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21 marzo 2010

Medio Oriente, Ban ki-Moon a Gaza
"Blocco israeliano causa sofferenze inaccettabili"

Netanyahu, in partenza per gli Usa: "Costruire a Gerusalemme è come costruire a Tel Aviv"

KHAN YUNES (GAZA) - Il blocco israeliano a Gaza "causa delle sofferenze umane inaccettabili". E' quanto ha dichiarato oggi il segretario generale delle Nazioni Unite Ban ki-Moon durante un sopralluogo nella città di Khan Yunes, nel sud della Striscia. Ban ha sottolineato che il blocco è tanto più preoccupante ai suoi occhi "considerando che la metà della popolazione di Gaza è al di sotto dei 18 anni di età ".

E intanto la tensione continua a essere altissima: in Cisgiordania stamane un soldato israeliano ha aperto il fuoco uccidendo due palestinesi che cercavano di assalire un militare al posto di blocco di Beit Furik, a pochi chilometri da Nablus. Sale così a quattro il numero dei giovani palestinesi uccisi in Cisgiordania dal fuoco dell'esercito israeliano nelle ultime 24 ore.

Il segretario generale dell'Onu ha anche annunciato che per la prima volta negli ultimi anni Israele si impegna a consentire l'introduzione a Gaza di materiale per l'edilizia, sia pure in quantità ridotte. "Ho ricevuto da Israele l'impegno ad introdurre nella Striscia il materiale necessario per la costruzione di 150 nuovi alloggi" ha detto Ban alla stampa locale. Quei cantieri si erano fermati di fatto nel 2006, in seguito alla vittoria di Hamas alle elezioni palestinesi.

Il numero uno del Palazzo di Vetro ha iniziato la sua visita a Gaza nella zona di Abed Rabbo, nel nord della Striscia, dove più gravi sono stati i danni materiali causati un anno fa dall'operazione Piombo Fuso. Quindi ha proseguito per Khan Yunes. "L'Unrwa (l'agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi) continuerà anche in futuro a fare il possibile per assistere la popolazione locale", ha assicurato.

Ban ki-Moon non ha incontrato alcun esponente di Hamas. Ma Ahmed Yussef (un consigliere di Ismail Haniyeh, che è il capo dell'esecutivo a Gaza) ha egualmente espresso un parere positivo sulla sua visita, "nella speranza che essa serva a rimuovere l'assedio israeliano".

Una visita che si svolge in un clima di forte tensione militare in seguito alla ripresa di lanci di razzi da Gaza verso il Neghev israeliano (che giorni fa hanno provocato la morte di un bracciante thailandese) e ai conseguenti raid aerei israeliani, che ieri hanno causato una quindicina di feriti. 

Sul fronte politico, da registrare le parole pronunciate da Benjamin Netanyahu: alla vigilia della sua partenza per gli Stati Uniti il primo ministro israeliano ha affermato che per Israele "la costruzione a Gerusalemme è come quella a Tel Aviv". Aprendo la riunione settimanale del suo governo, ha ribadito che per i progetti israeliani di sviluppo nell'intero territorio municipale di Gerusalemme la sua politica non differisce da quella degli esecutivi che l'hanno preceduto. Una presa di posizione che sicuramente non contribuirà a riportare il sereno nei rapporti con Washington (l'amministrazione Obama ha criticato apertamente il progetto israeliano di costruire almeno 1.600 nuovi alloggi a Gerusalemme est), così come non contribuirà a favorire la ripresa del dialogo con l'Autorità nazionale palestinese.

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