Come Neutralizzare il Virus della Violenza di Davide Melodia Tratto da "La nonviolenza e' in cammino" n. 257 L'azione terroristica su larga scala, compiuta da quattro commandos suicidi negli Stati Uniti, ha risvegliato brutalmente e inaspettatamente il virus dormiente della violenza nel mondo occidentale, piu' a livello politico e governativo che fra le popolazioni. A causa di tale brutale risveglio, nella evidente impreparazione psicologica e logica dei nostri politici, lo spirito di vendetta, mascherato sotto una gamma alquanto estesa di nomi tranquillizzanti, ha preso piede in Occidente, autorizzando risposte violente alle provocazioni omicide. Bombardamenti non intelligenti, al momento, stanno distruggendo scientificamente un Paese considerato complice e culla del terrorismo, in vista di altre incursioni con bombe scientificamente stupide, secondo un antico ed evangelicamente superato principio limitativo dell'occhio per occhio, esigendo l'accecamento di cento occhi per un occhio. Senza contare che tale azione di rivalsa puo' indurre popoli di altra cultura e religione, di recente alleanza con l'Occidente, a prendere le distanze da questo, e ad allearsi con i presunti colpevoli degli atti terroristici. Un virus, quello della violenza, innescato abilmente per provocare un disordine mondiale su cui pescare e giustificare proprie rivendicazioni, non si estirpa coltivandolo con l'uso di strumenti militari, anch'essi su larga scala. Uscendo dalla immagine, e considerando ogni violenza un male, essa va bloccata sul nascere - verso i provocatori omicidi - operando nella giustizia, non tanto per assicurarli individualmente a un tribunale internazionale, ma per togliere loro ogni motivo di rivendicazione nei Paesi da cui provengono. Ma la giustizia di cui sopra non sarebbe affatto completa se non fosse analizzata e affrontata la radice occidentale della ingiustizia provocata, vissuta e sofferta nei Paesi e dai popoli di cui i terroristi si vantano di essere i vendicatori. E per far tutto questo occorre una somma molto grande di serenita' di giudizio, di autoanalisi, di senso del vero, di nonmenzogna, di equilibrio e di equita', che in gran parte si puo' trovare nei principi e nella prassi della nonviolenza. Altro aspetto negativo della risposta violenta alla violenza e' il percorso involutivo che, per essere duri, spietati, accorti e sicuri, i Paesi occidentali stanno intraprendendo, in senso inverso alle liberta' civili che le loro democrazie hanno da tempo assicurato ai cittadini. Controlli, censure, militarizzazione di interi ambiti civili, stanno togliendo il respiro normale agli occidentali, facendo amaramente il gioco dei destabilizzatori. Abbiano il coraggio, i nostri governanti, di prendere in seria considerazione l'efficacia pacificatrice dell'antivirus nonviolento. |