Ancora per l’Europa Neutrale e Attiva, Disarmata, Smilitarizzata e Nonviolenta
di Lidia Menapace

[Da "La nonviolenza e' in cammino" n. 684, settembre 2003]


Cominciamo ad elencare le proposte sulle quali siamo d'accordo: cio' e' bene
dal punto di vista del metodo, sgombra la mente da parole contrapposte,
mette via una serie di faccende gia' viste oppure ne riparla per andare
avanti, non solo per dirle.
Dunque siamo d'accordo sulla Difesa popolare nonviolenta: anche la
Convenzione di Donne contro la guerra propone un diffuso addestramento di
difesa popolare nonviolenta a livello europeo, anche come strumento utile
per la riconversione di spese militari in spese civili ecc. Lo stesso scopo
ha la proposta di un progetto di protezione civile europea che pure serve
date le vicende climatiche e pure sottrae molti mezzi alle spese militari
(noi proponiamo che la riconversione delle spese militari sia appunto
destinata a finanziare difesa popolare nonviolenta, protezione civile e
servizio civile in modo da non lasciare senza risposta i lavoratori e le
lavoratrici delle fabbriche di armi ecc.). Fino a qui va bene? basta solo
che chi cita difesa popolare nonviolenta, protezione civile, servizio
civile, non dimentichi di citare tra i soggetti favorevoli la Convenzione di
donne contro le guerre. Noi naturalmente ci ricordiamo sempre di citare le
proposte del Centro Sereno Regis ecc.
Le proposte sul fisco vorrei conoscerle meglio.
Noi siamo in genere favorevoli (e questa mi pare una differenza tra alcune e
alcuni di noi) a fissare per legge alcune cose, dato che abbiamo
sperimentato che chi e' forte non ha bisogno della legge, ma chi e' debole
si': abbiamo sperimentato ad esempio che l'aborto sarebbe comunque rimasto
un reato (tranne che come aborto "terapeutico" deciso da altri e non dalla
madre) se non avessimo ottenuto una legge; che la violenza sessuale sarebbe
ancora una oscura vergogna delle donne invece di essere un reato.
A Pechino (1995) abbiamo ottenuto l'assenso dei governi del mondo, contro le
mutilazioni genitali, sulla nostra definizione: "l'integrita' fisica e' bene
non disponibile" e non ne puo' disporre nessuno, ne' il padre o il marito o
l'iman o lo stato o la religione.
Le donne senegalesi hanno cominciato, prendendo spunto da qui, delle
pratiche per liberare le loro sorelle dal tremendo uso delle mutilazioni
genitali, quelle keniote ottenuto che lo stato dichiari reato tali pratiche,
percio' possono inventare riti gioiosi di passaggio dalla fanciullezza alla
puberta'.
Lo stupro etnico o di guerra, pratica comune che alcuni codici militari
consentivano e alcune culture patriarcali ancora scusano sono diventati
crimine contro l'umanita' dopo l'arrivo alle Nazioni Unite di dieci milioni
di firme raccolte da associazioni di donne in tutto il mondo. Ci siamo mosse
perche' donne bosniache stuprate ci hanno fatto sapere che si sarebbero
suicidate perche' dopo lo stupro le loro famiglie padri mariti e fratelli le
ripudiavano come impure e adultere e la chiesa le incitava a mettere al
mondo gli eventuali concepiti da adottare successivamente.
Donne condannate ad essere lapidate per adulterio sono state salvate da
raccolte di firme, ma non si ha notizia di iniziative di uomini democratici
(dopo Gesu' Cristo) che dicono ai loro simili che non si puo' fare cio':
passa tutto sotto il segno spesso ambiguo e in questi casi del tutto
ipocrita che "e' la loro cultura" (sic!).
Possiamo comunque discutere anche della utilita' relativa di un ancoraggio
di legge.
L'argomento mi pare urgente dato che e' in arrivo una proposta di trattato
costituzionale europeo, e ammaestrata da Maastricht e Schengen e Nizza
vorrei che mi si dicesse come si fa a sottrarsi a un testo che dichiara che
il mercato e' il regolatore supremo: dunque l'Italia non sara' piu' una
repubblica democratica fondata sul lavoro, ma sul mercato, poiche' tutte le
politiche debbono rispondere al mercato; dove non vi saranno piu' servizi
pubblici (scuola, sanita', trasporti) perche' tutto potra' essere
privatizzato, pure l'acqua.
So che un gruppo di parlamentari europei di Rifondazione ha presentato un
emendamento per introdurre nel trattato costituzionale europeo che
"L'Europa rifiuta la guerra come strumento ecc.", una specie di art. 11: e'
una iniziativa da appoggiare? a noi pare di si'.
Inoltre - che io sappia - l'unico stato europeo che gia' ha un ordinamento
positivo di difesa popolare nonviolenta e' l'Austria, non per caso paese
neutrale.
Ma in generale si ritiene che la neutralita' dei paesi gia' neutrali debba
essere difesa nel progetto europeo, o no? perche' se si', la prospettiva
della neutralita' resta aperta, altrimenti esce di scena definitivamente, e
l'Europa si unifica cancellando il movimento operaio sottoposto al mercato,
lo stato sociale sostituito da una "assistenza moderna" e da servizi a
pagamento, senza citare la cittadinanza sessuata, nessun diritto universale
per chi vi immigra, e anche senza la possibilita' di essere neutrali.
Solo quattro stati europei al mondo, che io sappia, scelsero la neutralita'
per evitare di fare guerre. Insomma dell'Europa resta in piedi il passato
imperiale. Non per nulla il confronto e' tra Bush e Chirac: due imperatori;
e non vorrei dover scegliere Chirac solo perche' e' piu' laico e
palesemente meno fuori di testa di Bush che adesso si considera anche
campione del "Bene". Avendo tempo potrei anche dedicarmi a convertire i
militari o gli uomini in generale ad essere dolci, gentili, e a praticare
una sessualita' nonviolenta, ma - sorry - davvero: prima vengono le mie
sorelle.



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