Nonviolent Peaceforce - Rapporto Annuale 2004
La teoria incontra la pratica: approfondendo la nostra comprensione

30 giugno 2005
Cari Amici,

Nel 2004 la realtà ha incontrato la teoria poiché il nostro team in Sri Lanka ha completato il primo anno sul terreno. Abbiamo approfondito la nostra comprensione del peacekeeping non violento in quanto i membri del team di Nonviolent Peaceforce hanno accompagnato le madri che recuperavano i bambini soldato, hanno fornito una presenza nei villaggi vulnerabili agli attacchi, hanno monitorato le elezioni, hanno creato uno spazio per avvicinare e far dialogare le persone e, ancora più importante, hanno costruito le relazioni e la fiducia necessarie per il peacekeeping.

Grazie a questo lavoro sul terreno, i team erano ben posizionati per fornire dei servizi dopo lo tsunami del 26 Dicembre. Siamo stati in grado di lavorare con rapidità e decisione per rispondere ai nostri team, fornire loro supporto medico e sociale, comunicare con la più vasta comunità di Nonviolent Peaceforce, e adattare il nostro mandato per renderlo idoneo alla crisi. Ci rincresce che Kathy Orovwigho sia stata ferita quando un’onda la colpì e che Frank Mackay Anim-Appiah abbia subito un attacco di cuore tre giorni dopo, ma ci rallegra comunicare che entrambi si stanno riprendendo e che Frank è già tornato ai suoi compiti di peacekeeping.

Abbiamo anche condotto delle dettagliate valutazioni (assessments) nelle Filippine, Uganda/Sudan, Israele/Palestina e Colombia/Ecuador. I nostri coordinatori regionali sono stati impegnati a organizzare sostegni individuali e di Ong in tutto il mondo.

I prossimi mesi del 2005 saranno eccitanti dato che il secondo gruppo di peacekeepers professionisti arriverà tra breve in Sri Lanka, portando il numero dei membri del nostro staff sul terreno a 25, in 4 diverse località. Molti rappresentanti di NP sono stati coinvolti nella pianificazione e parteciperanno alla Conferenza della Global Partnership for the Prevention of Armed Conflicts (Alleanza mondiale per la prevenzione dei conflitti armati, GPPAC), sostenuta dall’Onu, che si terrà a New York in Luglio. Presenteremo un workshop ufficiale sul peacekeeping civile disarmato e parteciperemo a vari gruppi di lavoro con l’obiettivo di intensificare il lavoro di prevenzione dei conflitti tra le organizzazioni della società civile, l’Onu, i governi e le organizzazioni regionali.

Esamineremo proposte per ulteriori progetti di peacekeeping al nostro meeting annuale che si terrà in Guatemala in Agosto. Le aree attualmente in considerazione sono: Uganda e Sudan meridionale; Mindanao nelle Filippine; Colombia; Birmania / Myanmar, Corea; e Israele e Palestina. Esamineremo inoltre una proposta per un Corpo di Reazione Rapida (RRC). Lo sviluppo di RRC creerebbe un pool di riservisti ben addestrati di NP in ogni regione che potrebbe rispondere efficacemente, entro un mese o anche meno, a richieste locali urgenti di peacekeepers civili disarmati nonché fornire una “risposta rapida” (early response) che si unisca con un controllo di “allarme rapido” (early warning) già sviluppato da altre organizzazioni.

Siamo sinceramente grati alle Organizzazioni Membre, fondazioni, governi, comunità di fede e singoli individui che donano il loro tempo e denaro per rendere possibile Nonviolent Peaceforce. Costruire una forza internazionale di peacekeeping civile disarmata su scala globale richiede pazienza e disciplina. Vi chiediamo il vostro continuo sostegno morale e finanziario.

Con gratitudine,

Claudia Samayoa co-Presidente
Tim Wallis co-Presidente
Mel Duncan Direttore Esecutivo





Fatti salienti (highlights) del 2004 (pag. 1)


Nel 2004 abbiamo lavorato insieme per:

&Mac183; Incoraggiare la crescita della società civile in Sri Lanka in quattro comunità minacciate dalla violenza, fornendo sicurezza e transito a civili ad alto rischio; contribuendo, in qualità di osservatori elettorali, alle più pacifiche elezioni in Sri Lanka degli ultimi anni; limitando gli incidenti ai civili durante una battaglia tra due fazioni delle Tigri Tamil; assicurando una distribuzione equa degli aiuti per lo tsunami; e facilitando la liberazione, protezione e reintegro dei bambini soldato.
&Mac183; Reclutare un secondo team di peacekeepers per lo Sri Lanka.
&Mac183; Partecipare attivamente al processo di pianificazione in Nord America, Europa, Asia e America Latina della Global Partnership for the Prevention of Armed Conflicts (Alleanza mondiale per la prevenzione dei conflitti armati, GPPAC), sostenuta dall’Onu.
&Mac183; Stabilire la fondazione di workshop regionali sul peacekeeping civile nonviolento.
&Mac183; Condurre missioni esplorative nel Nord dell’Uganda e Mindanao, Filippine, per analizzare con organizzazioni di peacemaking locali potenziali progetti in tali regioni.
&Mac183; Designare un rappresentante temporaneo in Israele-Palestina per perseguire opportunità di peacekeeping nonviolento nell’area.
&Mac183; Creare e distribuire un video/DVD di 12 minuti che descrive il nostro lavoro in Sri Lanka.

Il programma per il 2005 comprende:

&Mac183; Aggiungere peacekeepers in Sri Lanka e incrementare la nostra capacità di aiutare a limitare la violenza e a promuovere comunità sostenibili e pacifiche nella zona.
&Mac183; Aumentare la nostra visibilità sulla scena internazionale, compresa una forte rappresentanza alla Conferenza della GPPAC all’Onu in Luglio.
&Mac183; Determinare e sviluppare un progetto di peacekeeping in una o più regioni che presentano conflitti violenti





Box pagina 1:

Nonviolent Peaceforce

Nonviolent Peaceforce è una forza di peacekeeping disarmata e indipendente composta di civili ben addestrati di tutto il mondo. In partnership con gruppi locali, i membri professionisti di Nonviolent Peaceforce applicano sperimentate strategie nonviolente per proteggere i diritti umani, limitare la violenza, e aiutare a creare spazio affinché i peacemakers locali svolgano il proprio lavoro.

La nostra visione è di creare una forza di pace non violenta su larga scala tramite lo sviluppo del nostro progetto pilota e ulteriori modelli, una rigorosa revisione e riflessione di tale lavoro, educazione pubblica, formazione e advocacy.


Background

NP è un laboratorio di cooperazione globale. Concepita nel 1999 all’Appello dell’Aja per la Pace e nata con la convenzione in India del 2002, NP è una federazione di 93 Organizzazioni Membre di tutto il mondo. Le Organizzazioni Membre eleggono i 15 membri del Consiglio di Governo Internazionale (IGC) di NP, che rappresenta 12 Paesi in Africa, Asia, Europa, America Latina, Nord America e Medio Oriente.

Lo staff è composto da più di 50 professionisti provenienti da 19 Paesi. Le centinaia di volontari comprendono, tra gli altri, avvocati, educatori, attivisti, politici, banchieri, giornalisti e medici. Otto Premi Nobel per la Pace sostengono NP.




Internazionale (pag. 2)

Rispondendo a un appello del Segretario Generale dell’Onu Kofi Annan affinché la società civile diventasse più attiva nella prevenzione dei conflitti, NP nel 2004 si è impegnata attivamente nella Global Partnership for the Prevention of Armed Conflicts (Alleanza mondiale per la prevenzione dei conflitti armati, GPPAC).

In tutto il mondo, i governi e le società sono abituati a fare affidamento sull’intervento armato come risposta a un conflitto violento, che sia efficace o meno. La sfida di NP è di costruire partnership – politiche, strutturali, operative e finanziarie – con le Nazioni Unite, governi e altre organizzazioni internazionali non governative che lavorano in aree di conflitto, per creare una nuova via: metodi disarmati di intervento internazionale per proteggere vite e diritti umani.

I membri dell’IGC di NP di Africa, Asia, America Latina, Europa e Nord America, altri rappresentanti di molte Organizzazioni Membre, e altre persone dello staff tra cui il Direttore di Coordinamento Strategico David Grant, il Direttore di Programma Christine Schweitzer, e i coordinatori regionali per il Nord America e l’America Latina Joan Bernstein e Alvaro Ramirez-Durini, sono diventati attivi partecipanti in circa metà delle 15 regioni del mondo della GPPAC, in diversi casi diventando membri dei comitati direttivi regionali della GPPAC, e/o essendo l’organizzazione leader di riunioni regionali. Le regioni si sono concentrate sullo sviluppo di Agende di Azione Regionale per la prevenzione dei conflitti armati. Tutti questi sostenitori parteciperanno alla Conferenza della GPPAC di New York del 19-21 Luglio, sostenuta dall’Onu, che si concentrerà sullo sviluppo di specifici modi di implementare l’Agenda di Azione Globale (come sviluppata a partire dalle 15 Agende di Azione Regionali).

Nonviolent Peaceforce è una delle poche ONG specificamente citate nell’Agenda di Azione Globale. Questa Agenda comprende molte raccomandazioni che appoggiano la missione di NP in varie situazioni e invoca concreti meccanismi politici, finanziari e strutturali per sostenere tale lavoro.




Box pag. 2-3

Alcune di queste sezioni dell’Agenda sono riportate qui (enfasi aggiunta):

3. I ruoli della società civile nella prevenzione e nel peacebuilding

… le organizzazioni della società civile (CSO) hanno un’ampia gamma di ruoli dall’assistenza e sviluppo, alla risoluzione di conflitti locali, all’advocacy e impegno civile, all’accompagnamento non violento…

In generale, l’indipendenza delle CSO dà loro la libertà di agire con rapidità e flessibilità, compreso quando gli attori ufficiali sono immobilizzati… Esse possono essere efficaci nel creare spazi sicuri nei quali le persone di tutte le parti della società possano unirsi e lavorare in modo significativo per un futuro migliore… le CSO possono testimoniare autorevolmente le violazioni di modo da minare l’autorità e legittimità degli autori dell’abuso. Agendo in solidarietà, i servizi di pace civili possono fornire presenza protettiva e accompagnamento a coloro i quali potrebbero essere i più vulnerabili alla violenza nonché aiutare a sostenere i loro sforzi di peacebuilding…

In alcune situazioni, le CSO sono più accettabili per i gruppi armati e di opposizione rispetto ai rappresentanti dei governi e delle organizzazioni intergovernative (IGO), permettendo loro di avere un ruolo notevole.

4. Muovere verso la prevenzione: priorità per il cambiamento

4.1.5 Operazioni di pace multifunzionali

Punti di azione:

c) I mandati dovrebbero dare la priorità alla protezione delle popolazioni civili e ai gruppi vulnerabili, compresi gli operatori di pace (peace workers)…

f) Creare sistemi interconnessi di capacità di peacekeeping di modo che l’Onu possa associarsi con rilevanti organizzazioni regionali e servizi di pace civili per aumentare la capacità di risposta rapida e l’accompagnamento protettivo per gruppi vulnerabili. L’Onu dovrebbe lavorare con i servizi di pace civili esistenti al fine di sviluppare liste condivise di specialisti tenendo in considerazione l’importanza della diversità culturale e di genere come risorsa chiave di tali teams. I governi dovrebbero fornire sostegno politico e finanziario per le CSO che dislocano peacekeepers civili disarmati multinazionali e addestrati…

4.1.7 Ricostruzione post-bellica e paecebuilding

Punti d’azione:
b) …fornire accompagnamento protettivo per [rifugiati e sfollati] che ritornano alle loro case in aree contese, usando i servizi di pace civili quando appropriato.

4.2 Promuovere la Sicurezza Umana: affrontare le cause di fondo del conflitto

4.2.5 Effettività statale e governance democratica

Punti d’azione:
a) …Aiutare a prevenire il potenziale di violenza organizzata relativa alle elezioni tramite un monitoraggio comprensivo durante l’intero periodo di campagna elettorale, anche dislocando osservatori civili internazionali che forniscano presenza protettiva per gli attori vulnerabili.

Fine box (pag. 3)



Nonviolent Peaceforce sta coordinando una conferenza di lavoro ufficiale intitolata “Invio di civili, peacekeeping civile nonviolento e Nonviolent Peaceforce” che comprenderà presentazioni della co-Presidente Claudia Samayoa nonché rappresentanti di altre organizzazioni che stanno lavorando con l’invio di civili, comprese Peace Brigades International (PBI), West Africa Network for Peacebuilding (WANEP), Civil Peace Service (Germania) e Austrian Study Center for Peace and Conflict Resolution (ASPR).

In associazione con la conferenza, la Piattaforma Europea per la Prevenzione dei Conflitti (ECCP) sta facendo uscire un nuovo libro, “People Building Peace II: Successfull Stories of Civil Society” (Persone che costruiscono la pace II: Storie di successo della società civile). Il libro comprende un capitolo, “Peacekeepers civili”, redatto dai co-Presidenti di NP Claudia Samayoa, del Gutemala, e Tim Wallis, del Regno Unito.

Questo livello di riconoscimento del peacekeeping civile disarmato eleva il lavoro di NP così come quello di tutte le persone che operano interventi non violenti. Dopo la conferenza di Luglio all’Onu, NP seguirà gli sviluppi per assicurare che le raccomandazioni sul peacekeeping civile disarmato vengano messe in pratica.




Africa (pag. 4)

In risposta alla richiesta di peacemakers locali e membri africani dell’IGC, NP ha inviato una missione esplorativa in Uganda nel Marzo 2004.

Per diciotto anni, il Lord’s Resistance Army (LRA) ha condotto una campagna armata contro il governo ugandese nonché contro la gente (in particolare la tribù Acholi) nel Nord dell’Uganda. Al fine di assicurarsi assoluta fedeltà ed evitare infiltrazioni di spie, il LRA ha rapito i bambini, alcuni di soli nove anni. I bambini sono obbligati a lavorare dapprima come facchini e servitori, poi come combattenti e oggetti sessuali.

L’attuale Presidente dell’Uganda, Yoweri Museveni, salì al potere nel 1986, con una rivolta armata contro un governo controllato da un membro della tribù Acholi. Come conseguenza, la popolazione civile del nord ha profonda sfiducia nell’esercito ugandese. Alcuni accusano l’esercito di aver fallito nella caccia al LRA per fini personali.

Solo recentemente è stato permesso a una democrazia multipartitica di riemergere. Il principale impatto del conflitto è ricaduto sulla popolazione civile. Oltre un milione di persone sono state allontanate dai loro villaggi, molte trasportate con la forza dai militari in campi per sfollati con l’obiettivo di dichiarare chiunque fuori dal campo “un ribelle”. Inoltre, 15-20.000 bambini in tutta la regione lasciano la campagna ogni notte e camminano anche per sei miglia per trovare rifugio in città, di modo da non essere rapiti dal LRA.

Il governo ugandese ha offerto un’amnistia completa a tutti i membri del LRA che si arrendano entro un periodo di sei mesi. Tuttavia la storia ugandese porta il LRA a non fidarsi di tale offerta poiché in precedenti conflitti i leaders ribelli che si arresero furono torturati e uccisi. Molte persone nel Nord temono che se non si dà alla leadership del LRA un modo sicuro per arrendersi, i loro bambini – che formano addirittura l’85% del LRA – possano essere uccisi in massa. Inoltre gli Alcholi hanno molta fiducia nelle loro tradizionali cerimonie di riconciliazione. La loro tradizione esclude la pena di morte e fornisce meccanismi rituali per reintegrare anche il più feroce degli ex criminali.

Al team esplorativo di NP è stato detto più volte che la mera presenza di un team internazionale sul terreno eserciterebbe una pressione per la fine del conflitto. L’IGC sta considerando una proposta per sviluppare un progetto di NP in Uganda.



Asia / Pacifico (pag. 5)

NP e Swarajpeeth (SP), l’organizzazione membro di NP che ha ospitato la Conferenza Internazionale di NP in India nel 2002, si sono accordate per condurre programmi educativi sul Testo Principale di Gandhi, “Hind Swaraj”, con Indù, Musulmani a altri. Questo è l’unico tentativo concertato degli ultimi tempi per attrarre un gran numero di Musulmani verso l’addestramento all’intervento non violento nei conflitti in India.

Un risultato significativo di questo dialogo pubblico sulla non violenza è stata la richiesta di una traduzione in Urdu dell’Hind Swaraj. Durante la nascita di Satyagraha in Sud Africa l’11 Settembre 1906 e il conseguente Nonviolent Freedom Movement che ha spinto la nazione indiana a rigettare la violenza della civiltà moderna e ottenere la libertà dalla legge britannica, i Musulmani erano spalla a spalla con Mahatma Gandhi. Alla luce dell’associazione con gli avvenimenti dell’11 Settembre 2001, lo slancio per ricordare e dare rilievo al precedente anniversario e includere il dialogo con l’Islam è aumentato. I partecipanti alle riunioni di gruppo e ai discorsi a Delhi e più di una mezza dozzina di città dell’Uttar Pradesh occidentale (India del Nord) sentono il bisogno urgente di riaffidarsi a una cultura di non violenza e condividerla attraverso le nazioni, razze e culture. Molti si stanno preparando a un voto per diventare “Shanti Saniks” o membri dell’“esercito della pace” l’11 Settembre.

Il coordinatore regionale di NP, l’indiano Rajiv Vora, ha condiviso la sua profonda comprensione della non violenza aiutando i membri del team sul terreno di NP e altri dello staff a incrementare la loro comprensione spirituale per completare il loro uso strategico della non violenza. Egli ha anche lavorato per rafforzare la relazione con le organizzazioni membro birmane e di altri paesi in Asia.

Il conflitto tra Musulmani e Cristiani è stato alla base di decenni di violenza ricorrente a Mindano, nelle Filippine. Dopo diverse visite e un’esplorazione di tre persone, NP sta ora considerando l’invio di un team di risposta rapida di 3-5 membri. Sebbene attualmente non ci sia violenza su larga scala nella maggior parte delle aree e siano in corso sforzi di monitoraggio governativi internazionali e locali, continua ad esservi un rischio di rinnovate ostilità. Le ONG locali stanno richiedendo una presenza civile internazionale per aumentare i loro sforzi e NP riconosce i benefici di costruire relazioni sul terreno con anticipo, nel caso un’escalation richiedesse un rapido intervento civile internazionale a larga scala.





Europa (pag. 6)

Nel 2004, NP Europe ha molto migliorato il collegamento tra le organizzazioni membre, con buoni risultati nel pubblicare una newsletter e un sito internet europei, in un progetto di addestramento comune proposto all’Unione Europea, e in un fruttuoso meeting regionale in Scozia seguito da un altro in Romania dove le ONG pacifiste dell’Europa orientale e occidentale si sono riunite per discutere strategie comuni.

Nel lavorare verso una maggiore comprensione pubblica della non violenza, NP Europe è stata eletta come membro del Comitato Direttivo dell’European Peacebuilding Liaison Office (Ufficio di collegamento europeo per il peacebuilding, EPLO), composto da 17 delle principali ONG di peacebuilding europee, e sta partecipando al dibattito nella UE sulla gestione delle crisi, che è ora più aperto all’idea di “team civili”. Alessandro Rossi, responsabile per lo sviluppo europeo di NP, è stato eletto vice presidente di EPLO.

Le organizzazioni membre di NP hanno lavorato molto per fare pressione per il sostegno e riconoscimento del lavoro di intervento civile non violento. Ciò comprende la richiesta di un servizio civile di pace nel Regno Unito, opera di lobby per includere attività di servizio di pace nel Piano d’azione sulla prevenzione dei conflitti del governo tedesco, una campagna per una forza civile non armata europea per Israele / Palestina, e la richiesta di un servizio civile nazionale per sostenere i giovani in progetti di pace all’estero.

Ho grande speranza nel lavoro di Nonviolent Peaceforce – un piccolo seme che sta crescendo in una meravigliosa foresta in tutto il mondo.
Mairead Maguire, Premio Nobel per la Pace, Irlanda del Nord




America Latina (pag. 7)

In America Latina NP ha rafforzato le relazioni con le organizzazioni membre e altre ONG collegate. Il Coordinatore Regionale Alvaro Ramirez-Durini e il gruppo di contatto di NP hanno esaminato la violenza giornaliera al confine tra Ecuador e Colombia, particolarmente nelle province frontaliere di Esmeraldas, Carchi e Sucumbíos.

Tra le condizioni che contribuiscono all’ambiente violento vi sono:
&Mac183; Suffumigazione di fattorie di coca che colpisce persone, piante e animali in aree lungo entrambi i lati della frontiera. Lo spray ha causato morti, malattie e ampia contaminazione del cibo e della fornitura di acqua.
&Mac183; Negligenza e mancanza di investimenti da parte delle autorità ecuadoriane in cibo, salute e servizi sociali.
&Mac183; Alto numero di rifugiati, provocati dal conflitto.
&Mac183; Violazione dei diritti delle popolazioni indigene, Afro-Ecuadoriani e Colombiani.
&Mac183; Scontri tra i vari gruppi armati colombiani che vagano per la regione. Le richieste di una maggiore presenza di polizia e di militari ha solo aumentato la tensione.
&Mac183; Arruolamento dei giovani nei gruppi armati colombiani.
&Mac183; Minacce ai leaders delle comunità, operatori dei diritti umani e organizzazioni per i diritti umani da parte dei governi e dei gruppi armati.

Sono in corso piani per continuare a monitorare il confine e la Colombia, aiutare a rinforzare le relazioni tra comunità su entrambi i lati della frontiera, e sviluppare un addestramento multinazionale in America Latina e nei Caraibi su “Intervento indipendente di una terza parte nei conflitti armati”.

“Il concetto di una forza di pace non violenta globale è un importante contributo al nuovo millennio... una parte importante della costruzione di un mondo dove tolleranza, rispetto, uguaglianza, miglioramento e giustizia diventino i valori essenziali dell’umanità.”
Rigoberta Menchú Tum, Guatemala, Premio Nobel per la Pace




Medio Oriente (pag. 8)

Rabia Roberts, membro dell’IGC di NP, ha visitato Siria, Libano, Giordania e Israele/Palestina in Novembre-Dicembre 2003. Jennifer Kuiper, un membro del consiglio di un’organizzazione membro, ha proseguito con lavoro addizionale da Febbraio a Aprile 2005.

Al fine di preservare la nostra indipendenza, NP deve lavorare con tutte le parti in conflitto per sviluppare un progetto che fornisca protezione ai civili esposti a minaccia di violenza a prescindere dalla loro appartenenza etnica. Qualsiasi intervento di NP ha bisogno di essere strettamente coordinato con le organizzazioni impegnate nella non violenza in tutta la regione.

Molti Israeliani e Palestinesi contattati credono che NP potrebbe avere un ruolo positivo una volta che fosse in corso un genuino processo di pace. La partecipazione di NP avrebbe bisogno di essere attentamente orchestrata con le ONG esistenti in Israele e Palestina, magari fornendo addestramento in attività protettive nonviolente, nonché sostegno istituzionale internazionale.

NP sta considerando di assumere un Coordinatore Regionale per il Medio Oriente per stabilire relazioni sia all’interno che all’esterno della regione. I complessi fattori economici, culturali e sociali in Medio Oriente richiedono una risposta non violenta. NP si dedica a sostenere organizzazioni e singoli individui impegnati negli strumenti di lotta non violenti.





Nord America

La Coordinatrice Regionale per il Nord America, Joan Bernstein, insieme ai rappresentanti di organizzazioni membre e Sezioni, ha sviluppato un curriculum di addestramento per far conoscere al pubblico generico le tecniche dell’intervento non violento nei conflitti. Essi hanno anche iniziato a sviluppare un addestramento per coloro che desiderino servire nei team di pace domestici. Tali leader Nordamericani saranno precursori nel testare i curricula di addestramento nel 2005 e nel cercare i fondi affinché istruttori esperti insegnino ai volontari di tutto il Nord America a diventare istruttori per diversi pubblici.

Nel 2004 c’erano 21 Sezioni locali di NP attive in 14 diversi Stati. Tre sezioni internazionali si sono formate in partnership con una o più sezioni negli Usa.

I membri delle sezioni hanno organizzato banchetti informativi agli eventi pubblici, venduto bonds della pace, ospitato eventi di fundraising, eventi pubblici di informazione e feste, tenuto discorsi su NP ai gruppi delle comunità, gruppi religiosi e scuole, e hanno aumentato il numero dei soci.

Molti attivisti nordamericani di NP sono stati in Sri Lanka nella primavera del 2004 per dare assistenza al monitoraggio delle elezioni e per conoscere meglio lo Sri Lanka e il lavoro del team di NP sul terreno. In Settembre i leader delle sezioni di tutto il paese si sono riuniti a Minneapolis per l’annuale conferenza delle sezioni locali – un weekend di addestramento su intervento non violento nei conflitti, fundraising, media, nonché pianificazione strategica e pianificazione dello sviluppo delle sezioni. In Dicembre hanno organizzato un tour di discorsi in 6 città con la co-Presidente dell’IGC Claudia Samayoa.

L’organizzazione membro Nonviolent Peaceforce Canada ha aiutato ad organizzare un meeting di più di 60 rappresentanti di ONG, chiese, polizia, governo e rappresentanti di tutti i partiti del Parlamento per introdurre la possibilità di creare un Servizio di Pace Civile in Canada.




Il progetto di peacekeeping in Sri Lanka (pag. 10)

Il 2004 è stato un anno difficile per lo Sri Lanka. Mentre le elezioni nazionali in primavera hanno registrato meno violenza politica di quanta ci si aspettasse, nell’Est dello Sri Lanka c’è stata molta violenza. Una fazione del movimento armato delle Tigri Tamil (LTTE), basata nell’Est sotto il “Colonnello” Karuna, si è divisa dal suo Alto Comando del Nord e ha cercato di costituire un’organizzazione Tamil separata. Le LTTE hanno eliminato la maggior parte della forza della fazione con un rapido attacco militare in Aprile, ma i sostenitori di Karuna sono ancora attivi dopo più di un anno. La lotta interna tra Tamil ha causato molta della violenza politica nell’Est.

In Dicembre 2004 uno tsunami ha devastato le zone costiere. NP ha risposto rapidamente ai bisogni locali aggiungendo una pagina al nostro sito internet e informando i nostri sostenitori tramite aggiornamenti via e-mail sui modi per contribuire all’assistenza di base attraverso uno dei nostri partners locali, Sarvodaya. In meno di due settimane i sostenitori di NP hanno contribuito con 133.000 dollari, che sono andati direttamente a Sarvodaya per gli sforzi di soccorso e ricostruzione.

Il mandato del progetto di NP è stato rivisto per rispondere a tale disastro (vedi il box a destra). Prima dello tsunami c’erano stati pochi progressi verso la ripresa dei colloqui di pace a livello nazionale nonostante gli sforzi degli intermediari sia dello Sri Lanka che internazionali. Le speranze che il disastro naturale possa unire le LTTE e il governo nel mettere da parte le loro differenze e riprendere i colloqui di pace a livello nazionale devono ancora materializzarsi.

In generale c’è stato un eccesso di fornitura di aiuti e una mancanza di coordinamento per distribuirli. NP ha scoperto aree nelle quali gli aiuti non venivano distribuiti in modo equo o non raggiungevano i destinatari. I membri del team sul campo (FTMs) hanno potuto mettere in atto la propria conoscenza locale di aree meno frequentate dalle agenzie internazionali. Essi hanno accompagnato gli operatori dei diritti umani e hanno facilitato l’accesso attraverso i checkpoints.

I FTMs hanno anche lavorato con gli attivisti locali per aumentare l’inclusione delle ONG dello Sri Lanka e delle comunità colpite nel decision-making degli aiuti e della ricostruzione. Ad esempio, in un’area nella quale i Musulmani sono stati colpiti significativamente, un FTM ha notato che nessun Musulmano era stato inserito nei comitati di coordinamento locali per gli aiuti e la ricostruzione. A seguito di un intervento di NP, i Musulmani sono stati nominati in tali comitati.

“Immediatamente dopo lo tsunami Nonviolent Peaceforce è accorsa in aiuto dello Sri Lanka con donazioni dirette a Sarvodaya... cosa che avete fatto con compassione e vigore... Questo disastro naturale si è aggiunto alle sofferenze di lungo periodo di molte persone di paese prese nella violenza etnica, politica e religiosa associata con il conflitto in Sri Lanka. Ecco perchè è così importante sostenere Nonviolent Peaceforce... (NP) può avere un ruolo vitale ogni giorno così come nel futuro”
Dr. A. T. Ariyaratne, fondatore e presidente di Sarvodaya



Mandato del Progetto Sri Lanka modificato: (pag. 11)

&Mac183; Fornire protezione non violenta alle comunità e ai gruppi colpiti, compresi i lavoratori dello Sri Lanka dei soccorsi e ricostruzione, per permettere loro di vivere e fare il proprio lavoro liberi da interferenze o violenze armate, politiche o fisiche, in atto o minacciate.
&Mac183; Monitorare aree dove NP è attiva e fornire informazioni preparando rapporti regolari, scritti e orali, per le parti interessate.
&Mac183; Identificare le attività di soccorso e ricostruzione che promuovono l’inclusione e la partecipazione delle comunità nonché identificare attività nelle quali il danno è causato da pratiche di parte ed escludenti.
&Mac183; Assistere agenzie che sono nuove nell’area in cui NP opera a perseguire tali principi di inclusione comunitaria e partecipazione.
&Mac183; Identificare miglioramenti o deterioramenti nei conflitti sottostanti nazionali e locali ai quali è diretto l’attuale processo di pace.
&Mac183; Incoraggiare e sostenere il coinvolgimento della comunità nelle attività di soccorso e ricostruzione non solo per promuovere i diritti umani fondamentali al cibo e a un alloggio, ma anche per promuovere l’armonia comunale e uno Sri Lanka in pace.


Valaichchenai
Per rispondere alle continue tensioni nel Distretto di Batticaloa, il team di NP qui è stato aumentato a sei effettivi, riducendo lo staff di altri uffici. Quest’area è per più del 90% Tamil e ha registrato morti per gli scontri tra Musulmani e Tamil. Quest’area è stata anche colpita dalle continue uccisioni “occhio per occhio” tra LTTE e la fazione scissionista di Karuna ed è stata un importante centro di reclutamento per le LTTE.
Molto del lavoro del team ha consistito in cercare modi di evitare che civili innocenti venissero coinvolti nei combattimenti delle LTTE nonché fornire protezione e sostegno per le famiglie e gli attivisti che lavorano sui problemi del reclutamento dei bambini. Il team ha anche lavorato con i gruppi delle comunità Musulmana e Tamil nelle aree segregate etnicamente per fornire protezione e sostenere gli sforzi di peacebuilding.

Jaffna
Le forze governative hanno strappato alle LTTE la maggior parte della penisola nel 1996. La popolazione in quest’area è quasi al 100% Tamil, molti dei quali sono sfollati da quando il governo ha trasformato circa 1/3 del terreno in aree militari, note come Zone di Alta Sicurezza. Le tensioni nell’area derivano dal risentimento della gente per la presenza dei militari, le tasse delle LTTE sugli affari e sulle importazioni nell’area, e testimonianze di arruolamento forzato da parte delle LTTE. NP sta lavorando con gruppi locali e singoli individui per rafforzare la loro capacità di ridurre tali tensioni.

Trincomalee
La composizione etnica di questo distretto costiero orientale è divisa quasi equamente da Musulmani, Cingalesi e Tamil. L’area di Mutur è stata teatro del più alto numero di morti violente dall’inizio del cessate il fuoco nel Dicembre 2001. Il team di NP ha fornito protezione alle comunità minacciate e ha lavorato con i leaders delle comunità per cercare di ridurre la tensione. Ha anche lavorato sui problemi della protezione dei bambini che derivano dalla minaccia di arruolamento da parte dei gruppi militari, ha aiutato a costruire collegamenti tra le comunità Musulmana e Tamil, e ha esaminato modi per ridurre la tensione tra le diverse fazioni all’interno della comunità musulmana.

Matara
Il distretto sulla costa meridionale dell’isola ha una popolazione maggioritariamente cingalese, sebbene ci siano significative minoranze di Musulmani, spesso negli affari, e Tamil indiani (immigrati dell’ultimo secolo che lavorano principalmente nei campi di tè e di caucciù nell’area). Le tensioni più forti qui derivano dalle dispute tra il Governo e i partiti di opposizione, che sono soprattutto cingalesi, sebbene si verifichino anche occasionali esplosioni di violenza dovute a rivalità etniche. Il team qui ha stabilito un’ampia serie di contatti nell’area e ha sostenuto i leaders della società civile nello sviluppo di progetti per affrontare le cause della violenza.

L’efficacia di NP deriva dal fatto che siamo uno staff internazionale ben addestrato impegnato nella non violenza che ha mantenuto la propria indipendenza mentre costruiva forti collegamenti comunitari. Nella situazione post-tsunami, è chiaro che molto sta tornando “normale” nell’Est, tuttavia il potenziale per la violenza tra le comunità e al loro interno continua, e le sofferenze delle persone e dei gruppi continuano.

I membri del team sul campo usano molte tecniche per perseguire la loro missione di lavorare con i peacemakers cingalesi per ridurre e prevenire la violenza, ognuna delle quali viene applicata in modo appropriato alle particolari circostanze. Esse comprendono:

&Mac183; accompagnare gli attivisti della società civile
&Mac183; fornire presenza protettiva nei villaggi e in occasione degli eventi pubblici
&Mac183; monitorare manifestazioni e altre situazioni pericolose
&Mac183; collegare le persone con le risorse
&Mac183; mettere in contatto leaders locali, autorità locali, organizzazioni basate sulle comunità (CBOs) e altri singoli individui
&Mac183; introdurre altre Ong e Ong internazionali nell’area
&Mac183; consultarsi con attivisti locali e gente comune sulle opzioni a disposizione in caso di crisi
&Mac183; fornire luoghi sicuri per gli incontri


L’estate scorsa uno dei nostri teams ha accompagnato un gruppo di madri e un attivista locale dei diritti umani a cercare di ottenere la liberazione di bambini presumibilmente rapiti e convertiti in bambini soldato. I membri del team di NP hanno fornito una presenza di sostegno mentre i negoziati tra le madri e i leaders ribelli continuavano. In serata 26 bambini sono stati liberati con i soldi necessari al biglietto dell’autobus per casa.

Durante le elezioni di Aprile, i teams di NP hanno monitorato i luoghi di registrazione dei candidati per evitare intimidazioni e assassini. Hanno anche aiutato a gettare le basi e fornito supporto logistico per i teams internazionali di breve durata che sono arrivati per monitorare i seggi elettorali. Il peacekeeping di NP ha contribuito alle elezioni più pacifiche della storia recente.



Relazione Finanziaria

Resoconto della posizione finanziaria

ATTIVI

Attivi correnti:
Contanti e equivalenti
Ricevuto
Spese già pagate
Totale attivi correnti
Proprietà e attrezzature
Depositi
Totale attivi

PASSIVI
E ATTIVI NETTI
Passivi correnti:
Conti pagabili
Dovuto a Sarvodaya
Totale passivi correnti
Attivi netti:
Entrate nette dell’anno in corso
Entrate limitate dell’anno in corso
Non limitate
Temporaneamente limitate
Totali attivi netti

TOTALE PASSIVI E ATTIVI NETTI

I resoconti finanziari belga e americano auditati sono disponibili su richiesta



Resoconto delle attività
Per l’anno conclusosi il 31 Dicembre 2004

SOSTEGNO E ENTRATE
Individui
Fondazioni
Governi
Comunità di fede
Contributi in natura
Entrate interessi/dividendi
Totale sostegno e entrate

SPESE
Progetto Sri Lanka
Esplorazioni sul terreno e conoscenza pubblica
Totale servizi di programma

Servizi di supporto:
Gestione e generale
Fundraising
Totale servizi di supporto
Totale spese

CAMBIO NEGLI ATTIVI NETTI
Attivi netti – inizio dell’anno

* 1 Euro = 1,30 US$

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