Verbale di Consiglio Direttivo dell'Associazione di Promozione Sociale “IPRI-Rete CCP”: Bologna, 6 Maggio 2012

Il Consiglio Direttivo della Associazione di Promozione Sociale “IPRI (Istituto Italiano di Ricerca per la Pace) - Rete CCP (Corpi Civili di Pace) si tiene a Bologna, presso la sala “Silver Sirotti” della Stazione Ferroviaria, con orario programmato dalle ore 11.00 alle ore 17.00 come da mail di convocazione spiccata in data 28 Aprile 2012, sulla base dell'ordine del giorno:

1. aggiornamenti ed evoluzioni riguardanti i progetti di sostegno alla resistenza popolare nonviolenta in Palestina e per i Corpi Civili di Pace in Kosovo, sia in relazione allo svolgimento della missione di Marzo sia in funzione di ulteriori sviluppi,

2. aggiornamenti e scadenze successive alla presentazione del bando per Krushe Grande presso la Regione Friuli - Venezia Giulia e lavoro con IPSIA - ACLI, sia in relazione allo sviluppo del progetto per Krushe sia per ulteriori ipotesi partenariali,

3. proposte in merito alla riconsegna alla città dell'area ex dal Molin e del “Parco della Pace” a Vicenza e sviluppo di nostre proposte e nostri contatti con l'amministrazione vicentina, sia per gli eventi ad essa legati sia per la proposta del Grundtvig,

4. stato di avanzamento dei lavori di pubblicazione degli atti del convegno di Vicenza ed organizzazione del seminario/ convegno di presentazione, eventualmente in corrispondenza della scadenza del 2 Giugno e compatibilmente con i tempi,

5. partecipazione e contenuti per la riflessione del seminario “La Pace nel Tempo delle Grandi Crisi” del 8-10 Giugno a Roma e lavoro di sviluppo degli ICP sia in relazione allo sviluppo del Tavolo sia in funzione dell'interlocuzione istituzionale.

Il Consiglio avvia  i propri lavori alle ore 11.30 alla presenza di: Maria Carla Biavati (Presidentessa), Alberto L'Abate (Socio Onorario), Gianmarco Pisa (Segretario), Alessandro Capuzzo (Consigliere), Francesco Ambrosi (Consigliere) e Silvano Caveggion. Hanno fatto utilmente pervenire le motivazioni della propria improcrastinabile indisponibilità a partecipare ai lavori del Consiglio sia Gianni D'Elia (Tesoriere) per ragioni familiari, sia Nanni Salio (Consigliere) per precedenti impegni. Unanimemente, il Consiglio decide di affrontare dapprima le questioni di maggiore necessità ed urgenza, legate a quanto si sta organizzando o si deve organizzare a Vicenza, in relazione alla inaugurazione dell'area che diventerà il “Parco della Pace”, al coinvolgimento dell'amministrazione vicentina nelle iniziative e nei progetti dell'organizzazione e alla presentazione degli atti del convegno vicentino del Giugno 2011 in corso di redazione definitiva. Successivamente, il Consiglio decide di riservare tutto il prosieguo della discussione e in particolare la sua sessione pomeridiana ai progetti in corso di sviluppo, tra i quali quello in Palestina (“Raccogliendo la Pace - Olive Harvest 2011 - 2012”), quello in Kosovo (“Corpi Civili di Pace in Kosovo”) e quello in programma per il Convegno di Roma del mese di Giugno (“La Pace nel Tempo delle Grandi Crisi”).

Francesco Ambrosi avvia la riflessione su Vicenza. La pubblicazione degli atti del convegno di Vicenza dello scorso anno è in ritardo a causa delle difficoltà legate alla chiusura dell'ufficio della Casa per la Pace, ora trasferita nella sede dell'assessorato per le Politiche Sociali. Di conseguenza, l'avanzamento stesso della petizione popolare per riservare alla Casa per la Pace uno degli spazi in corso di apertura del “Parco della Pace” nell'area ex Dal Molin è in difficoltà a causa dei problemi intanto intervenuti. Da questo punto di vista, va tenuto presente che nel protocollo per la sdemanializzazione dell'area e per la ri-consegna dell'area alla città si dice che non si può costruire ex-novo ma che l'area deve essere riconsegnata alla cittadinanza vicentina, il che significa che adesso compito dell'amministrazione pubblica e della società civile è individuare le modalità attraverso le quali effettuare questa riconsegna, vale a dire attraverso le quali rendere l'area uno spazio aperto e funzionale per la fruizione sociale e collettiva. In definitiva, per quello che riguarda gli atti del Convegno del Giugno 2011, questi saranno stampati entro la fine del mese di Giugno 2012, saranno strutturati in ca. 500 pagine e raccoglieranno molti contributi, interventi ed analisi in modo tale che tale pubblicazione non costituisca una “banale” pubblicazione di atti, ma rappresenti un vero e proprio testo di approfondimento utile per la ricerca-azione dedicata ai Corpi Civili di Pace. Una parte del finanziamento necessario alla pubblicazione è già disponibile, bisognerà tuttavia curare la parte economica legata alla distribuzione ed agli eventi di promozione, diffusione e presentazione, che dovranno essere realizzati in tutta Italia. L'evento - festa del 2 Giugno si farà comunque a Vicenza e in prossimità dell'area del futuro “Parco della Pace”, sul modello della cosiddetta “festa delle primavere nonviolente”, promuovendolo come evento “vicentino” ma organizzando una partecipazione di carattere nazionale, in modo tale che anche questo evento vada nella direzione della promozione del “Parco della Pace”.

Silvano Caveggion aggiunge ulteriori dettagli sui contenuti del “Parco della Pace”. La discussione sul “che fare” all'interno del Parco deve essere rilanciata e soprattutto arricchita di contenuti, dal momento che sembra essere “bloccata” e “ristretta” all'ambito vicentino. La discussione sta ruotando sino a questo punto intorno a due proposte-guida: a) “il vuoto” sulla base del progetto elaborato dall'architetto Andreas Kipar il quale ha prospettato un'immagine di parco che si contrappone come “vuoto” alla dimensione del “pieno” dell'altra parte (iper-edificato, iper-trafficato, iper-militarizzato etc.), immagine di parco che sembra essere stata accettata, accolta ed assunta anche dal Presidio No-Dal Molin, il quale ha messo in piedi un “Comitato per i Beni Comuni” attraverso il quale sembra muoversi in prospettiva proprio in questa direzione; le indicazioni circa la rifunzionalizzazione dell'area ex Dal Molin sono state raccolte dalla stampa locale ma non vi è ancora un dibattito nazionale: www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Cronaca/230409__vi-cenza_copia_berlino_laeroporto_si_fa_parco_e_aprirlo_coster_poco;

b) il “laboratorio per un nuovo modello di sviluppo” sulla base della proposta avanzata dal Comitato SiAmo Vicenza che serva come luogo pubblico, aperto e funzionale in cui insediare le strutture, le funzioni e i servizi possibili e necessari per coinvolgere tutta la cittadinanza vicentina a riflettere ed agire su nuovo modello di sviluppo, economie alternative, mercato equo-solidale, filiera corta e politica della nonviolenza contro il pensiero e la politica della militarizzazione. Si tratta di un contributo che va decisamente nella direzione della elaborazione del “Parco della Pace” immaginata dalla IPRI - Rete CCP sia perché il tema dei Corpi Civili di Pace rientra naturalmente in quello per un nuovo modello di sviluppo basato sulla nonviolenza anziché sullo “sviluppismo militare” sia perché aprirebbe uno spazio nella direzione dell'applicazione del “Centro per la Previsione e la Prevenzione dei Conflitti Armati e per la Formazione e la Preparazione dei Corpi Civili di Pace” proposto a Vicenza: serenoregis.org/2011/06/seminario-di-studio-per-i-corpi-civili-di-pace-resoconto-di-gianmarco-pisa.

Il Consiglio discute di conseguenza sulle modalità più adeguate, opportune ed efficaci per promuovere l'iniziativa del 2 Giugno ed oltre a Vicenza: promuovere l'iniziativa come evento locale ma puntando al coinvolgimento più ampio possibile di realtà territoriali e nazionali, allo scopo di dare forza al percorso del Parco della Pace e del Centro per i Corpi Civili di Pace; attivare una campagna con una petizione aperta per la realizzazione del laboratorio per un nuovo modello di sviluppo nell'area ex Dal Molin; “sfidare” l'amministrazione vicentina, da una parte dimostrando di avere una base sociale o una "massa critica" sufficiente per sostenere e legittimare politicamente la richiesta del laboratorio e al suo interno del Centro per i Corpi Civili di Pace, dall'altra rilanciando, sollecitando l'amministrazione medesima a produrre nei tempi più brevi un avviso pubblico per la raccolta di idee per il migliore, più condiviso e più efficace, percorso di riutilizzo sociale dell'area est. A tal proposito il Consiglio conviene di definire nei tempi più rapidi un testo-petizione per la realizzazione del “Laboratorio per un Nuovo Modello di Sviluppo” all'interno del quale insediare il “Centro per la Previsione e la Prevenzione dei Conflitti Armati e la Formazione e la Preparazione dei Corpi Civili di Pace” nel Parco della Pace ex Dal Molin da sottoporre ad adesione, approvazione e firma presso tutte le reti del movimento per la pace, per i diritti e nonviolento a partire dal prossimo Forum, promosso dalla Provincia di Roma, dedicato a “La Pace nel Tempo delle grandi Crisi”, dei prossimi 08 - 10 Giugno a Roma (in modo da far convergere su tale posizione l'intero movimento per i CCP,  ICP  e  disarmo/spese militari).

Alberto L'Abate aggiunge che lo sviluppo di questa proposta e, in particolare, l'opzione per un “laboratorio per un nuovo modello di sviluppo” potrebbe utilmente recuperare e valorizzare anche la proposta e la sollecitazione di Tonino Drago per l'obiezione alla guerra, dal momento che lottare contro la guerra e per la pace significa anche, contemporaneamente, lottare contro l'ipertrofia sviluppista e militarista e per un nuovo modello di democrazia e di sviluppo. Va, a tal proposito, fatto osservare che, nel suo ultimo documento, il SIPRI certifica come l'Italia sia l'unico Paese dell'Europa Occidentale ad avere mantenuto sostanzialmente costante il proprio livello di spesa militare. I soldi ricavati attraverso la manovra cosiddetta "Salva Italia" con il taglio di una parte del personale vengono infatti utilizzati per coprire le maggiori spese previste per l'esercizio (formazione e manutenzione) e l'investimento (sistemi d'arma). Il riequilibrio tra i costi del personale (attualmente si arriva quasi al 70%) e le altre voci di spesa militare non si configura come una riduzione dei fondi per la Difesa (oltre 21 miliardi di euro) ma come una specie di “partita di giro” per finanziare altre voci della spesa militare, con un vantaggio automatico per l'industria militare e un assegno in bianco pronto ogni anno per pagare scelte di acquisizione di nuovi sistemi d'arma. Alessandro Capuzzo aggiunge che non solo il 2 Giugno può costituire un “buon inizio” per rilanciare tali istanze, ma anche che può offrire l'occasione per dare corso e mettere a valore la lettera del Movimento Nonviolento, aprendola a tutto il movimento per la pace; di conseguenza è opportuno invitare l'assessore vicentino Giovanni Giuliari sia alle iniziative del 2 Giugno sia al Forum romano della Pace al Tempo delle Crisi; d'altro canto, la proposta di insediare nell'area ex Dal Molin un “laboratorio per un nuovo modello di sviluppo” e, in questa cornice, il centro per i Corpi Civili di Pace va promosso sia nel contesto del Forum romano sia nell'ambito delle riunioni di progetto del Grundtvig del MIR di Torino dal titolo “Dieci Anni per la Pace”, il quale è consistito nella realizzazione di uno scambio di esperienze a livello europeo per valorizzare le attività svolte nell'ambito del “Decennio per una cultura di pace e nonviolenza” e continuare con ulteriori iniziative nel campo dell'educazione alla pace. Il primo incontro internazionale si è svolto nel Febbraio 2011 a Torino, il secondo incontro internazionale nel Settembre 2011 a Budapest; l'ultimo in programma si terrà a Vienna il 16 Maggio prossimo e può essere il luogo in cui presentare l'ipotesi di un Grundtvig basato sulla opzione della costruzione di un Centro per la Prevenzione dei Conflitti Armati e per la Preparazione dei Corpi Civili di Pace, a sua volta basato sulla redazione del Grundtvig - madre già elaborato, discusso e reso disponibile nella biblioteca telematica dei CCP: www.reteccp.org/biblioteca/libri/project.html

Il Consiglio concorda nel dare corso alle seguenti proposte:

a. preparare una petizione di presentazione e di adesione al  “laboratorio per un nuovo modello di sviluppo” a Vicenza,

b. predisporre una “scheda di sintesi” del progetto Grundtvig-madre per il Centro per i CCP per il Comune di Vicenza,

c. indicare l'opzione del Comune quale capofila e del partenariato tra organizzazioni in Italia, Spagna, Belgio e Romania,

d. individuare, in questi Paesi, i possibili partner quali NOVA in Spagna, PATRIR in Romania e De Vuurbloem in Belgio,

e. indicare i possibili trainer, quali A. L'Abate, G. Salio, J. Galtung, D. Fischer, P. Patfoort, e il coinvolgimento di “Transcend”,

f. impostare il crono-programma con due conferenze (iniziale / finale) e una sessione di training della durata di cinque giorni,

g. impostare un budget che sia comunque non superiore a  50.000 € con una ipotesi di costo di progetto opzionale a  20.000 €,

h. attivare il Comune di Vicenza quale capofila e verificare il coinvolgimento della “rete delle città militarizzate” con Vicenza.

Il Consiglio decide inoltre di impostare la presenza, eventualmente attraverso il Grundtvig, di un Centro di Formazione per i CCP nell'area ex Dal Molin a Vicenza, sulla base dell'esempio della valorizzazione effettuata da NOVA del centro di Figueres in Catalogna, quale ipotesi sostenibile di riqualificazione di una area dismessa ex – industriale o ex – militare per finalità di carattere sociale e nonviolento. NOVA, infatti, ha proposto e sta continuando a realizzare la conversione del castello di Sant Ferran di Figueres in Catalogna, storicamente la più grande fortezza militare in Europa, in un vero e proprio castello per la Pace, sotto forma di Centro Interculturale per la Cultura della Pace e per la prevenzione dei conflitti: nova.cat/?lang=en.

Analogamente, viene redatta, su iniziativa di Alberto L'Abate, la lettera con cui sollecitare il movimento nonviolento e per la pace in Italia ad una mobilitazione alternativa in occasione del 2 Giugno affinché la Festa della Repubblica sia effettivamente festa dei cittadini e della repubblica e non festa dell'esercito e delle forze armate, con la loro parata a Roma. Il tutto anche con un rimando alla proposta di mobilitazione a Vicenza e rilanciando la lettera già diffusa dal Movimento Nonviolento.

La lettera viene redatta in particolare con i seguenti punti:

a. appello per un 2 Giugno della cittadinanza e dei cittadini senza le armi e non dell'esercito e delle forze armati o delle armi,

b. sollecitare il supporto al movimento di Vicenza per la smilitarizzazione e la realizzazione del Parco e del Centro per i CCP,

c. promuovere la ricerca di soluzioni per la prevenzione dei conflitti armati sostenendo l'appello del Movimento Nonviolento.

Il Consiglio passa poi al nuovo punto all'ordine del giorno legato alla partecipazione al Forum dedicato a “La Pace nel Tempo delle grandi Crisi” a Roma tra l'08 e il 10 Giugno prossimi. Il Consiglio rileva che, tra le reti nazionali di rifermento, IPRI - Rete CCP è l'unica a non comparire tra i promotori della iniziativa non essendo stata coinvolta sin dalla sua fase iniziale nella costruzione dell'evento; tuttavia, condivide l'orientamento a partecipare e considerare tale Forum come una occasione preziosa sia per confrontarsi con il movimento per la pace complessivamente inteso sui temi ed i progetti in agenda (ad esempio le attivazioni in corso in Kosovo, in Palestina e per Vicenza) sia per avanzare ufficialmente nell'ambito del Forum la proposta per un “laboratorio per un nuovo modello di sviluppo” e, in questo contesto, per un “Centro per la Previsione e la Prevenzione dei Conflitti Armati e per la Formazione e la Preparazione dei Corpi Civili di Pace” a Vicenza. Il senso del Forum è infatti quello di approfondire la discussione e il confronto all'interno della società civile sulle prospettive  del movimento per la pace e la nonviolenza e di rilanciare l'interlocuzione con le istituzioni pubbliche e in particolare con il Ministro della Cooperazione e dell'Integrazione Riccardi per rinnovare la proposta di insediare un tavolo inter-istituzionale in sede ministeriale per l'azione, gli interventi e i corpi civili di pace, sulla scorta dell'esempio della precedente legislatura. IPRI - Rete CCP conferma la propria partecipazione al Forum (saranno presenti A. L'Abate, M. C. Biavati, G. Pisa, G. D'Elia e A. Capuzzo sinora confermati) non tanto nel quadro delle attività del Tavolo ICP quanto prioritariamente per il rilancio del tavolo inter-istituzionale per CCP in sede ministeriale: www.forumpace.org/senza-categoria/forum-nazionale-programma.

Analogamente, IPRI - Rete CCP conferma l'orientamento prevalente tra i propri membri ad aprire una interlocuzione con il c.d. “nuovo soggetto politico” denominato ALBA, per far entrare i temi della nonviolenza, della prevenzione dei conflitti armati e dei Corpi Civili di Pace all'interno della loro piattaforma e tra i loro documenti, utilizzando questo approccio come antesignano della futura azione di advocacy da sviluppare presso le coalizioni democratiche per fare in modo che il tema della sperimentazione e realizzazione dei Corpi Civili di Pace entri nel programma di una futura coalizione di Governo, sull'esempio del 2006 nell'ambito delle Fabbriche per il Programma di R. Prodi (www.soggettopoliticonuovo.it/wp-content/uploads/2012/03/il_nostro_percorso.pdf). Il modello di riferimento non è quello della advocacy presso questo o quel partito o questa o quella organizzazione politica, dal momento che questo finirebbe per etichettare politicamente e strumentalizzare politicamente la campagna per i CCP, bensì quello degli “Stati Generali della Solidarietà e della Cooperazione” del 2005 in cui l'interlocuzione e la advocacy istituzionale maturò quale esito di un percorso di interlocuzione e di confronto con soggetti politici e istituzionali. In questo senso è utile aggiornare il documento conclusivo degli “Stati Generali della Solidarietà”

(www.ongitaliane.org/it/documenti-le-idee/39-stati-generali-della-solidarieta-e-cooperazione-internazionale.html)

specie su:

a) promuovere le differenti forme di impegno civile nelle situazioni di conflitto, quali: interposizione, diplomazia popolare, ricostruzione del tessuto civile, riattivazione di processi democratici, accompagnamento civile, monitoraggio elettorale e dei diritti umani, riconciliazione tra le parti, anche nell’ottica della sperimentazione di Corpi/Servizi Civili di Pace;

b) creare un istituto nazionale di ricerche e studi per la pace, il disarmo e la prevenzione dei conflitti che, senza perdere il legame con le esperienze già avviate dal mondo accademico e di società civile, garantisca fondi e coordinamento (a questo allude la proposta di IPRI - Rete CCP di un “Centro per la Prevenzione dei Conflitti Armati e per la Formazione dei CCP”);

c) promuovere e sostenere una forte azione culturale di educazione alla pace, rivolta a tutte le realtà educative e formative che operano sul nostro territorio e nei Paesi in cui sono presenti progetti di solidarietà e di cooperazione (traendo spunto anche da quanto realizzato nell'ambito del progetto di formazione, educazione e campagna degli “Interventi Civili di Pace”).

Il Consiglio condivide infine la sollecitazione a ri-presentare al ministro Riccardi la lettera per il rinnovo degli albi nazionali degli obiettori di coscienza al servizio militare sentendo per tutti gli aggiornamenti Tonino Drago, proponente della lettera.

Il Consiglio passa quindi all'ulteriore punto all'ordine del giorno legato ai progetti in Kosovo. Il nuovo progetto per le donne di Krushe Piccola in Kosovo per il sostegno alla produzione lattiero-casearia e il supporto alle produzioni artigianali locali quale forma di empowerment di genere e sviluppo democratico di società civile nel post-conflitto kosovaro è stato presentato alla Regione Friuli - Venezia Giulia e vede come capofila il Comitato Pace Convivenza e Solidarietà “Danilo Dolci”, in partenariato con IPRI - Rete CCP e IPSIA-ACLI sulla base dell'assessment e della verifica di fattibilità realizzata da G. Pisa e M. C. Biavati in occasione della missione di progetto per i Corpi Civili di Pace. Il progetto può costituire uno spunto utile per attivare sul Kosovo e, attraverso questo, sui Corpi Civili di Pace, nuovamente il Comune di Vicenza e fornire l'occasione per attivare uno scambio di “donne con donne” tra le donne della Ragnatela e le donne di Krushe per lo sviluppo economico e sociale dal basso e per il radicamento locale delle proposte di empowerment di genere e di comunità. Il progetto in corso di svolgimento è quello dedicato ai “Corpi Civili di Pace in Kosovo” per il sostegno della società civile locale, la ricostruzione delle condizioni per il confidence building locale e la formazione di facilitatori/operatori locali quale condizione per la costituzione di Corpi Civili di Pace attivi a livello locale, ideato e proposto dagli “Operatori di Pace – Campania” in partenariato con IPRI - Rete CCP e con  la rete partenariale locale, approvato e finanziato dal Comune di Napoli ed ora in corso di sviluppo, sia in relazione allo svolgimento della terza ed ultima fase del progetto in corso, sia in relazione ad una proposta di nuovo progetto basato sugli importanti conseguimenti di quanto sin qui realizzato (www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/16621). Quanto al percorso sin qui sviluppato: si è conclusa con successo anche la seconda missione di progetto durata dal 19 al 31 Marzo 2012 che ha consentito sia di realizzare incontri focalizzati con i partner locali per la promozione dell'idea e della concezione dei CCP sia di effettuare training formativi per ca. 25 operatori e facilitatori locali che a loro volta hanno mostrato interesse e propensione a continuare il lavoro di facilitazione sociale e di gestione conflitti. Quanto al percorso da realizzare: si vanno ad organizzare due cicli di conferenze, le quali cominceranno sin dal prossimo mese di Giugno con il previsto arrivo in Italia di una facilitatrice e testimone del conflitto e del post-conflitto kosovaro con la quale si organizzeranno due conferenze in date e luoghi da definire, e proseguiranno orientativamente tra Settembre e Ottobre 2012 con l'arrivo dei facilitatori partner locali e un'ulteriore missione degli operatori italiani per il set di conferenze. Il Consiglio approva infine la proposta di un nuovo progetto, promosso dagli “Operatori di Pace - Campania” in partenariato con IPRI - Rete CCP presso il Comune di Napoli, sulle memorie tradizionali quali istanze di costruzione della fiducia e di riappropriazione della appartenenza (condivisa) attraverso le tre comunità salienti (albanese serba e Rom) in loco.

Tale progetto può essere a sua volta presentato presso la Tavola Valdese e inoltrato a Tonino Drago per l'Università di Pisa.

Il Consiglio passa poi all'ulteriore punto di ordine del giorno dedicato alla Palestina. Il progetto “Raccogliendo la Pace” dedicato alla raccolta delle olive e all'accompagnamento nonviolento dei pastori in Palestina si sviluppa oggi con tre partner, il “Servizio Civile Internazionale”, l' “Associazione per la Pace” e “Un Ponte per … ”. Il quadro di progetto è in questo momento - tra le altre cose - impegnato in una valutazione in ordine alla conferma di questo partenariato anche per le implementazioni del progetto nei prossimi anni, nonché in una valutazione in ordine alla estensione del partenariato anche ad altre realtà tra le quali in primo luogo IPRI - Rete CCP della quale è stata unanimemente riconosciuta la qualità dell'impegno sin qui profuso. Un lavoro collaterale assai significativo che IPRI - Rete CCP ha già proposto e che è in corso di definizione, da elaborare e sviluppare insieme con gli altri partner di progetto, è relativo alla raccolta delle storie, delle memorie e delle testimonianze dell'impegno civile in Palestina, vale a dire la storia e le storie degli/delle attivisti/e civili per la pace e la nonviolenza nei Territori Palestinesi, finalizzata a una pubblicazione sulla storia del volontariato di pace in Palestina.

Avendo esaurito gli argomenti all'ordine del giorno, la riunione è sciolta alle ore 17.00 ed aggiornata a data da destinarsi.

Napoli: 9 Maggio 2012

Il segretario, Gianmarco Pisa

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