http://www.nena-news.com Onu: Raid Su Freedom Flotilla “Brutale” Le uccisioni dei 9 civili sulla Mavi Marmara sono paragonibili alle “esecuzioni sommarie”: denunciano gli esperti ONU nel rapporto di 56 pagine che indaga sul sanguinoso assalto al convoglio umanitario. Ramallah 23 settembre 2010 red Nena News E’ stato presentato ieri il rapporto redatto dai tre esperti del Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite, per indagare sul sanguinoso attacco della marina militare israeliana al convoglio umanitario della Freedom Flotilla, attacco che all’alba del 31 maggio scorso ha causato la morte di 9 persone (8 di nazionalita’ turca e un turco-americano) e il ferimento di molti altri civili, sulla Mavi Marmara e sulle altre 5 imbarcazioni che componevano il convoglio. Gli esperti ONU dicono con chiarezza che l’atto compiuto da Israele rappresenta una violazione del diritto internazionale: il blocco navale applicato da Israele al territorio palestinese e’ di per se’ una chiara violazione della legalita’ internazionale, data l’emergenza umanitaria in cui Israele costringe un milione e mezzo di palestinesi della Striscia di Gaza. Quindi il raid sugli attivisti e’ stato un atto “brutale e sproporzionato”. Mentre le prime 20 pagine del documento illustrano le implicazioni legali delle azioni commesse da Israele, con chiari riferimenti al diritto internazionale e marittimo e a quanto definito dagli Accordi di Oslo, le 36 pagine finali riportano testimonianze degli attivisti presenti sulle navi e dell’equipaggio. Con una chiara ed esplicita condanna delle uccisioni dei 9 civili della Mavi Marmara, uccisioni che gli esperti ONU definiscono paragonabili alle “esecuzioni sommarie”. L’attacco israeliano prosegue il documento, rappresenta l’uso di “un’inaccetabile livello di brutalita’” e quindi “non puo’ essere giustificato (…) ne’ con la questione della sicurezza ne’ per altre ragioni e costituisce una grave violazione della legislazione che regolamenta i diritti umani.” Il gruppo di esperti ha anche sottolineato che l’assedio di Gaza e’ “intollerabile e inaccettabile nel 21esimo secolo”. Il rapporto, redatto dall’ex giudice per crimini di Guerra Desmond de Silva, il giudice Karl T.Hudson-Phyllips e un’avvocato malese attiva in difesa dei diritti delle donne, Mary Shanthi Dairiam, sara’ sottoposto ufficialmente al Consiglio Diritti Umani lunedi. Immediate le risposte ufficiali del Ministero della Difesa israeliana secondo cui, il Consiglio ONU per i Diritti Umani sarebbe un organo che utillizza “un approccio parziale, politicizzato e estremista”. Del resto Israele ha sempre premuto con forza per accantonare l’inchiesta internazionale votata a giugno dale Nazioni Unite e si e’ opposto in ogni modo a collaborare con un’indagine indipendente. Continuando a sostenere la tesi della “legittima difesa” contro “la resistenza violenta di fanatici estremisti” accompagnata da una vergognosa campagna mediatica, arrivando anche a diffondere video e fotografie con immagini truccate. E quando alla fine Israele ha accolto la commissione di inchiesta ONU, per la prima volta riunita a New York lo scorso 9 agosto, lo ha fatto solo per le pressioni dell’Unione Europea, dell’ONU e della Turchia, e perche’ si tratta di un panel tutt’altro che imparziale, formato dell’ex primo ministro della Nuova Zelanda Palmer, e l’ex presidenete colombiano Uribe (amico di Israele). Fin dall’inizio Netanyahu ha ripetuto un ‘no’ secco a far deporre i militari israeliani davanti alla commissione. (Nena News) |