A Vicenza sette raggi disarmanti
Italy Vicenza | November 09, 2009 15:52
La Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, che dal 2 ottobre sta percorrendo il mondo chiedendo il disarmo nucleare e convenzionale, il ritiro delle truppe dai territori occupati e il rifiuto della guerra e della violenza, è passata ieri da Vicenza dove l'ha accolta una manifestazione altamente simbolica che, nonostante la pioggia, ha coinvolto più di mille persone.
Vicenza, 09/11/09 il Sindaco Variati ha accolto i marciatori e gli organizzatori dell'evento vicentino (Tavolo di consultazione SiAmo Vicenza, la Casa per la pace e Mondo senza guerre) nella bellissima sala del Comune di Palazzo Trissini. Ai saluti ufficiali ha accompagnato la condivisione di una speranza "là dove oggi questa terra vicentina ospita i militari con le loro divise e le loro armi, possa un giorno sorgere un grande campus dove giovani provenienti da ogni parte del mondo crescano con la convinzione che l'umanità è unica."
Jan Tamas, leader del movimento nonviolento contro le basi militari in Repubblice Ceca e Presidente del Partito Umanista ceco, ha raccontato i tre anni di lotta nonviolenta che hanno portato alla sospensione del progetto di costruzione dello scudo spaziale e ha espresso solidarietà alla lotta vicentina "il mio augurio è che Vicenza nel futuro non solo non abbia questa base la cui costruzione si sta progettando, ma non abbia nemmeno le basi che già ci sono" Anche il portavoce della Marcia Mondiale, promossa dall'associazione umanista Mondo senza guerre, Tony Robinson si è rivolto al futuro "la marcia terminerà il 2 gennaio 2010, ma noi continueremo a marciare fino a che nel mondo non ci saranno più guerre e armi nucelari"
I marciatori hanno conseganto al Sindaco la "Carta per un mondo senza violenza" stilata dai Nobel per la Pace, che ha ricambiato donando un libro sulle bellezze di Vicenza e lo stemma della città.
Nel pomeriggio, nonostante il freddo e la pioggia, più di mille persone si sono ritrovate in Campo Marzo dove hanno formato 7 "raggi" caratterizzati dai 7 colori della bandiera della pace, che si sono diretti verso i luoghi simbolo del potere economico-militare di Vicenza (Caserma Ederle, cantiere del Dal Molin, Banca Nazionale del Lavoro, impianti Wisco, acquedotto cittadino, prefettura e sede dell'azienda Maltauro). Grazie a una straordinaria collaborazione da parte di questi "obiettivi" ogni raggio è tornato portando un oggetto rappresentante il luogo di provenienza. Una volta riuniti i sette oggetti di guerra sono stati riconvertiti in un unico oggetto di pace.
I manifestanti hanno poi proseguito tutti insieme verso Monte Berico in Piazza della Vittoria, dove è stata letta parte della lettera indirizzata al Presidente statunitense Barack Obama a cui i vicentini chiedono, in nome del premio Nobel ricevuto,la riconversione delle basi militari statunitensi presenti nel territorio vicentino. A questa importante manifestazione ha partecipato anche Chris Capps, disertore statunitense e membro di "Iraq veterans against the war"che con la sua testimonianza ha scaldato la piazza infreddolita dal maltempo
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