I No Dal Molin scrivono a Obama: "vieni a Vicenza per vedere con i tuoi occhi come state calpestando democrazia e ambiente per fare una nuova base di guerra"


martedì 30 giugno 2009

Presidente Obama,

La sua vittoria ha diffuso una ventata di speranza in tutto il mondo e noi stessi pensiamo che un cambiamento sia possibile.

La nostra speranza è che lei sappia mostrare, senza incertezze, che anche i diritti dei più deboli possono essere ascoltati e nel nome di questa speranza le scriviamo.

Noi cittadini di Vicenza abbiamo ascoltato il suo discorso della vittoria di Chicago lo scorso 4 novembre nel quale ha riportato le parole di Abramo Lincoln: “un governo del popolo, dal popolo e per il popolo” e ha continuato dicendo “io vi ascolterò, soprattutto quando saremo in disaccordo”. Proprio per questo le chiediamo di ascoltarci.

Tra pochi giorni lei verrà in Italia per il meeting del G8 e in quell’occasione la invitiamo a visitare Vicenza, la nostra città.

Vicenza ospita dal 1955 vari siti militari USA, tra i quali la base di Camp Ederle: oggi a Vicenza è chiesto un nuovo eccessivo sacrificio, la costruzione di una seconda base sul nostro territorio, in mezzo alle abitazioni civili e ad un solo miglio dal centro storico cittadino.

E tutto questo in una città patrimonio dell’Unesco e perla dell’architetto Andrea Palladio, il cui genio ha ispirato anche lo stile della Casa Bianca.

Per opporsi a tutto questo in città si è creato un movimento di massa che comprende decine di migliaia di persone determinate a bloccare la costruzione della nuova base americana. Una rappresentanza di cittadini ha anche testimoniato ufficialmente lo scorso 23 aprile di fronte alla Commissione Appropriations Military Construction And Veterans Affairs (Presidente Edwards) del Congresso degli Stati Uniti esponendo le fondate preoccupazioni e le ragioni di dissenso.

Da tre anni, donne e uomini, giovani e vecchi, benestanti e persone comuni sono insieme a difendere la città e il futuro del nostro territorio per le prossime generazioni. Noi come lei siamo partiti dai quartieri e abbiamo costruito una comunità che lavora per il cambiamento.

Non si tratta di antiamericanismo, come spesso è rappresentato il nostro movimento. Le nostre profonde preoccupazioni sono più che mai motivate, per questo le sottoponiamo alcune domande:

negli Stati Uniti sarebbe possibile costruire una base militare ad un miglio dal centro storico di una città patrimonio mondiale dell’Unesco? A Vicenza questo sta accadendo.

negli Stati Uniti sarebbe possibile fare questo senza ascoltare i cittadini e andando contro il volere della popolazione locale che in occasione di una recente consultazione si è espressa contraria al 95% ? A Vicenza questo sta accadendo.

negli Stati Uniti sarebbe possibile la costruzione di una base militare su un terreno sovrastante una delle più importanti falde acquifere del continente, quale è quella di Vicenza, vitale per la popolazione, col serio rischio di comprometterla e in violazione di importanti normative europee? A Vicenza questo sta accadendo.

Vicenza, da sempre città a forte vocazione di pace, è destinata a divenire sede della più importante base USA in Europa, sede di Africom e funzionale alla strategia della guerra preventiva, ideata e perseguita dalla Amministrazione Bush, che si è dimostrata sinora fallimentare. Con che diritto ci impone tutto questo?

Se le parole scritte nella Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti hanno valore concreto e se lei, come noi, crede in valori quali democrazia, rispetto, legalità, trasparenza, sappia che tutto questo a Vicenza è negato.

Nessuna ragion di stato può giustificare un simile irresponsabile progetto. La ragion di stato è tanto più forte quando sa coniugarsi con il rispetto del volere popolare.

Non si assuma la responsabilità di una scelta così sbagliata. Fermi questo progetto. Venga a Vicenza per rendersi conto della situazione e per capire se continuare la realizzazione di questo folle progetto.

WE WELCOME YOUR PRESENCE IN VICENZA.

La preghiamo di ricevere, Presidente Obama, i nostri migliori saluti.

Le persone del Presidio Permanente Vicenza, Italia

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