Bologna, lì 9 settembre 2008

Al Sig. Sindaco di Vicenza
p.c. Alle redazioni dei Quotidiani

Oggetto: Base militare USA “Dal Molin”

Caro Sindaco,

ieri abbiamo appreso la notizia, riportata su alcuni quotidiani nazionali, della lettera inviataLe dal premier Silvio Berlusconi, per indurLa a recedere dalla prevista consultazione popolare sull’ipotesi di costruzione della nuova base “Dal Molin”.

Nel contempo abbiamo letto la Sua risposta e Le scriviamo proprio per questo, per dirLe che ci ha confortato la Sua fermezza nel voler procedere al referendum.

Viviamo in tempi in cui anche semplici atti di buon senso, e di rispetto dei principi su cui si fonda una moderna democrazia, richiedono determinazione e coraggio da parte dei rappresentanti delle istituzioni locali.

Crediamo che la “questione Dal Molin” sia emblematica di un certo modo di governare e di guardare al futuro: se effettivamente si vuole costruire la pace e migliorare il livello di democrazia nel nostro Paese, servono strumenti e politiche improntate alla partecipazione e al disarmo, e il referendum rappresenta un passaggio significativo in questa direzione.

Siamo convinti che la spirale degli armamenti e la proliferazione delle servitù e delle basi militari, con il relativo armamento convenzionale e nucleare in esse ospitato o comunque contiguo, non preparino le condizioni di giustizia e di pace da tutti auspicate ma, al contrario, creino le premesse per l’aumento di insicurezza, di paura e di tensioni a livello locale, nazionale e internazionale, e alimentino i rischi di conflitti armati dall’esito imprevedibile.

Mentre auspichiamo che prese di posizione come la Sua si moltiplichino nel nostro come in altri Paesi, cogliamo l’occasione per augurare a Lei, ai Suoi collaboratori e a Vicenza tutta, un buon esito referendario.

Cordiali saluti

Renzo Craighero e Vittorio Pallotti
(pensionati bolognesi attivi nel sociale)



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