Dal 15 al 17 settembre ci siamo recate a Bruxelles su invito di Luisa Morgantini, Vice Presidente del Parlamento Europeo del gruppo GUE- Verdi Nordici e Donna in Nero, con donne dei movimenti contro le basi militari e gli scudi spaziali. Il titolo dell'incontro, concordato da Luisa Morgantini e Paola Ziche delle Donne No dal Molin era "Donne insieme per difendere la terra, per un futuro senza basi militari e scudi spaziali".

Oltre alle Donne in Nero erano presenti una folta delegazione del Gruppo Donne No Dal Molin, donne della Campagna contro lo Scudo Spaziale della Repubblica Ceca e dell'Italia, due movimenti che vedono una lotta concreta sul territorio italiano e ceco con un grosso protagonismo femminile, una rappresentante dei cittadini statunitensi per la Pace e la Giustizia.
E' stato un momento di particolare interesse perché ha dato la possibilità, oltre che sensibilizzare il PE, di stabilire relazioni fra alcune realtà europee che hanno in comune il sentire e l'agire della lotta antimilitarista e contro la guerra. Nelle intenzioni di Luisa, quando aveva invitato le Donne No dal Molin estendendolo alle DIN, come lei stessa ci ha detto durante l'incontro che abbiamo avuto in preparazione dell' audizione con i parlamentari, vi era la necessità di mettere in rete le esperienze di donne che sono attive in diversi paesi europei. Purtroppo per questioni di tempo e della mancata disponibilità di parlamentari di altri paesi ad impegnarsi per quella data, le realtà europee sono state solo le ceche e le italiane. Ma si può riparlarne per la primavera.
Si è unanimemente individuata una vera emergenza democratica in Europa sia sul piano dell'informazione che su quello della decisione a dispetto dell'opinione dei cittadini, si pensi che nella Repubblica Ceca il 70% delle cittadine e cittadini sono contro l'installazione della base militare USA e allo scudo spaziale e a Vicenza più del 50% lo sono contro la nuova base USA ma questo non ha nessun peso rispetto alle decisioni. Si è inoltre evidenziato come essere contro la costruzione di nuove basi militari e dello scudo spaziale nasce non solo dal desiderio di salvaguardare il territorio ma anche dalla volontà di non essere complici di guerre e nuovi attacchi e violenze sulle popolazioni di altri paesi come sta avvenendo oggi in tutto il mondo, (1)
Si è potuto inoltre approfondire il tipo di richieste che si possono fare al Parlamento Europeo e quello che realisticamente ci si può aspettare da questa istituzione, si sono quindi stabilite una serie di priorità per rispondere alla legittima esigenza del gruppo donne del presidio No dal Molin di ritornare a casa con qualche risultato tangibile.
La bella e sentita discussione avviata si è conclusa con la decisione di redigere da parte delle Donne del No Dal Molin un documento da sottoporre alla firma dei parlamentari UE in cui si chiedono impegni precisi in ordine alla garanzia di poter svolgere la consultazione sulla nuova base USA il 5 ottobre anche con pronunciamenti da parte dei parlamentari UE o dello stesso parlamento europeo, mentre si stanno operando forti pressioni anche sul piano giuridico per non permetterne lo svolgimento, in particolare ad opera del presidente del consiglio Berlusconi, mettendo in evidenza la realtà del deficit di democrazia che denunciamo. Si è chiesta la presenza dei parlamentari europei a Vicenza magari a rotazione dal 30 settembre al 6 ottobre anche per garantire che non si avvii la costruzione della base prima dello svolgimento della consultazione. Le prime presenze confermate sono quelle di Umberto Guidoni, Luisa Morgantini e Kusschaster.
Si chiede inoltre di proporre interpellanze e interrogazioni per far applicare la direttiva europea sulla valutazione di impatto ambientale tenendo conto del fatto che la base si farà su un territorio sotto il quale si trova la quarta falda acquifera per importanza in Europa (come se ne garantirà la salvaguardia?), perchè si avviino inoltre procedure di infrazione del diritto comunitario in materia ambientale e di diritto all'informazione e alla libera espressione dato che questa viene oltretutto criminalizzata e si reprime violentemente il diritto a manifestare pacificamente e con metodi non violenti .
Si chiede naturalmente di firmare e far firmare ad altre/i parlamentari il documento redatto per dichiarare in tal modo il proprio appoggio ma anche il proprio impegno a difendere i legittimi diritti dei cittadini di Vicenza a "salvaguardare la terra". Per il Parlamento Europeo, Luisa Morgantini ha già inviato l'appello a tutti i parlamentari e preparato l'interrogazione scritta al Consiglio che alla Commissione
Si è anche chiesto un aiuto finanziario per questa campagna contro la nuova base di Vicenza che si basa solamente sull'autofinanziamento.
Per quanto riguarda lo "scudo Spaziale" si sta già lavorando all'organizzazione di una nuova manifestazione a Praga anche con l'apporto di parlamentari europei. Giulietto Chiesa e Luisa raccoglieranno le firme.
Per quanto riguarda noi Donne in Nero, facciamo nostra la lotta delle Donne del No Dal Molin con l'impegno a manifestare anche in vigil nelle principali città sul diritto della città di Vicenza a svolgere nella libertà e nel rispetto delle regole democratiche la consultazione sulla costruzione della nuova base USA.
(1) Abbiamo incontrato le donne della "Campagna per i diritti umani economici dei poveri" degli USA invitate dal Gruppo Gue-Ngl al parlamento europeo e queste denunciavano come la guerra sia stata fatta pagare ai poveri creando nuove e sempre maggiori situazioni di povertà e come chi protesta sia sottoposto ad arresti e lunghi periodi di detenzione mentre i figli vengono tolti alle madri che non hanno lavoro e casa, una grave emergenza abitazionale e di mancanza di cibo oltre a un deficit drammatico di democrazia e rispetto dei diritti umani per cui queste donne chiedono aiuto all'Europa.
DONNE IN NERO


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