La Nonviolenza In Cammino Numero 928 del 30 agosto 2009
"Chiama L'africa" e Cipsi: Solidali con Il Digiuno di Don Albino Bizzotto
[Dagli amici di "Chiama l'Africa" (per contatti: info@chiamafrica.it)
riceviamo e diffondiamo]
No Dal Molin: solidarieta' di Chiama l'Africa e del Cipsi con il digiuno di
don Albino Bizzotto.
Chiama l'Africa e il Cipsi appoggiano l'azione di protesta del sacerdote
contro la costruzione della base militare americana a Vicenza. Appello al
presidente Usa Obama.
Il Cipsi - coordinamento di 42 associazioni di solidarieta' e cooperazione
internazionale - e "Chiama l'Africa" esprimono la loro solidarieta' e pieno
appoggio, anche a nome delle associazioni che rappresentano, all'azione di
protesta portata avanti con il digiuno in questi giorni a Vicenza da don
Albino Bizzotto, di Beati i costruttori di pace. Da mercoledi' 19 agosto va
avanti senza interruzioni il digiuno a sola acqua di don Albino, che
protesta contro i lavori di costruzione della base militare americana al Dal
Molin. Un'azione che si pone come una forte presa di coscienza, un impegno
che puo' essere portato avanti solo con la forza delle idee che si
veicolano, un invito a tutti a partecipare e a fare informazione.
"Ci rivolgiamo con un appello al presidente Obama - sottolinea Guido
Barbera, presidente del Cipsi - in nome della pace e del disarmo, perche' la
fraternita' non si fa con i militari. Ci opponiamo alla militarizzazione
della base Dal Molin a Vicenza, cioe' un territorio che dovrebbe essere
lasciato all'autonomia dei cittadini come luogo del vivere collettivo e non
come oggetto di scambio tra governi. Concordiamo pienamente con la protesta
di don Albino nella consapevolezza che il problema non e' solo dei
vicentini, ma riguarda tutti gli italiani. E non dimentichiamo che alla fine
dello scorso anno il ministro degli Esteri Frattini dichiaro' che Africom,
il comando delle forze armate Usa per le truppe di terra e di mare per
l'Africa, avrebbe trovato posto a Napoli e a Vicenza".
"E ci uniamo alla proposta di don Albino - continua Barbera - di provare a
costruire un piccolo evento ogni giorno per lanciare qualche messaggio sui
temi attinenti al Dal Molin, come gli insediamenti militari e le citta',
l'aumento della produzione e il commercio delle armi e il legame con
l'attuale crisi, la risorsa acqua e gli insediamenti militari, la
militarizzazione dei territori e le relazioni tra popoli. Ci impegniamo a
sensibilizzare le associazioni del Cipsi affinche' si uniscano al digiuno".
Eugenio Melandri, coordinatore di "Chiama l'Africa", ha dichiarato: "Ci
uniamo alla protesta di don Albino e dei Beati i costruttori di pace.
Continueremo a seguire questa vicenda con approfondimenti sulla rivista
'Solidarieta' Internazionale' (www.solidarietainternazionale.it), insieme ai
temi della pace e del disarmo".
"A nessuno piace digiunare, neanche a me - si legge nella lettera diffusa da
don Albino - ma quando ci troviamo davanti a situazioni particolarmente
gravi, dobbiamo accettare anche comportamenti piu' impegnativi. Quanto sta
avvenendo al Dal Molin e' molto grave. In pieno Ferragosto, senza le normali
interruzioni per ferie, nella nuova base al Dal Molin continuano a ritmo
accelerato i lavori delle imprese che si sono aggiudicate gli appalti con lo
scopo di produrre irreversibili fatti compiuti gia' prima del prossimo
autunno".
Per chi vuole informarsi, esprimere la propria solidarieta', unirsi alla
staffetta del digiuno: www.beati.org, il luogo scelto per il presidio e' una
roulotte all'incrocio tra Viale Del Verme e Viale Ferrarin, a Vicenza.