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G.a.v.c.i. –Gruppo Autonomo di Volontariato Civile in Italia


Crisi del servizio civile e Crisi della pace
di P. Angelo Cavagna

Il Governo italiano ha distrutto il servizio civile degli obiettori di Coscienza al servizio militare. La colpa non era degli obiettori. Ricordo un anziano che mi fermò al centro della strada e fra la gente, qui in città di Bologna, chiedendomi: “Com’è che il Governo ce l’ha tanto con gli obiettori che sono così bravi?”. – Risposi: “Forse non tutti sono così bravi”. – Riprese: “No, no! Ne ho avuti diversi: tutti uno più buono dell’altro”. – La cosa mi fece molto piacere: gli obiettori ai quali si riferiva erano del Gavci.

Oggi il Governo sta tagliando maledettamente i soldi anche al servizio civile dei volontari. Si è passati infatti dai 266 milioni di euro per il 2008 ai 211.4 del 2009, ridotti a 170.2 circa per il 2010, con la previsione di un ulteriore calo a 125.6 milioni nei prossimi due anni. “Anziché investire nel servizio civile – sottolinea l’assessore alle Politiche sociali dell'Emilia-Romagna Teresa Marzocchi – il Governo preferisce destinare risorse, come ha fatto con la manovra finanziaria, per la mini-naja. Questo non è accettabile”.

TAGLI ALLE SPESE SOCIALI
AUMENTI CONTINUI ALLE SPESE MILITARI.

In Europa (Inghilterra – Francia – Germania – Olanda) pare vi sia una tendenza a ridimensionare le spese militari. In Italia, al contrario, aumentano le spese militari (in particolare l’acquisto dei super-caccia F35 – JSF) e aumentano i tagli alle spese sociali. Ad esempio la “cooperazione internazionale” è stata ridimensionata del 50%. Le regioni sono in subbuglio: “Il Governo – scrive il presidente della Toscana Rossi – dice che non ci sono soldi per Università e scuola e affossa la riforma. Tutto questo in un paese che trova miliardi per acquistare cacciabombardieri e non fa niente contro miliardi che vengono evasi dal fiasco”.

IL PENTAGONO DOCUMENTA QUEL CHE I PACIFISTI DENUNCIANO SULLA GUERRA IN IRAQ

(da un editoriale di Peacelink)

Soldati uccisi dai loro commilitoni, stragi sulle ambulanze, torture e violenze continue, centinaia di migliaia di morti. Così viene documentata la guerra in Iraq. Non da un sito pacifista, ma dal Pentagono.

“Coloro che hanno cercato più la guerra che la pace, che hanno confidato più nella forza che nel dialogo ne risponderanno davanti alla storia, alla propria coscienza e a Dio (23.03.2003, vescovi della Toscana).

Così si esprimevano nel 2003 i vescovi toscani davanti all’orrore delle prime bombe su Baghdad…

Purtroppo le violenze e le torture, i massacri e gli assassinii proseguono.

E dalle notizie che giungono da varie fonti non è che in Afghanistan le cose vadano meglio.

NO ALLE BOMBE NUCLEARI

ITALIA: magazzino del nucleare in Europa?

(Da unimondo. Org)
(giovedì 18 novembre 2010)

Nonostante il mondo vada verso il disarmo nucleare e la Germania e il Belgio abbiano chiesto lo smantellamento degli armamenti nucleari americani dopo un allarme sicurezza, il segretario della NATO e altre voci influenti vogliono mantenere l’arsenale europeo a tutti i costi. Il nostro Governo sembra disponibile a trasformare l'Italia in un enorme magazzino nucleare per la NATO:

Sul suolo europeo ci sono ancora 200 bombe nucleari americane, che originariamente servivano da deterrente durante la guerra fredda. Secondo le stime degli esperti, in Italia ci sarebbero dalle 70 alle 90 bombe, alcune addirittura 10 volte più potenti di Hiroshima…

Chiediamo al Governo di fermare ogni piano di introduzione di altre bombe nucleari nel nostro paese, e di unirci invece alla Germania, all’Olanda e al Belgio per chiedere lo smantellamento degli arsenali nucleari esistenti.

Costruiamo una denuncia pubblica enorme e obblighiamo il Governo a rigettare le bombe nucleari americane. I parlamentari lo hanno già fatto.

NO ALL’USO DELL’ENERGIA ATOMICA

Alcune personalità sono contrarie anche all’uso dell’energia atomica, al posto del petrolio o dell’elettricità, pur motivato dal minor costo economico.

Il motivo è che non si può mai escludere qualche incidente di fuga di materiale atomico, con conseguenze terribili, come già successo con la centrale atomica di Chernobyl.

Gli scienziati sono i primi a mettere in guardia dal rischio atomico di far sparire tutta l’umanità dalla faccia della terra.

ELIMINAZIONE di GUERRE ed ESERCITI, OMICIDI e SUICIDI

REALIZZABILE o VELLEITA’?

Per rispondere a questo interrogativo io penso sia sufficiente interrogare la storia anche recente.

Pensiamo: com’era l’Italia prima dell’unità nazionale? Era piena di eserciti e guerre tra regioni, città e anche paesi, uno contro l’altro.

Fatta l’unità d’Italia, questi eserciti sono spariti tutti; e non passa neanche per l’anticamera del cervello l’idea di scendere in guerra un paese contro l’altro. C'è un solo esercito nazionale per difendersi da altri eserciti nazionali.

All’interno basta una polizia nazionale, articolata in vari gradi secondo il principio di sussidiarietà.

A volte si parla di missioni militari di polizia internazionale. Ma il generale Bruno Loi, che di tali missioni se ne intendeva, mi disse una volta: “Non si possono mandare gli eserciti a fare missioni di polizia internazionale. Gli eserciti vanno allo sbaraglio: o io sbaraglio te o tu sbaragli me; e il soldato deve essere addestrato ad uccidere perchè un soldato che ha problemi per uccidere, come soldato non vale. La polizia, invece, non ha lo scopo di uccidere; anzi dovrebbe essere dotata di armi intrinsecamente non letali”.

Quindi, la distinzione essenziale tra esercito e polizia è questa: esercito = uso omicida della forza; polizia = uso non omicida della forza.

Oggi i problemi sono mondiali e le persone sono cittadini del mondo. Purtroppo, in assenza di un vero governo politico mondiale, se ne approfitta il potere economico-finanziario con un liberismo delle multinazionali; iniziato dalla Thatcher (Inghilterra) seguita poco dopo da Reagan (Stati Uniti d'America) che in assenza di un vero potere politico mondiale, ha messo in crisi lo stesso capitalismo di cui attualmente si comincia a parlare.

Tutti si fan belli a dire che il mondo è divenuto un villaggio planetario. Io da tempo ripeto che questo villaggio planetario è ancora senza sindaco e senza consiglio comunale.

Occorre una vera ONU, ossia un vero governo politico mondiale che garantisca giustizia e pace per tutti i popoli, eliminando tutti gli eserciti e istituendo un vero corpo di polizia internazionale alle dipendenze di un vero governo mondiale che ancora non esiste. L'assemblea ONU, con i rappresentanti di paesi di tutto il mondo non può fare la minima legge.

Boutros Boutros Ghali, già segretario generale dell'ONU, in un articolo concludeva: “Le istituzioni internazionali, che dovrebbero garantire giustizia e pace per tutti i popoli sono allo stato poco più che embrionale”. In pratica non possono funzionare.

Il Papa Benedetto XVI, nella recente enciclica “Caritas in veritate”, ha insistito proprio su questa via istituzionale alla pace, con parole chiare e radicali che cito sintetizzando: “L'amore spinge le persone a impegnarsi con coraggio e generosità nel campo della giustizia e della pace ” (n.1), quasi a dire: non basta qualche elemosina!.

Denuncia “le politiche di bilancio con i tagli alla spesa sociale”. (n.25). Vedi il Fondo Monetario Internazionale, che ha condizionato i prestiti per i paesi poveri all'attuazione degli “aggiustamenti strutturali”, cioè dei tagli alla sanità, alla scuola, al sociale in genere.

Denuncia “i governi che giungono fino ad imporre l'aborto e persino l'eutanasia”. (n.29).

Lo sviluppo economico, sociale e politico ha bisogno di fare spazio al principio di gratuità, come espressione di fraternità” (nn.34 e 37). Si pensi ai tanti gruppi, religiosi e non, di solidarietà volontaria e gratuita.

Sviluppo dei popoli. Diritti e doveri. Ambiente. (nn.34 e 37).

“La sussidiarietà, ossia il principio per cui un'autorità superiore non deve accentrare in sé ciò che può essere fatto prima e meglio a livello di base, è l'antidoto più efficace contro ogni forma di assistenzialismo... Per il governo dell'economia mondiale, per realizzare un opportuno disarmo integrale; per garantire la salvaguardia dell'ambiente..., urge la presenza di una vera autorità politica mondiale... Una simile autorità dovrà attenersi ai principi di sussidiarietà e di solidarietà nella realizzazione del bene comune... esige che venga istituito un grado superiore di ordinamento internazionale di tipo sussidiario per il governo della globalizzazione”. (nn. 38 e 77).

Riguardo all'urgenza di una vera autorità sovranazionale, l'assemblea dei rappresentanti di tutti i paesi del mondo, numerosi e ben pagati, possono confrontarsi ma non possono fare la minima legge. Votano delle “dichiarazioni”, al massimo delle “raccomandazioni”, ma non obbligano nessuno.  I cinque paesi che hanno vinto la seconda guerra mondiale e realizzato l'ONU hanno invece inventato il Consiglio di sicurezza, l'unico che può decidere qualcosa, nel quale si sono messi i rappresentanti di suddetti cinque paesi, per di più con il “diritto di veto singolo”.

Quando dico che, dalle affermazioni teoriche belle, bisogna passare alla loro attuazione pratica, intendo dire che va abolito il Consiglio di sicurezza e costruito un vero governo, con un parlamento leggero (con rappresentanti non di tutti i paesi del mondo, ma di tutti i veri parlamenti continentali, come suggerito dall'anziano, ma tutt'ora lucido e attivo, senatore Giovanni Bersani di Bologna.

Lo stesso dicasi dell'altra grande affermazione della Caritas in veritate che dice: Occorre “realizzare un opportuno disarmo integrale”: affermazione straordinaria e realizzabile. Se si crea una vera ONU, vanno aboliti tutti gli eserciti del mondo e va costruito un “Corpo di polizia internazionale”, pure articolato in modo sussidiario.

E' opportuno a questo punto citare l'articolo 11 della Costituzione italiana che dice: “L'Italia ripudia la guerra...; consente... alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.

Volesse il cielo che si mettessero in pratica le indicazioni forti dell'enciclica papale: “Urge la presenza di una vera autorità politica mondiale”; occorre “realizzare un opportuno disarmo integrale”.

Così si potranno realizzare anche gli auspici del papa Giovanni Paolo II  e di tutte le fedi riunite nel 1986 ad Assisi, la città di San Francesco: “Mai più le une contro le altre”; “Non si può uccidere nel nome di Dio!”.


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