Rete internazionale per la resistenza popolare nonviolenta palestinese Il Medio Oriente è oggi una frontiera per la costruzione di una realtà di convivenza e rispetto reciproco tra i popoli, ma l'occupazione dei territori palestinesi e la continua violazione del diritto internazionale da parte delle autorità israeliane è un ostacolo che può essere superato solo da un'azione forte da parte della comunità internazionale per ristabilire la legalità e la giustizia. Allo stesso tempo, la costruzione della pace richiede la partecipazione degli attori locali, che stanno sviluppando una visione comune per il cambiamento. La resistenza non-violenta palestinese è un crescente movimento popolare che lotta per l'autodeterminazion e e una soluzione di pace giusta da anni, attraverso una strategia basata sulla creatività e l'azione congiunta con attivisti israeliani e internazionali. Riteniamo fortemente che, oggi più che mai, sia tempo di assumere le responsabilità per porre fine all'occupazione israeliana. Noi, sottoscritti, ci siamo riuniti da molti paesi per creare una rete internazionale di sostegno al Coordinamento dei comitati popolari nati dalla Quarta conferenza di Bi'lin (aprile 2009) e a tutte le iniziative della resistenza popolare non-violenta palestinese. Il movimento popolare è un esempio non solo per i palestinesi, ma anche per tutti coloro che in tutto il mondo credono nella libertà, nella giustizia e nell'autodeterminazione. Per molti anni, gli attivisti e le attiviste dei movimenti popolari hanno messo i loro corpi in prima linea per la lotta contro la confisca delle terre, lo sradicamento di alberi, il muro di annessione e gli insediamenti. Attivisti israeliani attraversano il muro per partecipare a queste azioni con coraggio e determinazione, costruendo legami reali tra le due società civili. In queste azioni pacifiche molti sono stati uccisi, migliaia sono stati feriti e centinaia sono stati arrestati dalle forze israeliane. Le famiglie nei villaggi sono terrorizzate, i bambini sono traumatizzati, vedendo le loro case invase e i loro familiari picchiati e arrestati durante le incursioni notturne. Le autorità israeliane stanno lavorando consapevolmente per rompere l'unità creata tra palestinesi, israeliani e internazionali, per schiacciare la lotta non-violenta in modo da provocare una reazione violenta da parte dei palestinesi e di presentare se stessi come vittime. Israele non è, e non dovrebbe essere, al di sopra della legge. Tutti gli stati hanno l'obbligo sia di rispettare che di applicare il diritto internazionale. Stiamo creando questa rete internazionale per la resistenza popolare non violenta palestinese al fine di: - Aumentare la consapevolezza e la visibilità in tutto il mondo, tra l'opinione pubblica e i responsabili politici, della vita quotidiana del popolo palestinese che vive sotto l'occupazione e con il muro; - Migliorare il coordinamento internazionale tra i gruppi della società civile che lavorano in solidarietà con questo movimento e creare un canale permanente di comunicazione; - Rafforzare le capacità di denuncia e di pressione nei confronti dei governi e dei parlamenti di tutto il mondo per difendere gli obiettivi del movimento palestinese, e richiamare l'attenzione su questi obiettivi da parte dei media internazionali; - Promuovere iniziative internazionali per inviare corpi civili di pace nei territori occupati, lavorare per mantenere una presenza costante di volontari internazionali nei villaggi e organizzare visite sul campo di politici, avvocati e giornalisti; - Incoraggiare la non-collaborazione e disinvestimento dagli insediamenti nei territori occupati, compresa Gerusalemme est e dall'economia di guerra di Israele che trae profitto dall'occupazione. Facciamo appello a tutti coloro che hanno a cuore la giustizia e la pace a partecipare a questa iniziativa per unire le persone, per abbattere muri fisici e mentali, ed affermare la nostra umanità, come donne e uomini palestinesi e israeliani stanno facendo insieme contro la violenza, l'oppressione e la colonizzazione. C'è bisogno di pace da parte di tutti, palestinesi e israeliani; la pace arriverà con la giustizia e l'applicazione del diritto internazionale. |