono stati sparati in violazione delle regole di ingaggio che proibiscono l'uso di tali armi nei pressi di aree popolate", si legge nel documento inviato alla commissione Goldstone. La sanzione disciplinare nei confronti dei due militari si traduce con una nota nel loro 'curriculum' e nella presa in considerazione della stessa qualora in futuro i due facessero domanda per salire di grado. Il generale di brigata Eisenberg è attualmente sempre in comando della divisione di Gaza, mentre il colonnello Malka è stato trasferito in Cisgiordania, con lo stesso grado militare.

E' la prima volta che Israele rivela le sanzioni a un ufficiale per la sua condotta durante l'offensiva Cast Lead, ammettendo pubblicamente di aver fatto uso di fosforo bianco in situazioni di pericolo per la popolazione civile, come in più occasioni denunciato da organizzazioni come Amnesty International e Human Rights Watch.

Secondo una fonte israeliana citata dalla Bbc, il documento inviato alle Nazioni Unite non è un'esplicita risposta alle accuse e alle denunce contenute nel rapporto Goldstone, ma la prova che il sistema della giustizia israeliano è affidabile e indipendente.

Sia Israele che Hamas, il movimento fondamentalista palestinese accusato dal rapporto Goldstone di aver colpito deliberatamente civili coi razzi Qassam e di aver eliminato gli oppositori politici approfittando della guerra, devono rispondere nel dettaglio alla richiesta dell'Assemblea generale di 'inchieste indipendenti'. Entrambi hanno tempo fino al 5 febbraio. Entrambi hanno tuttavia rigettato in toto le conclusioni cui è giunto Goldstone.

In particolare, un ex compagno di università di Goldstone e professore di diritto a Harvard, Alan Dershowitz, ha definito lo stesso Goldstone 'un uomo malvagio'. "E' un traditore, che usa il suo essere ebreo per diffamare Israele", ha detto Dershowitz.

Il generale Avichai Mandelblit, avvocato generale delle Forze armate israeliane, ha riferito di 'aver letto ogni rapporto, da quelli di Human Rights Watch, Amnesty International fino a quelli della Lega araba', e 'che il rapporto Goldstone è viziato alle fondamenta. Fa sembrare che abbiamo intenzionalmente attaccato infrastrutture economiche e civili. Una vera bugia".

Il 16 gennaio, un giorno dopo l'attacco al compound dell'Unrwa, il Generale di brigata Avi Benayahu, portavoce dell'esercito israeliano, aveva dichiarato, a chi gli aveva chiesto se l'esercito avesse fatto uso su Gaza del fosforo bianco: "Chi ci rivolge queste accuse non sa che il nostro esercito è uno dei più corretti al mondo. E queste accuse sono totalmente false".

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