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No allampliamento della base di Vicenza
A nome di tutto il MIR vorrei esprimere la profonda delusione per la dichiarazione di ieri pomeriggio del Presidente del Consiglio Prodi che preannuncia il parere favorevole del governo allampliamento della base USA di Vicenza.
Crediamo nella nonviolenza come unica via che possa portare ad una soluzione duratura e condivisa dei conflitti; per questo riteniamo da sempre inutili e dannose le basi militari; ma in questo caso troviamo di una gravità estrema la decisione del governo attuale perché ci sembra andare contro le conclamate linee di politica estera del nostro paese.
In gioco non è solo lampliamento di una base con tutti i problemi di natura sociale e ambientale che si porta dietro, ma la condiscendenza alla politica dellattuale amministrazione USA, che da tempo ha scelto invece la guerra come unico mezzo per ristabilire lordine nel mondo.
I risultati di questa nefasta politica sono sotto gli occhi di tutti, in particolare dello stesso popolo americano che sembra sempre meno condividere le scelte del suo governo.
La decisione di un ampliamento delle proprie basi militari nel sud Europa, tra cui Vicenza è in piena coerenza con questa scelta politica di fondo, che ci sembrava di aver capito, lattuale governo italiano non condividesse.
Che senso ha dichiararsi contrari alla guerra globale come risposta al terrorismo e poi assecondare tutte le scelte del governo americano che vanno in quella direzione?
Invitiamo pertanto il capo del governo a ripensare tale decisione e ci appelliamo a tutte le forze che nellattuale maggioranza si dichiarano vicine al movimento per la pace ad opporsi e a bloccare una scelta di guerra.
Come movimento sosteniamo la lotta nonviolenta della popolazione locale per bloccare lampliamento della base e ci dichiariamo noi stessi disponibili a forme di resistenza nonviolenta da attuarsi insieme a tutti coloro che sono amanti della pace e della nonviolenza.
Aggiungo una nota di profonda amarezza e delusione nei confronti di questo governo e questa maggioranza in cui avevamo sperato per un cambiamento almeno parziale di rotta verso una politica di pace.
Paolo Candelari
Presidente del MIR
17 gennaio 2007
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