"Bisogna arrivare a moltitudini che rifiutino la guerra, che blocchino con le tecniche nonviolente il potere che voglia imporre la guerra". Diceva così Aldo Capitini, filosofo e fondatore del Movimento Nonviolento. Sabato 17 febbraio saremo a Vicenza, per manifestare contrarietà alla nuova base militare, com'è naturale che sia e come facciamo da quarant'anni... Forse non tutti sanno che nel 1967 la prima Marcia antimilitarista da Milano a Vicenza, promossa dal Movimento Nonviolento, si concludeva proprio davanti alla Caserma Ederle. Oggi come allora noi pensiamo che le basi militari, le servitù militari, le armi anche nucleari presenti in quelle caserme, le alleanze militari internazionali, non siano di aiuto alla pace ma al contrario favoriscano il pericolo di guerra. Ciò che storicamente è avvenuto prima e dopo il 1989 purtroppo ci ha dato ragione.
La nonviolenza è rifiuto assoluto della guerra e della sua preparazione. E le ragioni profonde dell'antimilitarismo si possono esprimere solo con la nonviolenza, perchè qualsiasi cedimento alla violenza (persino quella verbale) favorisce la degenerazione militarista, che è la morte della democrazia.
In passato abbiamo manifestato contro la Nato e contro il Patto di Varsavia, contro l'esercito americano e contro quello sovietico, contro la guerra del Viet-Nam e contro l'invasione Cecoslovacca; siamo stati contro l'aumento delle spese militari, votate dai governi democristiani e approvate anche dal partito comunista. Con lo stesso spirito oggi ci opponiamo alla base vicentina approvata dal governo Berlusconi e confermata dal governo Prodi.
Il nostro obiettivo è la riduzione di ogni presenza militare, e non la caduta di questo o quel governo. Perciò non accettiamo lezioni e non temiamo intimidazioni. La scelta nonviolenta è matura e consapevole, sia sul piano morale che politico.
Quarant'anni fa gli amici della nonviolenza che manifestavano contro le basi militari a Vicenza erano 80; sabato a Vicenza ci saranno 80 mila persone che vogliono manifestare pacificamente: le idee camminano e non si possono fermare....
La manifestazione di Vicenza deve essere una grande assemblea di popolo, partecipata e positiva come lo sono sempre state le marce per la pace Perugia-Assisi. Non ci sono ragioni per creare allarmi e preoccupazioni che provengono da chi si augura che l'iniziativa fallisca. Certo, qualche vero imbecille o imbecille pagato ci può sempre essere, ma la forza della nonviolenza e la tensione ideale annulleranno qualsiasi tentativo di rovinare la festa. Le forze dell'ordine hanno il compito istituzionale di garantire che i cittadini possano manifestare liberamente e pacificamente il loro pensiero. Come amici della nonviolenza abbiamo il massimo rispetto per le forze dell'ordine, e le aiuteremo a svolgere nel migliore dei modi il loro lavoro al servizio della democrazia.
Come Movimento Nonviolento andremo a Vicenza in treno, partendo dalla stazione di Verona alle 11,30. Ci raduneremo davanti alla Stazione di Vicenza, in campo Marzo, dalle 12,15 alle 13 e poi raggiungeremo l'ampia area verde sotto le mura di Viale Mazzini e ci uniremo in questo punto al corteo. Avremo le bandiere della nonviolenza (due mani che spezzano il fucile, sui colori dell'arcobaleno).
Ci incontreremo dunque alle ore 13.00 in viale Mazzini, insieme agli amici della Retelilliput, di Unicomondo, dei Beati i Costruttori di Pace e i Gruppi Scout.
Arrivederci a Vicenza.
mao valpiana
Movimento Nonviolento
Verona
www.nonviolenti.org