La politica dello Shas sulla purezza della razza, applicata ai bambini immigrati, è una vergogna
di Shulamit Aloni
fonte: http://rete-eco.it
Giovedì 29 Ottobre 2009 18:37
Testo inglese in http://www.haaretz.com/hasen/spages/1123067.html
tradotto da Mariano Mingarelli
Haaretz,
24.10.2009
Le enunciazioni di un razzismo ufficiale in Israele sono divenute rievocazioni dei giorni infausti dellespulsione degli ebrei dalla Spagna, allorchè le autorità avevano deciso che solo un cattolico poteva essere spagnolo.
I discendenti degli ebrei espulsi dalla Spagna restaurarono successivamente uno stato indipendente nel quale i rabbini erano divenuti gli inquisitori per qualsiasi cosa fosse connessa a coloro che non avevano una madre ebrea, come pure per ciò che riguardava la conversione. Ora quei zeloti che si ostinano sulla purezza della razza hanno avanzato la richiesta di espellere dallo "stato ebraico democratico" (è davvero democratico?) dei bambini che sono nati qui e che si sono integrati nella società israeliana. La campagna razzista viene portata avanti dal partito Shas, diretto dal Ministro degli Interni Eli Yisai.
Siccome questa gente bigotta, in accordo con il loro rabbino, sono a conoscenza della saggezza di Israele sviluppata nel corso delle generazioni, non cè possibilità di scelta, tranne presumere che essi abbiano preferito ignorare ciò che può risultare loro inopportuno. Ad esempio, che nel Trattato Kiddushin è stabilito che coloro che sono divenuti degli assimilati vanno considerati alla pari e non possono essere avviate indagini nei loro confronti. Non cè alcun dubbio che gli immigrati dallex Unione Sovietica che erano nati da madre non-ebrea, qui siano degli assimilati; essi parlano in ebraico, ricevono unistruzione israeliana, prestano servizio militare nelle Forze di Difesa Israeliane (IDF) e così via. Non cè necessità di torturarli con sadici processi di conversione perchè possano usufruire dei diritti che loro spettano da parte di un paese che li ha sollecitati a venire e che ha la pretesa di essere democratico.
Se questo ha valore per gli immigrati russi, dovrebbe essere valido perfino per un gran numero di figli di lavoratori stranieri che sono nati qui, cresciuti qui, per i quali questo è il loro paese e lebraico la loro lingua e che non hanno alcun legame con qualche altro paese. Espellerli è vergognoso ed è questo tipo di vergogna che va bandita.
Di fronte a queste domande, coloro che prestano attenzione a ciò che accade allinterno dei partiti ultra-ortodossi, il denaro che ricevono, lesonero degli studenti delle scuole religiose (yeshiva) dallobbligo di svolgere un lavoro e di prestare servizio militare nellesercito non possono mancare di ricordare la frase dal Deuteronomio: "ma lo studioso della Torah (Yeshurun) è diventato grasso e patetico".
Il nostro attuale Primo Ministro ha concesso loro una gran quantità di vantaggi; evidentemente il suo ebraismo lo ha reso pazzo. Non gli è sufficiente essere israeliano sebbene in tutte le preghiere si trovino solo espressioni a proposito del popolo di Israele, il Dio di Israele, la Torah di Israele, mentre la parola "ebreo" non è mai citata. Il semplice motivo di ciò sta nel fatto che con "ebrei" si indica un gruppo etnico-religioso nato nella diaspora e il cui posto è nella diaspora, mentre noi siamo uno stato sovrano nel quale è vissuta una comunità ebraica e dove oggigiorno risiedono i cittadini dello Stato di Israele. Tuttavia, al tempo nostro, gli studiosi di Jabotinsky hanno stabilito che Israele non è una democrazia, ma una etnocrazia di fatto. Siamo divenuti uno stato sottoposto allautorità di un clero di religiosi che disdegnano il progresso, la scienza e i diritti civili e che si oppongono alla richiesta di una piena eguaglianza per le donne in quanto cittadine.
Il Primo Ministro Benjamin Netanyahu si è innamorato dellebraismo del rabbino Ovadia Yosef e delle altre persone sante che gli stanno dattorno, e disdegna i principi contenuti nel documento fondativo dello stato la "dichiarazione di indipendenza" che garantisce che il paese verrà edificato "a beneficio di tutti i suoi abitanti", che ci sarà "completa uguaglianza di diritti per tutti i cittadini senza distinzione di origine, razza, religione e sesso." Così come "libertà di religione e di coscienza". Sembra che il nostro premier sia convinto che la democrazia comporti le elezioni, quando è necessario che esse siano svolte, e la competizione tra i partiti esistenti. Come tutti sanno, queste cose ci sono perfino in Iran.
Nonostante ciò, non si sono ancora perdute tutte le speranze che Netanyahu possa avere una rivelazione improvvisa, dopo di che si rammenterà della storia del popolo di Israele e comprenderà che espellere lavoratori e i loro figli sarebbe una macchia che non potrebbe essere cancellata.
Se cè qualcuno che ritiene che sia stato troppo duro nella mia critica al sistema che, secondo la versione degli ortodossi, deve "mantenere pulito il paese" esamini i progetti di legge che in passato sono stati presentati a questa Knesset, fin dalla sua elezione: sullobbligo per ogni membro del governo di giurare fedeltà "allo Stato di Israele in quanto stato ebraico, Stato sionista e democratico, ai suoi simboli e ai suoi valori"; sullobbligo di giurare fedeltà allo stato "in quanto Stato Ebraico e Sionista, e alla sua bandiera e al suo inno nazionale" come condizione per poter ricevere la carta didentità, anche per quanto riguarda i figli; proibizione che venga fatto riferimento alla catastrofe degli arabi e alla distruzione dei loro villaggi durante la Guerra di Indipendenza. Tutte queste politiche sono finalizzate a costringere i non-ebrei ad abbandonare il paese.
Se in uno dei paesi democratici nei quali vivono degli ebrei venissero adottate leggi etnocentriche come queste, che rendessero obbligatoria una visione religiosa e nazionalistica, insieme ai valori e ai simboli cristiani così come si sta verificando qui a proposito dellebraismo e dei simboli ebraici allora tutti coloro che si guadagnano da vivere accusando i Gentili di anti-semitismo avrebbero loccasione di divertirsi un mondo. Tuttavia, in tutti gli altri paesi democratici gli ebrei sono cittadini con pari diritti, senza lobbligo di dovere giurare o dichiarare fedeltà . Essi hanno inoltre il diritto di decidere quale tipo di ebrei vogliono essere ed in che modo vogliono contrarre matrimonio. Mentre qui noi viviamo sotto oppressione religiosa: non esiste il matrimonio civile e la legge ci costringe a essere assoggettati al rabbinato ortodosso, mentre le altre correnti dellebraismo vengono trattate con disprezzo. Ora desiderano vincolarci ai "valori e simboli" dellebraismo che si sprigionano dalle aule di studio del Shas e degli ultra-ortodossi.
E curioso che il primo ministro debba ancora promettere di fornire un sussidio per il prossimo anno a 80.000 parassiti, chiamati studenti della yeshiva, invece dei 50.000 di questanno. Tutti si rendono conto che tra di loro non comparirà nessuno "capace di muovere la montagna", ma piuttosto degli osservatori delle leggi dietetiche (kashrut) e dei dimostranti contro tutta la gente che lavora e combatte, costruisce e produce cultura. Si divertiranno alla grande molti di questi membri della società che, conformemente ai "valori e simboli" dellebraismo zelota, sono impegnati a proteggere la purezza della razza ebraica.
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