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http://web.archive.org/web/20071020051936/http://iq.org/#Iirrationalityinargument http://iq.org Irrazionalità in argomento La verità non si fonda sulla pagina, ma è uno spiritello imprevedibile e caparbio che irrompe fuori dalla mente dei lettori per ragioni sue. Una volta pensavo che la verità fosse un set comprensivo di tutte le cose che erano vere, e la grande verità poteva essere ottenuta considerando tutte le proposizioni che comprende e valutandole fino a che non rimanesse nulla. Volevo approcciare la mia battaglia retorica di riduzionista logico, lacerando, atomizzando, provando, negando, scartando falsità e verosimiglianze fino a quando la verità non fosse pura, dorata e indiscutibile. Ma poi, quando la verità interessa i più, quando la verità è l’agente della libertà, allora ci si trova in piedi di fronte alla giustizia e con la verità, perdevo la libertà. Qui ho qualcosa di fantastico, incredibile, impossibile; potresti provare che (A=>B e B=>C e C=>D e D=>F) la giustizia accennerà di si col capo, ma poi, quando arrivi al punto e sferri il tuo colpo di grazia, A=>F irrevocabilmente, la giustizia esiterà e revocherà l’assioma di transitività, per la giustizia non si dirà che F sta per freedom. La transitività viene evocata quando la giustizia immagina F considerandola un piacevole sogno e allora indìce un’assemblea per sostenere i calunniatori. Questa è infine la verità sulla verità; la verità non è un ponte, resistente ad ogni difficoltà, un meraviglioso confine a caposaldo e supporto del conosciuto nello sconosciuto, ma un mare gonfio di foreste frantumate, rottami galleggianti e marinai trascinati alla deriva. Quindi primo, scegli sempre le tue metafore poetiche, per fare in modo che il lettore voglia crederti, poi i fatti e, miracolo! La transitività discenderà dal paradiso, invocata come giustificazione al pregiudizio. Soffriamo sempre nel leggere: - ma se crediamo a X allora dovremo … - oppure se crediamo a X ci condurrà a … - tutto ciò non si riflette nella veracità di X, è così che le conseguenze vengono trattate con maggior riverenza della verità. Ci infastidisce, ma la selezione naturale ha tessuto il suo racconto ancestrale traendolo da conseguenze fisiche e realizzate, evitando di vantarsi del platonismo come fosse un abominio contro l’ordine naturale, adatto solo alle chiacchiere dei monaci e alla pagina. Tuttavia nel momento in cui pensiamo che tutte le speranze siano perdute e affondiamo nel marasma, indietro fino all’oscuro mondo dei fantasmi e delle divinità, un miracolo affiora; dovunque, prima che la direzione dei propri interessi sia conosciuta, le persone seguono il filo del proprio compasso, affamate di verità con passione e bellezza. M’ama. Non m’ama. Questa è la verità che li farà liberi. Liberi dalle manipolazioni e dalle costrizioni dei mendaci. Liberi di scegliere la propria strada, liberi di rimuovere l’anello dal loro naso, liberi di guardare in alto verso il vuoto infinito e di desiderare oltre il limite dei loro pensieri. E prima che questo sentimento rigetti le benedizioni sul profitto e sui profeti di verità, sui liberatori e sui martiri di verità, sui Voltaire e Galileo, e Prìncipi di verità, su Gutenburgs, Marconi e su internet di verità, su quei serial killers delle delusioni, quei brutali, ossessionati minatori della realtà, fracassando, frantumando, mandando in frantumi ogni edificio in decomposizione fino a che non sia rovine, ecco il seme del nuovo. Selected Correspondence by Julian Assange Wed 29 Aug 2007 : Iirrationality in argument The truth is not found on the page, but is a wayward sprite that bursts forth from the readers mind for reasons of its own. I once thought that the Truth was a set comprised of all the things that were true, and the big truth could be obtained by taking all its component propositions and evaluating them until nothing remained. I would approach my rhetorical battles as a logical reductionist, tearing down, atomizing, proving, disproving, discarding falsehoods and reassembling truths until the Truth was pure, golden and unarguable. But then, when truth matters most, when truth is the agent of freedom, I stood before Justice and with truth, lost freedom. Here was something fantastical, unbelievable and impossible, you could prove that (A => B) and (B => C) and (C => D) and (D => F) Justice would nod its head and agree, but then, when you turned to claim your coup de grace, A => F irrevocably, Justice would demur and revoke the axiom of transitivity, for Justice will not be told when F stands for freedom. Transitivity is evoked when Justice imagines F and finding the dream a pleasurable one sets about gathering cushions to prop up their slumber. Here then is the truth about the Truth; the Truth is not bridge, sturdy to every step, a marvel of bound planks and supports from the known into the unknown, but a surging sea of smashed wood, flotsam and drowning sailors. So first, always pick your poetic metaphor, to make the reader want to believe, then the facts, and -- miracle! -- transitivity will descend from heaven, invoked as justification for prejudice. Often we suffer to read, "But if we believe X then we'll have to...", or "If we believe X it will lead to...". This has no reflection on the veracity of X and so we see that outcomes are treated with more reverence than the Truth. It stings us, but natural selection has spun its ancestral yarns from physically realized outcomes, robustly eschewing the vapor thread of platonism as an abomination against the natural order, fit only for the gossip of monks and the page. Yet just as we feel all hope is lost and we sink back into the miasma, back to the shadow world of ghosts and gods, a miracle arises; everywhere before the direction of self interest is known, people yearn to see where its compass points and then they hunger for truth with passion and beauty and insight. He loves me. He loves me not. Here then is the truth to set them free. Free from the manipulations and constraints of the mendacious. Free to choose their path, free to remove the ring from their noses, free to look up into the infinite voids and choose wonder over whatever gets them though. And before this feeling to cast blessings on the profits and prophets of truth, on the liberators and martyrs of truth, on the Voltaires, Galileos, and Principias of truth, on the Gutenburgs, Marconis and Internets of truth, on those serial killers of delusion, those brutal, driven and obsessed miners of reality, smashing, smashing, smashing every rotten edifice until all is ruins and the seeds of the new.
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