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http://www.alexanderlanger.org

La Fondazione Alexander Langer Stiftung

La Fondazione ha il sostegno di 180 parlamentari italiani ed europei, membri di consigli regionali e comunali, imprenditori, giornalisti, docenti, ricercatori, educatori, militanti dei diritti umani e per la vivibilità ambientale, singoli cittadini, di diversi paesi d’Europa. Hanno inoltre aderito e contribuito fondazioni, associazioni, regioni e comuni, comitati e riviste italiane ed europee.
Alla memoria di Alex Langer sono stati intitolati diversi circoli culturali e alcune strutture pubbliche, in aprile 2003 è stata messa in scena a Bolzano l’opera Alex Brücke Langer
Le donazioni raccolte al 31.12.1999 ammontano a 248 milioni, in parte depositate su Fondi etici.
La quasi totalità del lavoro della Fondazione è sostenuto grazie al prezioso contributi e al lavoro volontario di amici e sostenitori.

Lavori in corso

La Fondazione si dedicaa, in proprio o collaborando con altri, a poche iniziative, che siano però di alta qualità, trattino temi non già inflazionati, siano alla sua portata e capaci di valorizzare al massimo capacità e professionalità già dimostrate.

Il Premio Alexander Langer

E’ un premio annuale con una dotazione di ¤ 10.000. Ad assegnarlo è una giuria internazionale che decide in piena autonomia.
La Fondazione ha ereditato volentieri i destinatari dei premi assegnati in precedenza dall’Associazione Pro Europa nel 1997 a Khalida Messaoudi, nel 1998 a Yolande Mukagasana e Jacqueline Mukansonera, nel 1999 a Ding Zilin e Jiang Peikun. dal 1997. Il punto di forza del Premio va infatti ben oltre il rituale della cerimonia dell’annuncio e del conferimento all’inizio di luglio a Bolzano. Ognuno dei premiati ha fatto irrompere in Alto Adige-Südtirol, in Italia ed in Europa un tema, un’urgenza, che sfida le nostre coscienze e le nostre istituzioni: il valore universale della libertà, democrazia e giustizia sociale, la distinzione tra religione e stato, il superamento del nazionalismo etnico e dell’odio razziale, la difesa intransigente dei diritti umani e della convivenza, soprattutto dove rischia di trasformarsi in orrore genocidario.
La Fondazione intende mantenere ed approfondire il rapporto con i premiati ed i temi che hanno sollevato, attraverso la costituzione di un osservatorio permanente e la promozione di iniziativa culturali di riflessione (incontri, mostre, diffusione di materiale informativo).
La Fondazione incoraggerà le iniziative, di singoli, gruppi e istituzioni che intendono organizzare delle iniziative pubbliche di presentazione e di sostegno al lavoro dei premiati.

"Rete euromediterranea" per la convivenza

Per Per dare solidità e continuità alle relazioni che si sono formate con il Premio, la Fondazione promuoverà e/o patrocinerà, la costruzione di una “rete euromediterranea”, che abbia dei partners riconoscibili e disponibili a instaurare significative forme di collaborazione, secondo le finalità previste dallo Statuto (scambi, gemellaggi, viaggi e borse di studio, ecc.). La rete cercherà di dotarsi di un periodico in più lingue, capace di rafforzare la libertà e la qualità d’informazione dei vari partner locali.
L’edizione 2000 di euromediterranea è servita per mettere a fuoco le direttrici di lavoro di lungo periodo della Fondazione, che sono stati abbozzate nel corso di una riunione congiunta del Consiglio di Amministrazione, del Comitato scientifico e di garanzia e di un gruppo di amici attivi:
* da quale segni riconoscere i conflitti di natura “identitaria” (religiosi, etnici, razziali) ed ecologica (diseguale accesso, consumo, distruzione ed esodo); come cercare di prevenirli prima che arrivino al punto di non ritorno; quali azioni necessarie per ricostruire convivenza civile e vivibilità ambientale;
* quali standard minimi (diritti umani, sociali, culturali, ambientali) per i trattati internazionali ed i processi di integrazione ed allargamento dell’Unione Europea;
* gli elementi di un nuovo diritto internazionale (costituzionale) dentro i progetti di un Tribunale Penale Internazionale e di una Corte Internazionale per l’Ambiente;
* corpo europeo di pace e protezione civile, prevenzione, ingerenza umanitaria, processi di verità e conciliazione, esercito ed obiezione di coscienza tra professione e volontariato;
* elementi di una Costituzione e di una nuova politica estera comune dell’Unione Europea: per quale progetto di società, di cittadinanza, di relazioni con altri paesi e istituzioni internazionali.

"Festival internazionale euromediterranea"

Tenendo conto di una storia antica di relazioni e scambi, l’Europa guarda, a volte con interesse e a volte con paura, ad un Mediterraneo carico di ricchezze e di conflitti. E molti cittadini del Mediterraneo investono la loro speranza in un’Europa che appare un’opportunità economica, ma anche un ombrello contro risorgenti nazionalismi ed integralismi.
Bolzano, che accoglie un alto numero di vecchi e di nuovi immigrati sia dal Sud del Mediterraneo che dall’Est europeo è stato a lungo un crocevia di lingue e culture, che hanno modo di scontrarsi e, per periodi fortunatamente più lunghi, di incontrarsi.
Alle edizioni di “euromediterranea” ormai un evento annuale dal 1997 si sono incontrati vari personaggi – studiosi/e, storici/che, scrittrori/trici, artisti provenienti da vari paesi del mondo per discutere insieme.
L’opinione pubblica deve invece avere la possibilità di partecipare, nei modi propri della ricerca e del dibattito politico e culturale, a scelte che condizioneranno molto pesantemente il futuro dell’Unione Europea e delle sue relazioni internazionali.
Società civile e istituzioni possono interagire proficuamente per favorire una convivenza tra gli individui e con la natura. Ma questo non è un atteggiamento “naturale”. E’ un’arte che deve essere acquisita attraverso l’assunzione di responsabilità personale e collettiva.
A queste finalità si ispira il “Festival Euromediterranea”, un incontro internazionale che si svolge ogni anno, nella prima settimana di luglio, a Bolzano ed in altre località della regione, con l’utilizzo di diversi linguaggi espressivi e comunicativi: seminari, convegni, mostre, film, libri, azioni di solidarietà, concerti, teatro, convivialità.
La parte seminariale e residenziale vuole offrire un tavolo di confronto ad un gruppo di persone provenienti da luoghi di conflitto (giovani studiosi, animatori della società civile, rappresentanti di istituzioni, ecc.), interessati a dar vita ad una rete stabile di rapporti e di scambio.
Per l’interesse mostrato dalla cittadinanza e dagli organi d’informazione, per il coinvolgimento diretto di numerose associazioni di volontariato, le edizioni annuali di “euromediterranea” si sono meritate il sostegno di diversi privati, dell’Unione Europea, della Municipalità di Bolzano e Merano, della Regione Trentino-Alto Adige, della Provincia di Bolzano e Trento, della Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano e di alcune Fondazioni internazionali.

Scuola Estiva

L’annuale incontro internazionale “euormediterranea” è affiancato dal 2000 da una Scuola estiva residenziale, della durata di una settimana, che vuole offrire un tavolo di confronto ad un gruppo di persone provenienti da luoghi di conflitto (giovani studiosi, animatori della società civile, rappresentanti di istituzioni, ecc.), interessati a dar vita ad una rete stabile di rapporti e di scambio.

Le radici sudtirolesi

L’Alto Adige - Südtirol è segnalato e studiato da più parti come un possibile modello istituzionale, capace di chiudere vecchi conflitti irrisolti (Bosnia, Kosovo, Caucaso, Algeria, Rwanda, Tibet, Kurdistan, Irlanda del Nord, Paesi Baschi, Israele/Palestina, ecc.). In effetti è vero che Alexander Langer, cui è ispirata la nostra Fondazione, portava nei suoi viaggi lo Statuto d’Autonomia del Sudtirolo. Ma è altrettanto vero che, per essere davvero convincente, a quel modello deve essere ogni traccia di revanscismo etnico. Un Alto Adige liberato dal peso di antichi conflitti può diventare davvero un luogo in cui circolano, si incontrano e si arricchiscono le culture che viaggiano dal Nord verso il Mediterraneo e dal Sud verso un’Europa che deve diventare sempre più accogliente.
Questi gli obiettivi principali del lavoro “sudtirolese” della Fondazione:
- promuovere incontri di studio per delegazioni provenienti di luoghi di conflitto e sostenere il loro impegno;
- rendere accessibile a molti i materiali di lavoro di Alexander Langer (anche per via informatica) e di altre personalità sudtirolesi con cui si è intrecciato il suo impegno locale;
- dare impulso a occasioni di riflessione collettiva, di tipo seminariale, intorno al suo pensiero ed ai suoi scritti, in particolare sul rapporto tra “identità” e globalizzazione dell’economia, della politica, dei saperi;
- garantire una leggera struttura organizzativa, di collegamento e di servizio per l’intera Fondazione.

Per saperne di più

La quasi totalità dei testi, discorsi e documenti che Alexander Langer ha seminato nel corso di un più che trentennale impegno, possono essere considerati di fatto degli inediti anche dai suoi più vicini compagni di strada e di vita, perché scritti sempre per occasioni specifiche, per attivare circuiti di riflessione e azione o sostenere persone, associazioni, piccole riviste collocate “un passo in qua” della politica.
Dopo la sua morte, alcuni suoi scritti sono stati finalmente raccolti e pubblicati. Sono “opere aperte” che speriamo in molti ci aiutino a completare, anche se non potranno certamente sostituire “il libro” che Alex sognava prima o poi di scrivere. Si è studiata la storia dell’Alto Adige-Südtirol per capire se può essere un modello di soluzione di certi conflitti e si è discusso dei timidi passi avviati dall’Unione europea e dalle istituzioni sovranazionali con l’istituzione dei corpi civili di pace, i tribunali internazionali, le commissioni per la verità e conciliazione del Sud Africa di Nelson Mandela, il sostegno attivo alla società civile e all’informazione indipendente.

La Fondazione, che si è assunta l’incarico di raccogliere, ordinare e mettere a disposizione degli interessati questa enorme quantità di materiali, sarà grata a chiunque vorrà segnalare e/o far pervenire copia di testi scritti, registrazioni, ricordi anche fotografici, dediche, iniziative, riflessioni.
Dal 1995 sono state pubblicate quattro raccolte antologiche di scritti di Alexander Langer:
- La scelta della convivenza - ed. E/O, 1995 (3.edizione, l. italiana). La raccolta è stata pubblicata anche in un’edizione Slovena, per le ed.Devin.
- Il viaggiatore leggero - Scritti 1961-1995 - ed.Sellerio, Collana “Fine secolo”curata da Adriano Sofri, 1996 (4.edizione, l. italiana)
- Scritti sul Sudtirolo - Aufsätze zu Südtirol - 1978-1995 - ed. Alpha&Beta, 1996 (3.edizione, bilingue italiano-tedesco)
- Die Mehrheit der Minderheiten - ed. Wagenbach, Berlino, 1996 (1.edizione, l. tedesca)
Molte sono stati i contributi di riflessione:
- Roberto Dall’Olio ha pubblicato, "Entro il limite, la resistenza mite in Alex Langer", -ed. La Meridiana, 2000- Cristoph Franceschini e Helmuth Lechthaler, Francesca Nesler e Nicoletta Arena, hanno realizzato due documentari video, per la Rai regionale, rispettivamente in lingua tedesca e italiana.
- Lo sculture di Vipiteno Martin Rainer ha inciso una moneta commemorativo del suo concittadino, in oro, argento e bronzo, destinando il ricavato delle vendite alla Fondazione.
- La Fondazione “Nuovo Teatro comunale” di Bolzano ha messo in scena nell’aprile 2003 un ritratto musicale di Giovanni Verrando “Alex Brücke Langer”, con la regia di Yoshi Oida.
- il Movimento Nonviolento di Verona ha edito un CD che comprende i libri pubblicati, una selezione di scritti giovanili e la trascrizione di interventi al P.E., 4 tesi di laurea sul suo lavoro, numerosi ricordi, fotografie, immagini video e racconti audio.

Una descrizione completa si può trovare in questo stesso sito nella voce Bibliografia e Ricordi della parte dedicata ad Alexander Langer.

"Ora che Alexander Langer non c’è più - avevamo scritto dall’inizio - l’eredità del suo lavoro appartiene a tutti coloro che liberamente vorranno raccoglierla, rispettandone, per quanto possibile, le intenzioni originarie".

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