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http://www.haaretz.com La Marina israeliana esamina nuove vie per evitare che si ripetano gli errori Mentre il Comitato Turkel continua le investigazioni sulla Gaza Flotilla, la marina israeliana ha tratto le sue conclusioni operative dal conflitto in mare aperto dello scorso maggio e sta meditando come evitare gli stessi errori. Uno dei cambiamenti considerato dalla Marina è di procurarsi equipaggiamento che sia utile all’abbordaggio dei vascelli e che al contempo eviti di danneggiare i soldati. Le delibere della Marina provengono da un’inchiesta interna condotta dopo l’affare della Flotilla, nel quale nove turchi persero la vita dopo l’arrembaggio del vascello che stava tentando di forzare il blocco navale su Gaza. Dall’inchiesta è risultato che l’errore principale del raid che ha abbordato la nave, stava nel collo di bottiglia creatosi nel momento in cui il commando si è calato da un’elicottero sul ponte della Mavi Marmara. All’inizio del raid, quando i primi incursori si sono trovati da soli a fronteggiare numerosi e violenti attivisti, che rappresentavano una minaccia mortale per i soldati israeliani. Questa è la causa che ha spinto il commando ad aprire il fuoco e ad uccidere nove persone. La conclusione principale della Marina è stata che l’abbordaggio deve essere in grado di accorpare una massa critica di incursori sul ponte della nave il più velocemente possibile. Durante l’abbordaggio della Mavi Marmara, diversi incursori furono buttati fuori bordo nel tentativo di salire sulla nave da imbarcazioni più piccole. Haaretz è venuto a conoscenza che la Marina sta organizzando battelli più grand per le sue unità, da usarsi per l’abbordaggio, ufficiali della Marina hanno testato diversi tipi di imbarcazioni. Le prescelte sono più grandi di quelle usate nel raid di maggio e sono equipaggiate da rampe che permetteranno al commando di correre sull’altro vascello. La Marina pensa anche ad armi non letali atte a disperdere la ressa. In seguito al raid sulla Flotilla la Marina è stata criticata per aver fornito il commando solo di pistole e fucili automatici. Oltre alle altre attrezzature la Marina prevede di dotarsi anche di manicotti ad acqua già in uso alla polizia per diperdere le manifestazioni. Il portale Ynet, riporta questa settimana, che i militari stanno anche considerando l’uso dei cani contro la resistenza violenta. In seguito all’affare Mavi Marmara, la Marina suggerisce che venga istituito un Comitato nazionale che si occupi di ogni attentato al blocco navale, in base al fatto che svariati gruppi internazionali sono intenzionati a continuare nei loro tentativi di provare Israele e forzare il blocco navale. La proposta è stata inoltrata al comandante in capo Gabi Ashkenazi, ma non risulta che una simile istituzione sia stata formata per fronteggiare le sfide delle futre Flotille. Il coordinamento militare contro nuovi tentativi di forzare il blocco, rimane agli ordini dell’Ammiraglio Eliezer Marom. Di recente, sono circolate notizie relative alla formazione di nuove Flotilla negli stati arabi, ma non sono ancora pronte per fare rotta su Gaza. Una Flotilla libanese ha ricevuto molta pubblicità, ma non è mai salpata, in seguito a considerevoli pressioni israelo-egiziane, una libica è stata indotta a cambiare rotta, e raggiungere un porto egiziano. Ufficiali dell’esercito affermano che gli eventi che seguiranno ad ogni nuova Flotilla dipendono esclusivamente dai loro passeggeri. Il mese scorso, la Marina ha abbordato un’imbarcazione ebrea con a bordo un certo numenro di ebrei attivisti di sinistra, senza incidenti. Testimoniando di fronte al Comitato Turkel in agosto, Ashkenazi ha detto che l’IDF dovrebbe considerare l’uso di cecchini che aprano il fuoco sugli assalitori e disperdano l’assembramento sul ponte della nave da abbordare. TOPhttp://www.haaretz.com Israel Navy examines ways to avoid repeating Gaza flotilla mistakes While the Turkel committee continues its investigation of the Gaza flotilla affair, Israel's navy has already drawn operational conclusions from the altercation at sea last May and is mulling how to avoid the same pitfalls. One change being considered by the navy is to purchase equipment that will help it board vessels while minimizing harm to soldiers. The navy's deliberations stem partly from an internal investigation it conducted after the flotilla affair, in which nine Turkish activists were killed after the navy boarded a vessel trying to run the Gaza blockade. The inquiry found that the main flaw of the commando raid was the bottleneck created as the commandos climbed down a rope from a helicopter, to board the Mavi Marmara. The raid's initial stage, in which a few commandos found themselves alone, facing a relatively large and violent group of activists, involved a mortal threat to the Israeli soldiers. This caused the commandos to open fire, leading to the nine deaths. The main operational conclusion was that the navy must find a way to assemble a critical mass of soldiers on the deck of the boat as quickly as possible. During the boarding of the Mavi Marmara, several commandos who tried to board the large vessel from small navy boats were pushed away. Haaretz has learned that the navy is now considering the purchase of larger boats for its commando unit, to be used for boarding vessels. Navy officers have been testing a number of types of boats. The preferred boats are larger than the ones used in the May raid and come equipped with ramps that will allow commandos to rush onto the other vessel. The navy is also contemplating the purchase of non-lethal crowd dispersal equipment. Following the flotilla raid, the navy was criticized for equipping its commandos exclusively with pistols and rifles. Among other items, the navy might adopt various water hose devices which the Israel Defense Forces and Israeli police currently use for crowd dispersal on land. The Ynet news portal reported this week that the military is also considering the use of dogs against violent resistance in maritime incidents. Following the Marmara affair, the navy suggested that a national panel be established to deal with sea-borne attempts to run blockades - the working assumption is that various international groups would persist with attempts to reach Gaza or provoke Israeli forces. The proposal was relayed to IDF Chief of Staff Gabi Ashkenazi, but no such new public body has been formed to deal with challenges from future flotillas. Military coordination against new Gaza-bound ships remains with navy chief Admiral Eliezer Marom. In recent months, foreign news outlets have reported the organization of new flotillas in Arab states, but these have yet to set sail for Gaza. A Lebanese flotilla received much publicity, but never set sail; as a result of considerable Israeli and Egyptian pressure, a Libyan ship that was headed for Gaza changed course, and landed at an Egyptian port instead. IDF officers stress that the fate of any future flotillas will depend largely on the behavior of their passengers. Last month, the navy managed to board the "Jewish flotilla," a small ship with a number of leftist Jewish activists, without incident. Testifying to the Turkel committee in August, Ashkenazi said the IDF should consider using sharpshooters to fire at assailants and clear the deck. |