Seconda lettera aperta dei movimenti nonviolenti italiani al Presidente degli USA, Barack Obama, premio Nobel per la Pace Egregio Presidente la notizia che le è stato assegnato il premio Nobel per la Pace è stata accolta da noi con gioia e speranza. Subito dopo la sua elezione le avevamo mandato una prima lettera per chiederLe di ridurre le spese militari del suo paese (quasi la metà di quelle del mondo) e di impegnarsi invece in una politica di pace e di riconversione ecologica dell'economia. Abbiamo con piacere preso atto di alcuni suoi passi tesi ad una inversione di rotta rispetto alla politica militarista del suo predecessore, George Bush Jr., che aveva lanciato l'idea della guerra preventiva contro il terrorismo, anche se La sollecitiamo a rivedere le sue posizioni riguardo all'incremento delle forze distaccate in Afghanistan e l'aumento di circa 300 miliardi di dollari del bilancio del Pentagono. In particolare abbiamo apprezzato: 1) il suo impegno, anche se non ancora del tutto realizzato, di chiudere la spaventosa prigione di Guantanamo, nella quale persone, anche solamente sospettate di terrorismo, venivano trattate in modo del tutto disumano; 2) la sua apertura al dialogo con il mondo islamico considerato invece dal suo predecessore come il mondo del male ed il nemico per antonomasia; 3) la sua rinuncia a portare avanti l'impianto dello scudo stellare contro la Russia che rischiava di riaprire il vecchio conflitto tra Est ed Ovest; 4) il suo tentativo di accordarsi e dialogare anche con Ahmadinejad in Iran per arrivare ad un controllo da parte della Comunità Internazionale degli impianti nucleari di quel paese; 5) il suo discorso allAssemblea delle Nazioni Unite, e la sua presidenza dellultima riunione del Consiglio di Sicurezza; 6) la sua proposta, approvata all'unanimità, che tutti i paesi aboliscano le armi nucleari, si impegnino contro la loro proliferazione, e lavorino per il disarmo; 7) la rimozione di 40 bombe atomiche B61 americane dall'aeroporto militare di Ghedi (Italia) che avrebbero dovuto essere utilizzate sui Tornado dell'Aereonautica militare italiana. Ora per dare pieno significato al prestigioso Nobel per la Pace sarebbe, a nostro giudizio, indispensabile che lei facesse almeno *tre passi in più* verso una politica di pace mondiale: 1.) accettare la proposta fatta dal precedente governo italiano e riproposta da alcuni paesi europei di organizzare, alle Nazioni Unite, una* Conferenza di Pace sull'Afghanistan *con la partecipazione degli attuali gruppi coinvolti nella guerra, compresi i Talebani, e di tutti i paesi interessati alla pace, per studiare a fondo i problemi di quell'area e cercare forme condivise di soluzione pacifica e giusta del conflitto; 2.) adesione del suo paese al *Tribunale Penale Internazionale Permanente* istituito a Roma nel 1998 in adempimento a varie risoluzioni delle Nazioni Unite (in particolare la 52/160 del 1997), con il compito di giudicare e condannare i colpevoli di reati contro l'umanità, come i crimini di guerra e il genocidio. Al momento attuale hanno aderito al Tribunale 162 paesi del mondo. Il Paese di cui Lei è Presidente (gli Stati Uniti dAmerica), la più grande democrazia del mondo, non ha ancora aderito. Perché? L'adesione del suo Paese a questo Tribunale favorirebbe il passaggio dall'attuale anarchia giuridica nellambito dei conflitti militari, ad un sistema più responsabile in cui un Tribunale Internazionale neutrale giudica eventuali atti criminali ed ha a disposizione una Forza ONU di Polizia Internazionale, per fare applicare le sentenze. Per queste ragioni le chiediamo di attuare una politica che riconosca il ruolo dellONU come istituzione sovranazionale capace di intervenire nei conflitti con equità e giustizia, condizione indispensabile per mantenere la pace nel mondo I nostri giornali hanno pubblicato, per ben due volte, la notizia che i Talebani avevano proposto di consegnare Bin Laden purchè venisse giudicato da un Tribunale Internazionale Penale neutrale, proposta che il suo Paese ha rifiutato con sdegno pretendendo di svolgere esso stesso sia le funzioni di giudice che di polizia. Il risultato è che in Afghanistan la guerra continua con innumerevoli morti tra la popolazione civile, la corruzione è dilagante, il terrorismo si è rafforzato, e Bin Laden risulta ancora l'ispiratore della guerra santa contro gli USA ed il mondo Occidentale, suo alleato; 3) la terza richiesta, la cui accettazione dimostrerebbe il suo reale cambiamento di strategia rispetto al suo predecessore e la sua sincera propensione ad attuare una politica di pace, è quella di accettare la proposta da noi fatta nella lettera precedente di *rinunciare alla costruzione di una nuova base USA a Vicenza*. Questa città italiana è stata dichiarata dallUNESCO patrimonio dellumanità perché ricca delle preziose opere architettoniche realizzate nel 500 dal famoso architetto Andrea Palladio. Per contrasto il suo territorio è per una buona estensione occupato, da più di 50 anni, da numerose installazioni militari USA. Lesercito americano ha deciso di raddoppiare tale presenza (da 1.326.000 mq circa a 3.049.000 mq circa) per riunificare a Vicenza la 173° Brigata aviotrasportata attualmente divisa tra Italia e Germania. Il luogo dove si vuole costruire la nuova base dista in linea daria appena 1,5 Km dal centro della città. La popolazione è in gran parte contraria. Anche se il nostro governo centrale ha accettato la vostra richiesta, il 5 ottobre 2008 durante una consultazione popolare, 23.000 cittadini vicentini (99 % dei votanti) ha detto No alla nuova base. Vicenza merita un presente e un futuro di pace. La proposta che Le facciamo, questa veramente degna di un premio Nobel per la Pace, è di rinunciare alla costruzione di una nuova base per far le guerre e riconvertire tale progetto militare in uno civile: la realizzazione di /un //*Centro per la prevenzione e l'intervento civile e nonviolento nei conflitti, */sotto/ /legida dellONU, finanziato dai Paesi europei, Usa e Canada con una percentuale delle rispettive spese militari riconvertite ad uso civile. Il Centro dovrebbe sviluppare, sulla base del concetto di sicurezza umana il Peace Keeping Civile dellONU, ricercare modalità civili di soluzione delle crisi e la prevenzione di escalation violente, addestrare corpi civili di pace per interventi non armati. Vicenza diverrebbe così, non una nuova cittadella militare, ma un centro di elaborazione di politiche per la pace e per la soluzione nonviolenta dei conflitti. Le Organizzazioni Nonviolente Italiane firmatarie della lettera precedente - molte delle quali hanno organizzato un convegno internazionale nel quale è risultato che attualmente si spende solo 1 ¤ per la prevenzione dei conflitti armati contro oltre 10.000 ¤ per fare le guerre - chiedono al Presidente Obama un sincero impegno per la prevenzione dei conflitti e di non aumentare ulteriormente le spese militari ma anzi di riconvertire il progetto di una nuova base in una scuola di pace e di nonviolenza. Per questo sarebbe gradita una Sua visita alla città per valutare personalmente il contrasto tra la bellezza della città darte e le installazioni militari dellesercito USA, già esistenti, che fanno di questo luogo un bersaglio strategico importante per eventuali nemici, mentre invece abbiamo tutti il dovere di conservarlo e proteggerlo in quanto bene comune dellumanità. L8 novembre prossimo passerà per Vicenza una ambasciata della *Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza *che metterà in evidenza la grave militarizzazione del territorio vicentino. A questa Marcia hanno aderito anche alcuni suoi colleghi Premi Nobel per la Pace. Certi che presterà la dovuta attenzione alle nostre proposte, Le manifestiamo tutto il nostro sostegno ed incoraggiamento per la politica di pace che sta cercando di portare avanti. Con stima e simpatia *Le organizzazioni firmatarie**:* *Tavolo della Consultazione No Dal Molin. SìAmo Vicenza* (costituito dalle seguenti associazioni: AltraVicenza, ASOC, APRIRSI, Associazione VicenzaCapoluogo, Beati i Costruttori di Pace, CGIL, Comitato Immigrati S. Pio X, Comitato Più Democrazia e Partecipazione, Coordinamento Comitati Cittadini, Comitato per l'Aeroporto Civile, Coordinamento Cristiani per la Pace, Deliberamente, Donne in rete per la pace, Ecoistituto del Veneto, Emergency, Equistiamo, Famiglie per la Pace, Federazione Verdi Vicenza, Festambiente, Fronte della Cultura, Granello di Senape, Gruppo Presenza a Longare, Laboratorio della Convivenza Civica, Legambiente Movimento dei Consumatori, Movimento Gocce di Giustizia, MIR :Movimento Internazionale della Riconciliazione, Movimento Nonviolento, Opera Nomadi Vicenza, Operatori Sanitari per la Pace, Pax Christi, Preti No Dal Molin, Progetto Sulla Soglia - Coop. Soc. Tangram, Rete Famiglie Aperte, Coop. Soc. Insieme-, Rete Lilliput, Sinistra Democratica, Tra Due Mondi, UNICOMONDO). E, in ordine di adesione, Berretti Bianchi, Fucina per la Nonviolenza (sezione fiorentina del Movimento Nonviolento), Comunità per lo Sviluppo Umano e Movimento Umanista di Firenze, Movimento Internazionale per la Riconciliazione, Movimento Nonviolento ed il giornale Azione Nonviolenta, la Casa per la nonviolenza ed il giornale Il grido dei Poveri di San Ferdinando di Puglia (Foggia), Tavola per la Pace del Friuli-Venezia Giulia, Arca italiana, IPRI-Rete Corpi Civili di Pace, Associazione Tamburi di Pace di Prato. |
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