La Nonviolenza In Cammino Numero 928 del 30 agosto 2009
7. INIZIATIVE.
Orsola Casagrande Intervista Albino Bizzotto

[Dal quotidiano "Il manifesto" del 19 agosto 2009 col titolo "Del Dal Molin
non parla piu' nessuno, da oggi non mangio piu'" e il sommario "Padre Albino
Bizzotto dei Beati costruttori di pace entra in sciopero della fame contro i
lavori per la nuova base Usa"]

"Con tutta franchezza: non mi piace digiunare, ma credo che a volte sia
necessario dare qualche scossone". Don Albino Bizzotto lo dice senza mezzi
termini, la sua azione, questo sciopero della fame a partire da oggi,
intende essere una sorta di sveglia. Vicenza non si e' fermata, e infatti
fervono i preparativi anche per il festival del presidio permanente No Dal
Molin. Ma e' vero che sui giornali il Dal Molin non trova piu' spazio.
"Purtroppo - dice alla vigilia del digiuno il fondatore dei Beati
costruttori di pace - mi sono reso conto che di Vicenza e della base
americana al Dal Molin in questo periodo di ferie non parla piu' nessuno, a
parte i vicentini".
*
- Orsola Casagrande: Un silenzio che tu hai deciso di rompere.
- Albino Bizzotto: Certamente. Anche perche' se tanti sono in ferie,
compresi gli operai che magari e drammaticamente a settembre non
rientreranno in fabbrica perche' il padrone non riaprira', tanti altri in
ferie non lo sono affatto. Al Dal Molin, infatti, si continua a lavorare e a
ritmi accelerati. Partendo da questa constatazione ho preso la decisione di
digiunare. La pace non va in ferie. Ma c'e' anche un altro motivo per questa
mia azione. I vicentini hanno "sputato l'anima" come si dice in dialetto per
spiegare le ragioni del no alla base di guerra americana. Io sono
riconoscente a tutti i cittadini di Vicenza, che hanno fatto mille
iniziative e hanno provato in tutti i modi a spiegare il loro no. A dire che
ogni decisione che riguarda un territorio, e non solo quello vicentino, deve
essere presa con la partecipazione della gente. Purtroppo pero' fuori di
Vicenza non si parla piu' del Dal Molin. Eppure questa della base americana
non e' una questione che riguarda solo Vicenza, riguarda tutta l'Italia.
*
- Orsola Casagrande: Questo del resto e' stato anche il senso delle
manifestazioni scorse a Vicenza che hanno coinvolto tutta Italia.
- Albino Bizzotto: Si', perche' questa base sara' un problema di tutti.
Perche' c'e' la crisi economica da affrontare e non lo si fara' certo
costruendo basi militari, ma soprattutto perche' se continuiamo ad avere un
rapporto tra popoli che qualcuno vorrebbe soltanto tradotto in rapporto di
guerra, la cosa e' davvero angosciante. E poi bisogna essere sinceri: sta
passando una assuefazione al degrado, al peggio, che fa paura.
*
- Orsola Casagrande: Il digiuno in passato e in culture come quella celtica,
per esempio, era considerata l'offesa peggiore che si potesse fare a
qualcuno.
- Albino Bizzotto: Il digiuno e' una debolezza, se la vediamo in un certo
modo. Pero' e' una situazione di debolezza che costringe l'altro a una
maggiore umanita'. In altre parole, e' una situazione che provoca o almeno
dovrebbe provocare nell'altro la riscoperta della sua umanita'.
*
- Orsola Casagrande: Domani (il 19 agosto, ndr) inizierai lo sciopero della
fame.
- Albino Bizzotto: Si', saro' in viale Ferrarin, praticamente davanti ai
cancelli del Dal Molin, con la mia roulotte. Berro' solo acqua e
naturalmente saro' sotto controllo medico perche' qualche acciacco ce l'ho.
La mia protesta ha gia' ricevuto solidarieta'. Ormai siamo arrivati al
ridicolo per quanto riguarda la realta' di questo paese. A livello
internazionale non abbiamo piu' credibilita'. Se il mio gesto sara'
condiviso, allora avra' maggiore successo. Anche perche' il mio altro
obiettivo e' quello di riuscire ad avere un'informazione corretta. Essere
informati infatti e' necessario per combattere la situazione di assuefazione
attuale in cui versa questo paese. Come ho detto, se la mia azione trovera'
sostegno e solidarieta' anche da parte di altri, vuol dire che avra'
maggiore eco. Io penso che sia necessario dare degli scossoni a volte. Dire
o fare cose scomode, che danno fastidio, e' un modo per scuotere.


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