Giuliano Pontara: Al Presidente della Repubblica Signor Presidente, Lei e' il supremo garante della Costituzione del nostro Paese ed e' in Suo potere non firmare e non promulgare la legge, nota come "pacchetto sicurezza", recentemente approvata in via definitiva dal Senato. Come e' stato notato da tanti, e come Lei stesso e' certamente cosciente, questa legge sancisce una serie di misure persecutorie e discriminatorie nei confronti di uno dei gruppi piu' deboli - gli immigrati "clandestini". In modo particolare - e come notoriamente hanno argomentato competenti costituzionalisti - le norme sul reato di immigrazione clandestina, sul divieto dei matrimoni misti fra italiani e immigrati irregolari, sul divieto alle madri immigrate irregolari di fare dichiarazioni di stato civile, e gli ostacoli per l'accesso alle cure mediche presentano molteplici profili di illegittimita' costituzionale; inoltre, tali norme sono chiaramente incompatibili con il corpo dei diritti umani sanciti nella Dichiarazione universale dei diritti umani. Non solo: sono anche espressione di un atteggiamento di disprezzo nei confronti del debole, un atteggiamento che e' una componente centrale dell'ideologia nazista. Ho piu' volte messo in guardia contro le "tendenze naziste" in marcia nel mondo e la crescente minaccia che esse costituiscono per una societa' democratica, rispettosa dei diritti umani basilari, universali e indivisibili. Le misure discriminatorie verso i deboli sancite nella legge approvata in via definitiva dal senato, costituiscono - assieme alle nuove "ronde", alle camicie di un solo colore, alle demagogie razziste sulle piazze, ai messaggi xenofobi di sindaci e ministri, ai tentativi di scavalcamento e affossamento della Costituzione - un avviso che tendenze naziste sono di nuovo in marcia (anche) nella societa' italiana. Signor Presidente, a Lei spetta la decisione di scegliere di non ratificare e promulgare la legge in questione, o quantomeno di respingerla alle Camere, esigendo la modifica nelle parti palesemente incompatibili con la Costituzione e le norme del diritto internazionale recepite nell'ordinamento della Repubblica Italiana. Come tanti altri cittadini che Le hanno scritto, mi attendo fiduciosamente che il Suo impegno di cittadino democratico e garante della Costituzione si esprima nel rifiuto di apporre la Sua firma. Distinti saluti Giuliano Pontara |
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