La Nonviolenza In Cammino Numero 968 del 9 ottobre 2009 Giuliana Sgrena Intervista Malalai Joya [Dal quotidiano "Il manifesto" del 7 ottobre 2009 col titolo "Intervista. Le truppe occidentali sostengono un governo corrotto a Kabul" e il sommario "Afghanistan. Parla Malalai Joya, deputata espulsa dal parlamento per le accuse ai criminali di guerra: Le elezioni non sono democratiche"] Incontriamo Malalai Joya, deputata espulsa dal parlamento afghano nel 2007 perche' aveva osato denunciare i "signori della guerra" che ne fanno parte, a Firenze. E' stata eletta a Farah, zona ora controllata dalle truppe italiane, dove ha creato l'ong "Organization of promoting Afghan women's capabilities" per promuovere i diritti delle donne e dei bambini. Subisce continue minacce di morte, la stanchezza e' visibile sul suo viso, ma appena comincia a parlare tira fuori tutta la sua grinta. "In Afghanistan il potere non e' nelle mani di chi vota, ma di chi conta i voti", ci dice, a commento delle elezioni presidenziali di agosto. "Non si tratta di elezioni democratiche. La Costituzione esclude la candidatura di chi si e' macchiato di crimini, e invece noti criminali di guerra erano candidati alla presidenza o alla vicepresidenza o comunque sostenevano Hamid Karzai, come Dostum. In corsa c'era anche un comandante taleban (mullah Salam Rocketi, ndr), ora considerato un 'moderato'. L'unico candidato democratico era Ramazan Bashardot (ex-ministro della pianificazione costretto a dimettersi dopo aver denunciato la corruzione del governo, ndr). Karzai e' l'uomo dell'occidente e sara' presidente. E se ci fosse un ballottaggio la gente non andrebbe piu' a votare. Non si porta la democrazia con le armi. Si vuole mantenere l'instabilita' per restare in Afghanistan. E ora Obama vuole mandare piu' truppe, che vorra' dire piu' guerra e piu' conflitto". * - Giuliana Sgrena: Qual e' la soluzione? In passato, le donne afghane ci hanno detto di non abbandonarle ai nemici interni, i fondamentalisti. Pensi che sia ancora possibile pensare a un tipo di intervento internazionale diverso? - Malalai Joya: Siamo stretti tra due nemici, uno esterno e uno interno, da una parte l'occupazione e dall'altro i taleban e l'Alleanza del nord. Preferiamo averne uno solo. In Afghanistan sta crescendo un movimento di resistenza fatto di uomini e donne. Il problema e' che all'estero non si conosce davvero cosa succede in Afghanistan, non si dice che le forze di occupazione uccidono centinaia di civili, che usano fosforo bianco e cluster bomb. * - Giuliana Sgrena: Di recente sono stati uccisi sei soldati italiani a Kabul... - Malalai Joya: Esprimo il mio cordoglio alle famiglie, anche loro sono vittime di questa guerra: sono i governi che li mandano a uccidere civili. Il governo italiano ha seguito la scelta sbagliata degli Stati Uniti. Tutte le truppe straniere devono lasciare l'Afghanistan, hanno gia' speso molti soldi e vite umane per difendere il governo corrotto di Karzai. Nel futuro sara' sempre peggio. Se le truppe non se ne vanno saranno costrette ad andarsene. Solo una nazione che si libera da sola potra' essere veramente libera. * - Giuliana Sgrena: Cosa chiedete alla comunita' internazionale? - Malalai Joya: Innanzitutto la fine dell'occupazione, poi di non armare piu' l'Alleanza del nord, impedire interferenze dei paesi confinanti e sostenere i democratici, soprattutto nel campo educativo. Oggi 6 milioni di bambini non hanno accesso all'istruzione. Tutti i soldi della comunita' internazionale sono stati sperperati nelle mani dei corrotti che governano il paese e non sono stati usati per migliorare le condizioni di vita della popolazione. * - Giuliana Sgrena: Da poco e' stato varato il codice di famiglia sciita, che nella versione precedente legittimava lo stupro in famiglia, e aveva suscitato proteste internazionali. - Malalai Joya: La nuova versione cambia alcune parole ma la sostanza e' rimasta, la donna non puo' sottrarsi alle richieste di rapporti sessuali del marito altrimenti puo' essere privata del mantenimento, cibo compreso. Ma anche per le donne sunnite la situazione e' terribile. E tutto questo avviene sotto gli occhi delle truppe e della comunita' internazionale. |
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