http://www.nodalmolin.it Lettera aperta alle\ai giovani
A settembre torna il Festival NoDalMolin, giunto alla sua quarta edizione. Come sempre, grandi artisti e personaggi della cultura attraverseranno la comunità vicentina, regalandoci musica e teatro, ma anche momenti di approfondimento e ragionamento collettivo. Ma il festival sarà soprattutto un momento durante il quale fare il punto sulla mobilitazione vicentina, sulle sue prospettive e sui suoi strumenti. La realizzazione del Parco della Pace, infatti, rappresenta una novità importante e non certo scontata che disegna scenari innovativi e nuove opportunità per coloro che vogliono continuare a sventolare la bandiera della dignità. Opposizione alla militarizzazione della città e della vita quotidiana; difesa dell’acqua e della falda; costruzione di pratiche partecipative per la progettazione e la realizzazione del Parco della Pace. Saranno, questi, i tre temi principali del Festival 2010, che poi rimandano alle tre grandi questioni che fondano il movimento NoDalMolin: guerra, beni comuni, democrazia. Un momento di riflessione, dunque, sullo stato dell’arte di queste grandi questioni, ma anche sulle opportunità che si aprono davanti ai vicentini. La campagna referendaria, infatti, ha messo in evidenza la grande attenzione che esiste sul tema dell’acqua, mentre la grande partecipazione allo spettacolo di Luca Bassanese e Marco Paolini ha dimostrato il forte legame tra i vicentini e il Parco della Pace; la guerra, infine, non smette di causare lutti e distruzioni e la nostra opposizione, purtroppo, continua a essere più che mai attuale. Esistono, forme, strumenti, pratiche per continuare la mobilitazione contro la presenza militare statunitense a Vicenza, nonostante il cantiere del Dal Molin proceda speditamente? Noi crediamo di sì, e a partire da questa convinzione vogliamo continuare a cercare risposte nuove, insieme a tutte le donne e gli uomini che vogliono ancora interrogarsi. La quarta edizione del Festival, dunque, sarà uno spazio di discussione e democrazia; tanto che, anche nel suo allestimento, al centro ci sarà la piazza, luogo di confronto e scambio di idee, opinioni, convinzioni, proposte. Alcuni avrebbero voluto che la realizzazione del Parco della Pace rappresentasse il rompete le righe del movimento vicentino; invece, esso rappresenta un nuovo inizio, consapevoli che quel territorio è un limite invalicabile per la voracità statunitense e che, se i vicentini ci crederanno, potrà essere una delle leve su cui far pressione per costringere, prima o poi, i militari a levar le tende.
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