Il mondo sceglie di contrastare lincontrollato commercio di armi! Stabilito alle Nazioni Unite un programma per il Trattato sul commercio di armi, che dovrà essere adottato entro il 2012. Un grande successo per la campagna internazionale Control arms. Venerdì 30 ottobre, dopo anni di discussioni e dibattiti, stimolati soprattutto dalla campagna internazionale Control Arms di cui anche Rete Disarmo fa parte, le Nazioni Unite hanno concordato un calendario definitivo per scrivere ed adottare un forte e robusto Trattato Internazionale sui Trasferimenti di Armi. Il Trattato (conosciuto in sigla come ATT) dovrà avere i più alti standard diffusi per poter controllare il commercio ed il trasporto delle armi convenzionali in giro per il mondo. Si tratta di un successo importantissimo per tutto il movimento mondiale del disarmo e del controllo degli armamenti, ottenuto grazie al voto favorevole di 153 governi (tra cui Italia, Stati Uniti e tutti i più grandi stati del commercio di armi come Gran Bretagna, Francia e Germania) allastensione di 19 (tra cui Russia, Cina, India, Egitto, Cuba, Iran, Libia) e ad un solo voto contrario: quello dello Zimbabwe. Va notato il deciso cambio di rotta degli Stati Uniti (il paese che è maggio produttore, venditore e commerciante di armi) che, diversamente da tutti i precedenti passi del percorso del Trattato alle Nazioni Unite, hanno votato in favore della risoluzione adottata, che porterà come risultato la finalizzazione del Trattato entro il Luglio del 2012. Attualmente nel mondo non esiste una regolazione comune del commercio di armi, ma ci si affida direttamente alle legislazioni nazionali che sono disomogenee e spesso incomplete. E un risultato grandissimo ha commentato Rebecca Peters, direttore della coalizione mondiale IANSA (International Action Network on Small Arms), perché per troppo tempo il mondo è stato compiacente riguardo alleffetto devastante di un flusso non regolato di armi. Tutte le nazioni partecipano al commercio di armi convenzionale e devono quindi anche condividere i danni e le conseguenze: morte diffusa, grandi quantità di feriti, violazione dei diritti umani. Si tratta davvero di una buonissima notizia fa eco Francesco Vignarca, coordinatore delle attività nazionali della Rete Italiana per il Disarmo (composta da circa 30 organismi attivi su questi temi) anche e soprattutto per noi che abbiamo lavorato da alcuni anni a questa parte alla campagna Control Arms. Una campagna innovativa - la prima vera campagna di opinione politica a livello mondiale - che anche in Italia ha ottenuto un buon successo con oltre 40.000 volti raccolti per la Petizione da un Milione di volti. Era questo lo strumento scelto per premere sui Governi e renderli consapevoli che il commercio indiscriminato di armi è una stortura che crea solo problemi. Sembra ieri che si raccoglievano le immagini delle persone agli incontri, ai banchetti, alla Marcia Perugia-Assisi... bene ora possiamo dire a tutte quelle persone che il loro metterci la faccia è servito davvero a qualcosa. Il fatto che finalmente i Governi abbiano scelto di negoziare dei controlli legali su questo commercio mortale non deve però bloccare la spinta della società civile, che deve continuare a lavorare affinché un trattato forte sia adottato nel 2012. La risoluzione votata ieri indica che il Trattato dovrà essere negoziato in una serie di incontri culminanti in una conferenza dellONU nel luglio 2012. Laccordo finale dovrebbe imporre agli Stati di regolare strettamente il commercio internazionale di armi facendo riferimento a principi legislativi che devono avere come obiettivo la riduzione dei costi umani associati alla proliferazione delle armi convenzionali. La risoluzione riconosce inoltre che i trasferimenti di armi contribuiscono ai conflitti armati, allesodo forzato delle popolazioni, supportano il crimine organizzato e terrorismo e come conseguenza indeboliscono la pace, la sicurezza e lo sviluppo sostenibile. Il Trattato internazionale ha inoltre bisogno di una regola doro che possa fermare qualsiasi proposta di vendita di armi che possieda un rischio sostanziale di essere usata per serie violazioni dei diritti umani o crimini di guerra - afferma Brian Wood, responsabile del controllo armamenti per Amnesty International - una regola che potrebbe salvare davvero la vita di centinaia di migliaia di persone e proteggere la sicurezza di molti milioni. La campagna Control Arms (formata da centinaia di ONG in oltre 100 paesi) nellaccogliere con soddisfazione il voto in sede ONU sollecita i Governi a mantenere linerzia di questa storica decisione per garantire davvero che il Trattato abbia solidi standard capaci di entrare compiutamente nel complesso mondo del commercio delle armi. Qualche riserva infatti è stata espressa sulla procedura pianificata per la Conferenza ONU finale sul Trattato, che potrebbe dare un sostanziale diritto di veto a ciascuno Stato sulle decisioni definitive prese in quella sede. La Campagna chiede di impedire che un piccolo numero di Stati scettici possa dirottare il percorso verso un Trattato forte quando è ormai chiaro che il mondo vuole una legislazione forte. E vitale che ora i Governi, specialmente quelli che hanno votato a favore come lItalia, mantengano alta la pressione per un Trattato forte, ed anche noi come Rete Italiana per il Disarmo e Campagna Control Arms in Italia continueremo a fare la nostra parte per raggiungere questo storico risultato. Non dimentichiamoci poi che il nostro paese è uno dei maggiori attori della produzione e del commercio di armi, e deve quindi assumersi la propria responsabilità per regolare una situazione che, quando come ora è incontrollata, provoca disastri e impatti molto negativi in gran parte del mondo conclude Francesco Vignarca. |