DAL MOLIN. BEATI I COSTRUTTORI DI PACE:
"LETTERA APERTA ALLE CITTADINE E AI CITTADINI DI VICENZA"


[Beati i costruttori di pace o 03.10.08]

In un momento così speciale per la città di Vicenza, come Associazione
che ha condiviso e vissuto tutti i momenti del percorso drammatico e
splendido che vi ha portato all’appuntamento della consultazione
popolare di domenica prossima, sentiamo forte il bisogno di esprimervi
i nostri sentimenti. Abbiamo tutti un grande debito di riconoscenza
verso di voi. Molti italiani ancora non lo sanno, ma scopriranno presto
quale importanza e quale regalo sono per tutti le vostre scelte di pace
e di giustizia e le modalità di lotta con cui le perseguite...

In un
momento così speciale per la città di Vicenza, come Associazione che ha
condiviso e vissuto tutti i momenti del percorso drammatico e splendido
che vi ha portato all’appuntamento della consultazione popolare di
domenica prossima, sentiamo forte il bisogno di esprimervi i nostri
sentimenti. Abbiamo tutti un grande debito di riconoscenza verso di
voi. Molti italiani ancora non lo sanno, ma scopriranno presto quale
importanza e quale regalo sono per tutti le vostre scelte di pace e di
giustizia e le modalità di lotta con cui le perseguite. Grazie per il
vostro coraggio, la vostra creatività e fiducia nel continuare a
lottare credendo nell’impossibile. In un momento di smarrimento
generalizzato della società state offrendo la testimonianza di una
resistenza impossibile altrove e di una forza che non viene dalla
disperazione, ma dalla coscienza dell’importanza e della validità della
scelta.

Conosciamo la grande sofferenza che colpisce direttamente
molti di voi; sofferenza provocata dal comportamento di quelle
istituzioni locali e nazionali che dovrebbero essere garanti del
rispetto della Costituzione e della legalità e che invece, dall’inizio
fino all’ultima ordinanza del Consiglio di Stato, hanno continuato a
nascondere, raggirare, prevaricare. Come se fossero i cittadini i
nemici dello Stato! E il tutto con l’isolamento politico decretato da
quasi tutti i partiti.

Anche se si fa di tutto per relegare la scelta
della nuova base statunitense alla sola città di Vicenza - chiamandola
addirittura una mera questione urbanistica - abbiamo chiara la
coscienza che essa riguarda tutti gli italiani e non si riduce a una
semplice questione ambientale locale. In un mondo ormai globalizzato e
in grande fermento la nuova base condiziona pesantemente i nostri
rapporti con tutti gli altri popoli per un futuro di pace e di
convivenza o di scontro e di guerra.

In Italia siamo arrivati al punto
che si pretende la consultazione della popolazione per la costruzione
di una moschea, luogo dove ci si riunisce per pregare, mentre si nega
ogni possibilità di consultazione popolare per la costruzione di una
base di guerra, che devasta un territorio sensibile e che serve per
mandare soldati per il mondo a uccidere. E così, cittadine e cittadini
di Vicenza, oltre alla responsabilità sulla pace ora dovete accettare
anche la responsabilità sulla democrazia.

Per questo vi rivolgiamo una
pressante preghiera. In questo momento, come cirenei, per tutti gli
italiani siete caricati di una croce non voluta e non prevista.
Qualcuno di voi sarà tentato di respingere la responsabilità di una
scelta per tutti. Qualcuno sarà già stanco di tutto il disagio e le
tensioni che essa ha già provocato. Qualcuno riterrà inutile continuare
a sperare e lottare, vista la pervicacia con cui chi ha potere continua
sordo e imperterrito a proseguire nelle decisioni prese. Potete
immaginare con quale cuore vi chiediamo di continuare a scegliere ciò
che serve alla vita e alla pace.

Non accettate di ridurre questa
scelta alla logica dell’appartenenza politica e ancor meno di
barattarla con la promessa di qualche favore economico. Con le armi non
risolveremo il problema dell’acqua per tutti, non ridurremo l’
inquinamento dell’aria e non coltiveremo la terra perché produca cibo
per tutti.

La consultazione di domenica prossima, affidata unicamente
alla vostra decisione di volerla realizzare, può risultare ancor più
significativa. Se è stata impedita a più riprese e in tutti i modi vuol
dire che qualcuno la teme. Non servirà per il Governo italiano, ma
forse troverà ascolto e riscontro proprio dagli Stati Uniti. Vi
chiediamo di partecipare anche per tutti noi, per riappropriarci di una
sovranità che ci stata tolta e per esercitare su una questione vitale
il nostro diritto a intervenire democraticamente, sapendo che niente è
piccolo e inutile se ci mettiamo il cuore.

Padova, 3 ottobre 2008

Beati i costruttori di pace

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