La "Carta Di Venezia" 2003
(Venezia, 23 -24 e 25 Ottobre 2003)

Carta per lo Studio e la Protezione dell’Ambiente e degli Ecosistemi

IL RISPETTO DELLA MADRE TERRA COMPORTA CHE OGNI UOMO
È CUSTODE DELLA TERRA

Preambolo
La Conferenza promossa dall’Accademia Internazionale di Scienze Ambientali, riunita a Venezia dal 23 al 25 ottobre 2003,

RICHIAMA e ribadisce i principi e i contenuti di tutte le risoluzioni e dichiarazioni internazionali a partire dalla Dichiarazione della Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente adottata a Stoccolma il 16 giugno 1972, dalla Carta di Rio del 1992 e dalle successive Conferenze sino alla Conferenza di Johannesburg del 2002;

E’ CONSAPEVOLE che la “questione” ambiente ha ormai superato i confini comunali, regionali e statali ponendosi ormai sul piano sovranazionale, globale e planetario;

RITIENE che l’esame dei problemi relativi all’uso delle risorse implichi, oggi, l’analisi della loro progressiva rarefazione e distruzione con evidenti rischi per l’ ecosistema, come testimoniato dalla scomparsa di specie vegetali ed animali, avvenuta negli ultimi tre secoli, nonchè dalla grave compromissione di quelle ancora esistenti;

OSSERVA che va emergendo, sia a livello istituzionale di governo che presso le comunità dei popoli, la consapevolezza di dover incrementare strumenti adeguati di conoscenza, studio e tutela degli ecosistemi in una prospettiva interdisciplinare, l’unica in grado di fornire risposte efficaci di fronte alla complessità del tema ambiente;

RILEVA come tale prospettiva implichi lo studio e la valutazione:
1) del dato storico ed antropologico-culturale (origine, tempo e modo del sorgere dell’alterazione ambientale e di come tale alterazione sia stata affrontata al fine di verificare la possibilità di recupero delle antiche tradizioni sull’uso delle risorse e della identità storico-culturale delle comunità);
2) del dato economico (contesto economico in cui è sorta l’alterazione; quali interrelazioni ne sono la causa e/o concausa; quali strumenti e/o modelli economici occorre utilizzare per garantire uno sviluppo compatibile);
3) del dato politico (individuazione delle diverse soluzioni adottate dagli Stati e dalle singole comunità);
4) del dato scientifico (cause dell’alterazione sotto il profilo biogeochimico ed esame delle soluzioni oggi fornite dalla scienza per ridurre e/o eliminare tale alterazione);
5) del dato sanitario (tutela della salute);
6) del dato giuridico-normativo (norme di tutela degli ecosistemi e individuazione delle iniziative istituzionali da promuovere per rendere effettiva tale tutela).

SOTTOLINEA la necessità che ogni iniziativa in materia ambientale, sia pubblica che privata deve avere per scopo la creazione di nuovi livelli di cooperazione tra gli Stati e fra i popoli, favorendo la conclusione di accordi internazionali che tengano conto degli effettivi interessi e delle legittime aspettative delle comunità sociali e degli individui al fine di garantire e tutelare l’integrità del sistema globale dell’ambiente in raccordo con le esigenze di uno sviluppo sostenibile.

AFFERMA la necessità della coevoluzione armonica fra l’uomo e l’ambiente.

Tanto premesso

L’ Accademia Internazionale di Scienze Ambientali:

1)   DICHIARA di conformare la propria attività ai principi fondamentali, già fissati dalla Carta di Rio, in particolare in tema: - di accesso alle informazioni ambientali e di partecipazione ai processi decisionali; - di sviluppo sostenibile; - di sostegno ai Paesi del sud del mondo nella elaborazione e nella attuazione di adeguate politiche ambientali; - di ripudio della guerra e di promozione della pace tra i popoli come garanzia per lo sviluppo e la protezione dell’ ambiente.

2) DICHIARA altresì di uniformarsi ai seguenti ulteriori principi, essi pure assunti come fondamentali per lo svolgimento della sua attività:

I L’ambiente è costituito dagli ecosistemi naturali, dall’uomo, dalla loro reciproca interazione e dunque dalla storia, dal patrimonio storico-artistico e culturale di ogni Nazione, incluso l’ecosistema urbano;
II Ambiente, produzione e lavoro sono diritti che non possono e non devono essere antitetici, rappresentando valori e principi complementari e compatibili III Il principio di compatibilità esprime:
III.1 La ricerca da parte di tutti i soggetti, pubblici e privati, di ogni soluzione e decisione rivolta ad uno sviluppo equilibrato e sostenibile delle risorse.
III.2 La consapevolezza che per garantire lo sviluppo economico non si possa prescindere dal rispetto della storia dell’uomo e delle forme di utilizzo delle risorse, anche e soprattutto di quelle più antiche e/o espressione di identità storico-culturali di collettività.
III.3 L’impegno perchè ogni politica sia volta a sperimentare, provare ed adottare soluzioni che garantiscano il rispetto degli ecosistemi e dei loro cicli riproduttivi.
IV Il principio di responsabilità ambientale comporta che chiunque abbia causato con la propria condotta – attiva e/o omissiva – danni all’ambiente sia tenuto – a sue spese – al ripristino ambientale e/o al risarcimento dei danni prodotti all’equilibrio naturale ed ad ogni danno che l’uomo abbia dovuto patire per effetto di quella alterazione ambientale, nonchè ad ulteriori specifiche forme di compensazione ambientale anche al di là della ristrettezza della formula “chi inquina paga”.
V La tutela transfrontaliera deve costituire un fine prioritario nella politica ambientale degli Stati. In particolare: • ogni azione unilaterale diretta a risolvere i grandi problemi ecologici transfrontalieri o mondiali, dovrà fondarsi, per quanto possibile, sul consenso internazionale; • in tale contesto va promossa ogni utile iniziativa finalizzata a qualificare i reati ambientali transfrontalieri o con danni gravi agli ecosistemi quali crimini contro l’Umanità; • deve essere altresì promossa ogni iniziativa che possa estendere la competenza della Corte penale internazionale ai crimini di cui al punto che precede.
VI La tutela dell’ambiente non può in alcun caso essere disgiunta dalle esigenza di tutela e valorizzazione del paesaggio e del patrimonio storico-monumentale-artistico ed archeologico di ogni Paese e deve essere coniugata con una efficace tutela del territorio.

3) INDIVIDUA i seguenti ulteriori obiettivi della propria attivita’: - Strategie di risparmio ed ottimizzazione dei consumi di energia e di materie prime quale presupposto indefettibile e componente prioritaria di ogni relativa politica. - Promozione e Sostegno del volontariato per l’ambiente come funzione insostituibile nell’interesse di tutti gli Uomini, momento essenziale di raccordo con le istituzioni di formazione, ed in primo luogo con le scuole di ogni ordine e grado, utile strumento per l’educazione e l’occupazione giovanile, nonchè per la crescita di cittadini consapevoli. - Promozione di ogni iniziativa, legislativa, scientifico - tecnologica, nonché afferente ad ogni disciplina (storica, antropologico-culturale, medica, ecologica, giuridica ed economica) utile per garantire la migliore informazione e partecipazione dei cittadini alle scelte decisionali comportanti rilevanti rischi ambientali, in particolare nei processi di Valutazione di impatto ambientale e di Valutazione ambientale strategica e di ripristino ambientale. - Promozione della massima conoscenza dell’ambiente, del paesaggio e del territorio anche al fine di stimolare un processo di identificazione dei cittadini con i valori della loro cultura e del rispetto dell’Ambiente; - Elaborazione e sviluppo di efficaci strategie di prevenzione basate sui seguenti principi:

1. Ogni Stato ed ogni ente competente (ivi inclusa ogni autorità sanitaria) devono promuovere una diffusa campagna volta a sensibilizzare l’opinione pubblica, il mondo del lavoro e quello dell’impresa, sulla importanza della adozione dei sistemi automatici di controllo delle fonti di inquinamento pericolosi per la salute;
2. La VIA e la VAS ed ogni altro strumento ispirato alla previsione- prevenzione di eventuali impatti transfrontalieri devono essere necessari per ottenere l’autorizzazione all’esercizio di attività produttive nocive e/o altamente pericolose;
3. La qualificazione della pericolosità di un’attività, sarà dedotta: - dalla passata, specifica e negativa esperienza della attività di volta in volta considerata, definitivamente comprovata da atti dell’autorità giudiziaria ovvero da provvedimenti di pubbliche amministrazioni; - dalla letteratura scientifica sugli effetti dannosi dell’attività, unita alla prova della sussistenza, nella specie, di caratteristiche strutturali-produttive insalubri; - dall’accertamento operato da Istituzioni il cui valore scientifico sia riconosciuto, in sede di Convenzione, dagli Stati contraenti.
- Studio e promozione di politiche e strumenti di precauzione basate sul principio della Carta di Rio, secondo cui l’assenza di certezza scientifica assoluta non deve servire da pretesto per differire l’adozione di misure adeguate ed effettive, anche in rapporto ai costi, dirette a prevenire il degrado ambientale con riferimento ad ogni attività pericolosa per la salute dell'uomo, per il mondo animale, per quello vegetale;
- Il rispetto del principio di precauzione dovrà essere attuato mediante un efficace sistema di monitoraggio delle attività pericolose e a rischio. Dovrà essere privilegiata la creazione di una banca dati mondiale quale rete interdisciplinare di informazione al servizio delle collettività.

A tal fine l’Accademia propone la creazione di un corpus interdisciplinare che abbia come primo scopo la elaborazione di un atlante satellitare sullo stato di salute del pianeta terra. Dovranno essere promossi incontri internazionali fra istituzioni pubbliche e private per migliorare scambi di informazioni. L’Accademia auspica, al rigurado, la creazione di un Osservatorio sullo stato di ratifica e di attuazione di trattati e convenzioni internazionali.

Venezia, 25 Ottobre 2003


Il Presidente
Adolfo Perez Esquivel

Il Presidente Vicario
Antonino Abrami

I Vice Presidenti
Giuseppe Cartei
Marcelo Enrique Conti

Il Tesoriere: Giuseppe Arras

Il Segretario Generale: Daniela Napoli

I Soci Fondatori
Marino Folin, Pier Francesco Ghetti, Giorgio Palù, Salvatore Bellomia, Giovanni Fratto, Riccardo Fuzio, Flaminia Gallo, Marina Dachà, Vasile Cristea, Otmaro Enrique Roses, Eugenio Vassallo, Giuseppe Zupo.

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