| Eva Cantarella Ricorda Jean-Pierre Vernant Tratto dal "Corriere della Sera" dell'11 gennaio 2007.
 
 
 Eva Cantarella, docente universitaria di diritto romano e di diritto greco;ha pubblicato molte opere sulla cultura antica ed e' autrice di fondamentali
 ricerche sulla condizione della donna nelle culture antiche.
 Dall'enciclopedia multimediale delle scienze filosofiche riprendiamo la
 seguente scheda: "Nata nel 1936 a Roma, Eva Cantarella si e' laureata in
 giurisprudenza nel 1960 presso l'universita' di Milano. Ha compiuto la
 propria formazione postuniversitaria negli Stati Uniti all'Universita' di
 Berkeley e in Germania all'universita' di Heidelberg. Ha svolto attivita'
 didattica e di ricerca in Italia presso le universita' di Camerino, Parma e
 Pavia e all'estero all'Universita' del Texas ad Austin ed alla Global Law
 School della New York University. E' professore ordinario di Istituzioni di
 diritto romano presso la facolta' di giurisprudenza dell'universita' di
 Milano, dove insegna anche diritto greco. Partendo dalla ricostruzione delle
 regole giuridiche, le ricerche di Eva Cantarella, sia in campo romanistico
 che grecistico, tendono da un lato a individuare la connessione tra le
 vicende politiche ed economiche e la produzione normativa, e dall'altro a
 verificare la effettivita' delle norme stesse, analizzando lo scarto tra
 diritto e societa', la direzione di questo scarto e le ragioni di esso". Tra
 le opere di Eva Cantarella: La fideiussione reciproca, Milano 1965; Studi
 sull'omicidio in diritto greco e romano, Milano 1976; Norma e sanzione in
 Omero. Contributo alla protostoria del diritto greco, Giuffre', Milano 1979;
 L'ambiguo malanno. Condizione e immagine della donna nell'antichita' greca e romana, Editori Riuniti, Roma 1981; Tacita Muta. La donna nella citta'
 antica, Editori Riuniti, Roma 1985; Pandora's Daughters, Bpod, 1987; Secondo natura. La bisessualita' nel mondo antico, Editori Riuniti, Roma 1988; I supplizi capitali in Grecia e a Roma, Rizzoli, Milano 1991; Diritto greco, Cuem 1994; Passato prossimo. Donne romane da Tacita a Sulpicia, Feltrinelli, Milano 1996; (con Giulio Guidorizzi), Profilo di storia antica e medievale, Einaudi Scuola, 1997; Pompei. I volti dell'amore, Mondadori, Milano 1998; (con Luciana Jacobelli), Un giorno a Pompei. Vita quotidiana, cultura, societa', Electa, Napoli 1999; Storia del diritto romano, Cuem, 1999;
 Istituzioni di diritto romano, Cuem, 2001; (con Giulio Guidorizzi), Le
 tracce della storia, Einaudi Scuola, 2001; Itaca. Eroi, donne, potere tra
 vendetta e diritto, Feltrinelli, Milano 2002; (con Lorenzo Gagliardi,
 Marxiano Melotti), Diritto e sessualita' in Grecia e a Roma, Cuem, 2003;
 (con Giulio Guidorizzi), L'eredita' antica e medievale, Einaudi Scuola,
 2005; L'amore e' un dio, Feltrinelli, Milano 2006; Il ritorno della
 vendetta, Rizzoli, Milano 2007; altre opere a destinazione scolastica: (con
 Giulio Guidorizzi), Corso di storia antica e medievale, Einaudi Scuola; (con
 Giulio Guidorizzi), Il mondo antico e medievale, Einaudi Scuola; (con Giulio
 Guidorizzi), La cultura della storia. Laboratorio, Einaudi Scuola; (con
 Giulio Guidorizzi), Lo studio della storia. Laboratorio, Einaudi Scuola;
 (con Giulio Guidorizzi), Storia antica e medievale, Einaudi Scuola; (con
 Giulio Guidorizzi), Antologia latina, Einaudi Scuola; (con Giulio
 Guidorizzi, Laura Pepe), Letteratura e storia di Roma antica. Antologia
 degli autori latini, Einaudi Scuola; (con G. Martinotti), Cittadini si
 diventa, Einaudi Scuola; (con E. Varni, Franco Della Peruta), La memoria
 dell'uomo, Einaudi Scuola
 
 
 
 E' impossibile, in poche righe, dire quel che si vorrebbe di Jean-Pierre
 Vernant, nell'apprendere la sua scomparsa a Parigi. Impossibile rendere
 almeno in parte giustizia alla grandezza di un uomo che non e' stato solo
 uno dei piu' grandi intellettuali del nostro tempo. Bastava sentirlo parlare
 una sola volta per capire che non si trattava solo di uno dei grecisti piu'
 originali del secolo ventesimo, ma anche una persona straordinaria per
 gentilezza, modestia e un perdurante, appassionato interesse alla vita.
 Negli anni tra il '43 e il '45, l'impegno politico lo aveva portato (giovane
 militante comunista, poi fortemente critico nei confronti del Pcf) a
 militare nella Resistenza francese. E a chi gli domandava come potesse
 conciliare ricerca e politica raccontava di quando, nel corso di un
 dibattito, un giovane gli aveva chiesto se esistesse un nesso tra la sua
 lettura di Omero e la sua attivita' nella Resistenza. In un primo momento la
 domanda lo aveva scandalizzato: poi si era reso conto dei legami che avevano
 tessuto una sorta di rete invisibile di corrispondenze tra il suo passato e
 la sua interpretazione dei poemi omerici. L'esperienza di combattente aveva
 orientato la sua ricerca "erudita", facendogli privilegiare determinati
 aspetti della poesia epica: l'ideale eroico, la vita breve dell'eroe, la sua
 "bella morte", l'oltraggio al cadavere, la gloria imperitura, vero onore al
 di la' della morte, la memoria del canto poetico.
 *
 La politica e la Grecia, dunque. Una Grecia diversa, nuova, che Vernant ci
 ha aiutato a scoprire nel 1965, anno di pubblicazione di Mito e pensiero
 presso i Greci. Un libro fondamentale, per chi era, allora, un giovane
 studioso. Riprendendo la parola d'ordine lanciata pochi anni prima da
 Zebedei Barbu, Vernant invitava a tornare ai greci. Non i greci "del
 miracolo" beninteso. Bisogna cercare, diceva Vernant, quell'uomo greco
 antico che non puo' essere separato dal quadro sociale e intellettuale di
 cui e' al tempo stesso creatore e prodotto. Bisogna scrivere una storia
 dell'uomo interiore solidale a quella delle civilta'.
 L'invito a tornare ai greci venne accolto con entusiasmo dagli antichisti
 che sentivano la necessita' di un approccio nuovo, che ridesse un senso agli
 studi classici. I greci che Vernant invitava a riscoprire erano al tempo
 stesso prossimi e "altri". Su versanti diversi, l'"alterita'" dei greci
 divenne oggetto di ricerche fondamentali. I greci non erano piu' gli stessi,
 si era aperta la via allo studio delle condotte eterodosse che le sette
 raccomandavano per contestare la regola civica, venivano alla ribalta gli
 esclusi dalla citta', i marginali, gli schiavi, le donne.
 *
 Ogni libro di Vernant offriva un nuovo spunto, ed erano tanti, da Mito e
 tragedia nell'antica Grecia a Le origini del pensiero greco, da Le astuzie
 dell'intelligenza nell'antica Grecia a Nascita di immagini. E ancora: La
 morte negli occhi, Mito e tragedia due, Senza Frontiere. Memoria mito e
 politica. Direttore alla "Ecole des hautes etudes" dal 1958, fondatore del
 Centre Gernet, dal 1975 al 1984 al College de France, quindi all'Academie
 Francaise, Vernant ha ricevuto innumerevoli premi e riconoscimenti. A dargli
 la sopravvivenza (quella che gli eroi omerici cercavano con la "bella
 morte") saranno le sue opere, che hanno dato ai classici un nuovo futuro.
 
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