“La Piccola Via”
di don Maurizio Mazzetto



Siamo in Piazza delle Poste - altrettanto centrale e frequentata dai cittadini di passaggio – la sera del 1 ottobre 2009, per l' ORA DI SILENZIO per la Pace, in solidarietà con coloro che stanno facendo il DIGIUNO per la Pace.

Davanti ai miei occhi - benedetti - due partecipanti tengono distesa la bandiera-arcobaleno della Pace, dove, in questo caso, è stampata in grande la parola “Nonviolenza”.
Più in là, nella piccola via che da questa Piazza porta alla Piazza dei Signori (o, meglio, alla Piazzetta Palladio, attigua), avevo notato, esposta in fuori, da una finestra, la bandiera italiana, bianca, rossa e verde.
Formulo, così, questo pensiero: quando la “Nonviolenza” indicherà la via della vita, vale a dire la via della giustizia e della pace e proteggerà il nostro paese dall'insipienza generale e dalla stoltezza dei governanti, allora anche la nostra piccola e cara Vicenza, ammirata in tutto il mondo per le sue bellezze palladiane, sarà salva.
Ma, appunto, bisogna rientrare in sé per capire tutto questo: bisogna fare un po' di silenzio e di digiuno.
Bisogna pensare “in grande”, mentre bisogna amare “in piccolo” (cioè nel concreto; “Pensare globalmente e agire localmente” diceva qualcuno, qualche anno fa). In particolare bisogna amare “i piccoli” e “le piccole vie”, non meno essenziali delle grandi. Anzi.

Così ci ha insegnato santa Teresa di Gesù Bambino, la cui memoria ricorre oggi. Fedele al Vangelo, ha tracciato una una strada, anzi una stradicciola, una “piccola via”, che assomiglia tutto a quella piccola via che sta davanti a me: Via Muschieria, davanti alla quale abbiamo posto una parola-bandiera che indichi la direzione giusta: la “Nonviolenza”.

Altri hanno pensato “in grande”, ... ma in tutt'altro modo. Alzo gli occhi verso l'orrido edificio (fascista) delle Poste, e mi viene alla mente l'epoca e la retorica del “ventennio”, che voleva allargare, con le armi, il nostro “spazio vitale”, e portare ad altri la nostra, ovviamente superiore, civiltà romana.
Sopra le due colonne che fiancheggiano la facciata, stanno due statue, un uomo e una donna. Dalla mia postazione vedo la donna, tipicamente “imperiale”, la quale ha, tra la spalla destra ed il braccio, due... colombe che volano verso il cielo.
Sono, forse, le stesse “colombe della pace”? di biblica e nonviolenta memoria? Al contrario: rappresentano la contraffazione della pace; quella, appunto, degli “imperi”. Quella, attualissima, riesumata da un Presidente americano che voleva allargare e difendere lo spazio vitale e la difesa degli interessi del proprio paese, a scapito degli altri, “ovunque siano minacciati” (come recitava la “Dottrina della sicurezza nazionale” dell'era Bush).

Che cosa ci vorrebbe, per rimettere le cose a posto? per non falsificare le parole e inquinare il pensare degli uomini?
Eccolo, il suggerimento giusto arriva, basta “guardare”. Passa di fianco a noi (per fortuna è ben sigillato e non lascia i suoi “profumi”) un piccolo camion, con una scritta bene in evidenza: “Energica spurghi”.
Sorrido, anzi rido, tra me e me. Perché sì, ci vuole proprio una bella ripulitura di tutte le sozzure che hanno infestato e ammorbato il nostro cuore, le nostre menti, la nostra vita
Fare digiuno e fare silenzio può aiutarci in questa energica opera di spurgo.








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