Jean-Pierre Vernant è morto martedì 9 gennaio 2007 a novantatré anni. L&Mac226;11/1/7, il manifesto gli ha dedicato una pagina. Vi si legge: Il percorso esistenziale di Vernant lo portò a incrociare la sua attività di studioso dell&Mac226;antichità classica alla militanza politica, che inaugurò durante la Resistenza per poi iscriversi alle file del partito comunista francese. Vernant ha di fatto rivoluzionato in senso veramente copernicano gli studi di Scienze dell&Mac226;Antichità. Lo si vede bene proprio nel suo Mito e pensiero presso i Greci. Seguono alcune frasi del suo libro - Senza frontiere Memoria, mito e politica pubblicato nel 2005 da Raffaello Cortina Editore (trad. it. di Arianna Ghilardotti): Nella coscienza eroica, perché la vita meriti di essere vissuta, bisogna porsi su un altro piano rispetto a quello dei valori terreni, puntare al di là di tutti questi mutevoli vantaggi. Oggi si direbbe - ma i Greci non pensavano in questi termini - che il disprezzo riguarda i valori del mercato che si scambiano, che si misurano più o meno in moneta. Il valore aggiunto&Mac226; che non si compra, che è totalmente a parte, è la propria vita; ed è questa vita che dà una dimensione eroica all&Mac226;esistenza, che fa sì che sia meglio vivere poco e cadere in battaglia piuttosto che vivere molto e morire nel proprio letto, senza essersi mai elevati al di sopra dell&Mac226;ordinario. ...Mettere il potere al centro significa che le decisioni di interesse comune saranno prese al termine di un dibattito pubblico in cui ognuno potrà intervenire, e che la loro esecuzione sarà assicurata dall&Mac226;insieme dei cittadini: questi verranno al centro a turno per occupare e poi cedere ad altri l&Mac226;incarico delle varie magistrature, sicché la legge (nomos) e la giustizia (dike) si sostituiranno al potere sovrano. Non ci sarà altro re che la legge comune: nomos basileus. Questa neutralizzazione del potere presuppone anche che esso abbia perduto il suo carattere di sacralità e che gli interessi comuni del gruppo, le faccende umane, siano trattate come un campo che ha a che fare, attraverso il dibattito, con l&Mac226;analisi intellettuale, l&Mac226;esperienza meditata, la riflessione positiva ...Il vero coraggio interiore è non cedere, non piegarsi, non rinunciare: essere il granello di sabbia che i mezzi più pesanti, quelli che schiacciano tutto al loro passaggio, non riescono a spezzare ...Ho studiato la Grecia antica per più di mezzo secolo: la religione, la letteratura, le istituzioni, le arti plastiche, le scienze, la filosofia. Per comprenderle meglio ho cercato di farmi greco interiormente, nei modi di pensare e nelle mie forme di sensibilità. Che lezioni ne ho tratto? Anzitutto l&Mac226;esigenza di una totale libertà di spirito: nessun divieto, nessun dogma, in nessun campo, deve ostacolare una ricerca critica, un&Mac226;indagine priva di pregiudizi. Poi, che il carattere umano dell&Mac226;uomo è legato alla sua condizione di cittadino, alla sua partecipazione attiva a una comunità di eguali in cui nessuno può esercitare alcun potere di dominio su un altro. E infine che il mondo di cui facciamo parte è bello, questo mondo che è infinitamente più grande di noi e può distruggerci, ma di cui dobbiamo accettare con gratitudine, come un dono, tutte le occasioni che ci offre per scoprire le meraviglie che racchiude, le sue luci accanto alle sue ombre e alle sue notti ...L&Mac226;invenzione della politica va di pari passo con il deposito del potere al centro, affinché non appartenga più a nessuno e, divenuto comune, non possa più significare il dominio di qualcuno su nessuno dei membri della comunità. La situazione è tutta diversa nelle nostre società moderne, in cui è lo stato che esercita la sovranità di un monarca. Il potere, invece di essere deposto al centro, ossia esercitato da tutti senza appartenere a nessuno, si ritrova fissato in alto, al di sopra dei cittadini, nelle mani di coloro che sono tenuti a rappresentarlo per delega. Di fronte a questo potere gli individui, che gli sono sottomessi, sono concepiti come atomi provvisti di diritti inalienabili. La regola del gioco è ormai definire i confini da non oltrepassare, tra il potere dello stato sovrano e la libertà dei cittadini. Da ieri a oggi, dalla democrazia antica alla democrazia moderna, sussiste sicuramente una continuità per quanto riguarda l&Mac226;importanza del fattore politico! Ma il concetto di potere sovrano, nelle grandi nazioni moderne, ha ripreso il suo posto, mentre l&Mac226;individuo è emerso come un centro di riferimento inevitabile su tutti i piani della vita collettiva ...Perché esista veramente un dentro, bisogna anche che questo si apra verso il fuori e possa così accoglierlo in sé. Per essere se stessi, è necessario proiettarsi verso ciò che è estraneo, prolungarsi in esso e per mezzo di esso. Rimanere chiusi nella propria identità equivale a perdersi e a cessare di esistere. Ci si conosce e ci si costruisce mediante il contatto e lo scambio con l&Mac226;altro. Tra le rive dello stesso e dell&Mac226;altro, l&Mac226;uomo è un ponte. |