L’intervento di Nonviolent Peaceforce in Sri Lanka

La ventennale Guerra civile in Sri Lanka è attualmente interrotta da un cessate-il-fuoco negoziato tre anni fa tra il governo dello Sri Lanka's United Front (UNF) (a maggioranza di etnia cingalese) e i ribelli del Liberation Tigers of Tamil Eelam (LTTE). Purtroppo il processo di pace è lontano dall’essersi completamente affermato.
Il ritorno dei rifugiati e degli sfollati, la tensione interetnica e inter-religiosa (singalesi-buddisti, tamil-induisti, grosse minoranze musulmane e cristiane), l’arruolamento di bambini soldato, altre violazioni dei diritti umani continuano a martoriare lo Sri Lanka.

Nel 2002 alcune organizzazioni non governative dello Sri Lanka NGO, tra cui la People's Action for Free and Fair Elections (PAFFREL) chiese a Nonviolent Peaceforce di inviare esperti internazionali preparati per fornire presenza protettiva ai comitati locali.
Le organizzazioni locali per la democrazia e i diritti umani sono preoccupate che la società civile non sia pienamente informata e coinvolta nel processo di pace in corso. Inoltre in diverse comunità ci sono alti livelli di violenza e violazione dei diritti umani, il che rende difficile la partecipazione delle popolazioni locali a associazioni o gruppi per la partecipazione democratica.

Il personale di Nonviolent Peaceforce sta fornendo la presenza protettiva che permette alle associazioni loclai di coinvoplgere le popolazioni, teenre riunioni, monitorare la situazione dei diritti umani e lavorare per aumentare il coinvolgimento della società civile nel processo di pace. Il progetto è programmato fino alla fine del 2006, prolungabile se necessario.

Le tecniche nonviolente usate da Nonviolent Peaceforce sono la presenza protettiva e imparziale, l’accompagnamento non armato, il monitoraggio.
Questo progetto permette quindi alla società civile locale di costruire dal basso consenso per il processo di pace, che rischia di fallire se resta al solo livello diplomatico. Inoltre, come nelle recenti elezioni, ha permesso il monitoraggio in zone rurali anche della fase di iscrizione dei candidati (normalmente trascurata dagli osservatori internazionali ma potenzialmente molto violenta).
Attualmente lo staff di NP è presente, oltre che nella capitale Colombo, a:
Jaffna: nell’estremo nord dell’isola, a stragrande maggioranza Tamil, formalmente sotto controllo governativo ma con una “tassazione parallela” da parte delle Tigri Tamil. Il team di NP collabora col locale Consortium of Humanitarian Agencies.
Batticaloa/ Valachchennai: costa est, tensioni tra Mussulmani e Tamil e per l’arruolamento di bambini da parte del LTTE. Recentemente una scissione interna al LTTE ha “liberato” un migliaio di bambini soldato che, anche grazie al supporto del team di NP (unici internazionali nella zona) alle associazioni locali, ha ritrovato la via di casa.
Trincomalee/Mutur: costa est, citttà con popolazione equamente divisa musulmani/tamil/cingalesi. Facilitare il dialogo interreligioso è l’obiettivo principale del team di NP.
Matara: costa sud, maggioranza cingalese con minoranze musulmane (spesso commercianti) e tamil (lavoratori nelle piantagioni),ha vissuto cruenti scontri governo-opposizione e tra gruppi etnici. Il team di NP accompagna gli attivisti di gruppi locali come PAFFREL, il principale gruppo per il monitoragigo elettorale e dei diritti civili nell’isola.

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