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Persone, Non Numeri
di Cindy Sheehan
Tratto da La Nonviolenza e in Cammino
[Ringraziamo Maria G. Di Rienzo (per contatti: sheela59@libero.it) per averci messo a disposizione nella sua traduzione il seguente testo di Cindy Sheehan. Cindy Sheehan ha perso il figlio Casey in Iraq; per tutto il mese di agosto e' stata accampata a Crawford, fuori dal ranch in cui George Bush stava trascorrendo le vacanze, con l'intenzione di parlargli per chiedergli conto della morte di suo figlio. Intorno alla sua figura e alla sua testimonianza si e' risvegliato negli Stati Uniti un ampio movimento contro la guerra]
Ho ricevuto questa mail l'altro giorno. Ho tolto i nomi: "Cara signora Sheehan, non sapevo come contattarla, cosi' le mando questo messaggio tramite il sito web. Volevo solo ringraziarla. Mio cugino, 30 anni, originario dell'Indiana, e' uno dei cinque soldati uccisi sabato 15 ottobre, il famoso 'giorno di pace' in Iraq. Lascia sua moglie, due bambini, e tutti noi parenti. Al momento stiamo aspettando la conferma dell'esame del dna per l'identificazione. Voleva ringraziarla per il testo che ha scritto al proposito. La perdita della vita di mio cugino e di quelle dei suoi compagni non fanno certo di quel giorno un giorno di pace. La ringrazio per tutto quello che sta facendo". E questa l'ho ricevuta oggi da una madre disperata di Gold Star Families for Peace: "Ho cosi' tante domande in mente. Come posso fermare il dolore che mi strazia il petto, come lo faccio? Come posso continuare a respirare ma non riesco a vivere? Come la tengo, la mia anima, nel mio corpo? Come faccio a chiudere gli occhi e cedere al sonno, sapendo che mi risvegliero' in quello che non e' un incubo, ma la mia vita? Come posso farcela senza quel viso, che mi portava piu' gioia di quanta meritassi, e su cui non posero' mai piu' lo sguardo? Come faccio a porre fine all'urlo che nessun altro sente tranne me? Per favore, dimmelo. Come posso vivere senza mio figlio, senza il mio cuore, senza piu' gioia? Ti prego, dimmelo. Come faccio?". La terza l'ho ricevuta ieri da una madre il cui figlio si e' suicidato. Soffriva di sindrome post-traumatica dopo essere tornato dall'Iraq: "Il governatore Mitt Romney ci ha ricordato che i soldati morti erano degli adulti che avevano fatto delle scelte. Ha ricordato a tutti che i nostri figli avevano scelto di arruolarsi. Direi che 'sono stati arruolati aggressivamente' sarebbe stata una frase migliore. E a nessuno di loro e' stata detta la verita', e come mio figlio molti hanno scoperto di aver compiuto un grosso errore. Non riesco a non pensare a mio figlio Jeffrey. Lo vedo quando aveva undici anni, saltare di gioia perche' lo portavo in auto dai suoi amici. E' cosi' reale, per me. E' come se potessi allungare una mano e toccarlo. Questo nostro governo ha creato per noi un mondo infernale, in cui dovremo continuare a vivere per il resto dei nostri giorni".
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Quale altra vita verra' distrutta oggi? Quale altra famiglia sara' scelta a caso dall'universo per soffrire questo? Ci sono molte persone nel nostro paese, oggi, che sono felicemente sicure: sanno che la loro vita non verra' sconvolta perche' il loro figlio e' stato ucciso in una guerra senza senso. Ogni membro della nostra criminale amministrazione e' certo di questo. Ogni membro del Congresso, e ciascuno di quelli che si mettono davanti ai microfoni in tv ed alla radio a propagare odio ogni giorno. Nessuno di costoro che sostengono la guerra esplicitamente o in silenzio, non chiedendo ad alta voce la fine dell'occupazione in Iraq, ha la piu' pallida idea dell'orrore del giacere svegli la notte pensando al proprio figlio, o dell'andarsene in giro di giorno con il ghiaccio nel petto, perche' si e' sentito che oggi dei soldati sono stati uccisi in Iraq, e tuo figlio e' la'. George Bush ed i suoi sostenitori non si curano della gente che hanno mandato a morire e ad uccidere innocenti in Iraq. Non ammetteranno mai di aver sbagliato. Perche' forse non lo sapevate, ma le cose laggiu' stanno andando esattamente come le avevano pianificate: sono felici come molluschi nelle proprie conchiglie, a sapere che il caos cresce in Medio Oriente. Questo significa che loro ed i loro complici criminali possono raggranellare piu' soldi, derubare l'Iraq delle proprie risorse, svuotare il Tesoro dei soldi che servirebbero alle nostre comunita'.
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Le storie di dolore che ho condiviso con voi sono tre di milioni di altre. Delle decine di migliaia di madri irachene che hanno avuto i loro figli uccisi, quante stanno in questo momento ricordando il loro figlio bambino, quando i suoi occhi innocenti riflettevano speranze e sogni in quelli di sua madre? Mio figlio Casey ha questo tipo di brillante futuro dietro di se'. Qualcuno mi ha chiesto qualche giorno fa cosa mi manca di piu', di lui. Mi manca lui, semplicemente. Mi manca tutto di lui. La sua allegria ingenua. La sua fede nel futuro. Mi manca, il suo futuro, e il suo passato lo ricordo con pena e con amore. I nostri duemila giovani uomini e donne non sono numeri. I nostri giovani sono confinati in tombe premature da criminali che dovrebbero essere confinati in prigione. Gli iracheni non sono numeri, ma vengono trattati come meno che numeri. Se pure i morti iracheni vengono contati, se mai ci si pensa, sono calcolati fra gli "insorgenti", anche quando sono bambini. Se mai i numeri possono scuotervi, riflettete su cosa il Signore e la Signora Morte (Donald Rumsfeld e Condoleeza Rice) hanno detto, quando hanno dichiarato che l'occupazione potrebbe anche durare una dozzina d'anni. Qual e' il numero di morti che vi mette a disagio? Uno solo e' gia' troppo, per me.
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