Pubblicato il 14/12/2007 da nodalmolin


15 dicembre: il movimento si ritrova in piazza


[...] Vicenza darà una nuova lezione di determinazione, democrazia e senso civico attraverso la partecipazione di famiglie, anziani, mamme e bambini [...]

"Se saremo più di venti mila, la manifestazione è un successo"; questa la posizione del Presidio Permanente alla vigilia del corteo che domani attraverserà le strade di Vicenza per ribadire che la vicenda della nuova base Usa al Dal Molin non è affatto chiusa.

Su Vicenza è calato il silenzio e la storia di migliaia di donne e uomini che difendono la propria terra non viene raccontata dai grandi media nazionali; dal Governo, solo segnali d’arroganza che dimostrano che i cittadini sono considerati soltanto come una presenza collaterale. Per questo il corteo sarà aperto da una fila di persone in maschera bianca, a evidenziare l’invisibilità di Vicenza, svenduta e trattata come una merce dallo stesso Presidente della Repubblica.

Vicenza darà una nuova lezione di determinazione, democrazia e senso civico attraverso la partecipazione di famiglie, anziani, mamme e bambini. In corteo anche cittadini statunitensi e alcuni Sindaci della Repubblica Ceca che hanno deciso di stare dalla parte delle loro comunità opponendosi alla realizzazione dello scudo spaziale statunitense.

Sarà, come è nel dna del movimento vicentino, un corteo variegato e trasversale: dagli scout ai centri sociali, dai sacerdoti alle organizzazioni politiche, dalle associazioni nazionali ai più piccoli comitati locali. Un corteo aperto dalla cittadinanza di Vicenza che, ancora una volta, darà vita ad un grande spezzone caratterizzato soltanto dal simbolo della lotta berica: il logo No Dal Molin.

Chi voleva dipingerci divisi e litigiosi è stato smentito: ci saranno tutti alla manifestazione di domani. Questo movimento è un prisma di sensibilità diverse, unite da un unico obiettivo: impedire la militarizzazione di Vicenza. L’appello del Presidio – la comunità che difende la terra per un futuro senza basi di guerra può trovarsi ancora una volta nelle strade e nelle piazze di Vicenza, dietro ad uno striscione tanto semplice quanto chiaro: No Dal Molin – è stato accolto con entusiasmo da tante realtà.

Chi ha svenduto Vicenza – Amministrazione comunale e Governo – dovrebbe impallidire d’imbarazzo di fronte ai cittadini che, da oltre un anno, difendono la propria terra sacrificando la propria quotidianità. Ma il pudore, evidentemente, non fa più parte della politica istituzionale: Napolitano docet.

Presidio Permanente, Vicenza, 14 dicembre 200

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