Albino Bizzotto: In Digiuno per la Pace a Vicenza
[Dal quotidiano "La Tribuna di Treviso" del 27 agosto 2009 col titolo "Il digiuno della pace"] Oggi e' l'ottavo giorno del mio digiuno, a sola acqua. Questa mattina e' venuta alla mia roulotte il vicesindaco di Vicenza, Alessandra Moretti, a portare il "grazie affettuoso dell'Amministrazione a don Albino per il messaggio di pace e di solidarieta' che col suo comportamento sta promuovendo". A nessuno piace digiunare, neanche a me. Quando ci troviamo davanti a situazioni particolarmente gravi, dobbiamo accettare anche comportamenti piu' impegnativi. Quanto sta avvenendo al Dal Molin e' molto grave. Mercoledi' 19 agosto siamo arrivati qui, con la roulotte, non sapendo bene come sarebbe stata accolta la presenza. Invece, e' stata una grande sorpresa! Sembra che questo digiuno in piena estate sia l'iniziativa che tanti si aspettassero. Deciso perche' ci stiamo assuefacendo a ogni tipo di barbarie istituzionale e sociale, e perche' la rassegnazione ci corrode l'anima, il digiuno si sta rivelando un segnale forte di speranza. Non e' ne' la difficolta', ne' il risultato che possono decidere della validita' della scelta e della determinazione nel perseguirla. Non posso rassegnarmi a volere la pace a parole, accettando che vengano fatte le scelte contrarie. Questo hanno sentito e compreso tutte le persone che si avvicendano alla roulotte per narrare della loro grande demoralizzazione, per ringraziare e per esprimere un grande affetto. C'e' grande tenerezza, preoccupazione per la salute e per il troppo caldo. Essendo a sola acqua il digiuno, si vuole integrare il menu con sali minerali, si porta acqua attinta a fonti speciali, si abbellisce il tavolino con i fiori. Un paio di giorni fa un signore mi ha portato l'acqua di una sorgente, che era andato a prendere da un posto speciale, da dove sgorga piu' pura e piu' fresca. In tante mi portano una rosa o un fiore di malva dal giardino. Aumentano ogni giorno le persone che vogliono condividere con me, per un giorno, il digiuno: oggi siamo in undici. E iniziano anche persone in altre citta' a digiunare in solidarieta': a Rovigo, a Trieste, a Mortara, a Brescia... Il quaderno della solidarieta' e' ormai quasi pieno, tanto che oggi abbiamo messo sul tavolino un quaderno nuovo e alcune delle donne che digiunano con me stanno ricopiando i testi degli sms: quello che arriva da piu' lontano viene dalla Striscia di Gaza! Sabato un amico mi telefonato da Berlino per dirmi che aveva saputo del digiuno e oggi uno da Dusseldorf. Tutti mi chiedono quanto potro' durare, come mi sento. I medici che mi seguono mi hanno appena fatto nuovamente le analisi del sangue: valori ancora "compatibili" con la continuazione del digiuno, dicono... ma mi hanno ordinato di bere almeno sei litri di acqua al giorno. Una bella condanna per uno me! Non tutti i commenti, pero', sono positivi. A volte, dalle macchine che passano arrivano insulti, parole di derisione anche pesanti. Proprio poco fa si e' fermata davanti alla roulotte un'auto, per farci ascoltare a tutto volume "Faccetta nera". Pero', un paio di giorni fa, un signore arrivato per contestare la mia presenza, dopo una conversazione di oltre un'ora, e' andato via facendomi gli auguri, non prima di avermi regalato un suo libro con dedica. Anche questo succede qui, nella roulotte parcheggiata alla rotatoria all'incrocio tra viale Dal Verme e viale Ferrarin a Vicenza. |
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